La sede del Consiglio regionale del Lazio (foto Ansa)

Il caso

Salta la "concorsopoli" in Regione Lazio

Gianluca De Rosa

Il comune di Allumiere ha detto che annullerà il concorso al centro dello scandalo delle ultime settimane. Che ha coinvolto il Pd (ma anche un leghista)

Il comune di Allumiere annullerà il concorso che tanti grattacapi ha creato al governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Il comune del viterbese ha commissionato un parere a uno studio legale che ha certificato che “la procedura concorsuale risulta viziata”. Quel concorso è stato il cuore dello scandalo della concorsopoli Pd che nelle scorse settimane ha tenuto banco per diversi giorni sui giornali. La storia è all’incirca questa. Con una determinazione di fine dicembre 2020 l’Ufficio di presidenza della Pisana ha disposto l’assunzione di 16 funzionari di categoria C, da reclutare pescando dalla graduatoria più recente svolta in regione. La normativa consente questa prassi per garantire maggiore efficienza e minori tempi per le assunzioni.

 

L’ultima graduatoria era proprio quella pubblicata dal comune di Allumiere per il reclutamento di cinque istruttori amministrativi. I nomi degli assunti però non sono passati inosservati. Tra gli idonei chiamati in Regione apparivano due collaboratori del presidente del Consiglio Mauro Buschini, Paco Fracassa, segretario Pd di Allumiere, il suo omologo a Trevigliano Romano, Matteo Marconi, Arianna Bellia, assessora dem a San Cesareo, Augusta Morini, consigliere e assessore Pd di Labico, un componente del circolo Pd di Frosinone e tre militanti dem di Roma, Civitavecchia e Frosinone. Oltre a loro alla Pisana è stato chiamato anche un collaboratore di Giuseppe Cangemi, leghista e vicepresidente del consiglio regionale. La vicenda finita sulla stampa ha fatto parecchio rumore e dopo giorni di polemica ha spinto alle dimissioni del presidente del consiglio regionale Mauro Buschini.

Le assunzioni all’Ufficio di presidenza erano già state temporaneamente congelate, ma adesso con l’annullamento del concorso il comune di Allumiere potrebbe mettere definitivamente la parola fine a questa storia. Il comune del viterbese ha chiesto un parere all’avvocato Stefano Trippanera che in sei pagine ha illustrato come la procedura concorsuale sia stata svolta senza rispettare le regole stabilite dal bando. Il comune di Allumiere potrà procedere adesso “all’annullamento del concorso e degli atti che ne siano conseguiti anche in autotutela”. In particolare, nel documento redatto dal legale di Viterbo emerge come la procedura abbia violato l’articolo 5 del bando di concorso che che prevedeva il passaggio alla fase successiva (e la qualifica di "idoneo") “per i primi 20 classificati nella prova preselettiva che abbiano conseguito il punteggio di almeno 21/30”. Già dai primi verbali della commissione esaminatrice emerge che le regole sarebbero state illegittimamente cambiate: il punteggio minimo per passare la preselezione sarebbe stato modificato, non più 21/30, ma 31/45. Inoltre, dai verbali della commissione, scompare il cenno ai “primi venti”. Al termine della preselettiva sui 345 partecipanti gli ammessi alla fase successiva non sono 20, ma 103. E questo per due ragioni. Da un lato la commissione esaminatrice avrebbe abbandonato la regola del bando che stabiliva che a passare la preselettiva fossero solo i primi 20. Dall’altro, per compilare la graduatoria degli idonei sarebbe stato utilizzato un punteggio minimo “misto”: né i 21/30 stabiliti dal bando, né i 31/45 previsti dalla commissione esaminatrice, ma un bel 21/45, un voto evidentemente molto più basso che ha permesso di allargare sin troppo le maglie della graduatoria.