Adesso che riguarda suo figlio, Grillo scopre il garantismo

Enrico Cicchetti

Altro che Conte e M5s, il "garante" ha un altro problema: "Mio figlio e i suoi amici? Quattro ragazzini coglioni, ma non stupratori"

Onestà -ta -ta, ma anche tengo famiglia. "Mio figlio e i suoi amici sono coglioni, ma non stupratori", urla Beppe Grillo. D'altronde era già successo che, travolti da vicende tutto sommato modeste – dal caso Quarto alle vicissitudini del Campidoglio –, i moralisti e i giustizialisti a Cinque stelle si fossero trovati a doversi fare garantisti, e di corsa. Ora tocca anche a Grillo. In un video postato sul suo blog, il garante del M5s prova a difendere il figlio Ciro, accusato di stupro insieme ad altri suoi tre amici: "Se sono stupratori perché non sono stati arrestati?". E accusa il circo mediatico-giudiziario che, da grande alleato del Movimento, ormai si è dimostrato sempre più per ciò che è: un'aberrazione che mette nel tritatutto colpevoli e innocenti per saziare gli istinti belluini con un frullatone manettaro.

 

 

"Ormai sono due anni, sono stufo. Se dovete arrestare mio figlio, perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me perché ci vado io in galera", dice il garante M5s. "Mio figlio è su tutti i giornali come uno stupratore seriale insieme ad altri tre ragazzi. Voglio chiedervi, voglio una spiegazione sul perché un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio, non sono stati arrestati", incalza. "Perché vi siete resi conto che non è vero niente, non c'è stato alcuno stupro. C'è un video, passaggio per passaggio, e si vede che c'è la consensualità – sostiene Grillo – un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pisello così perché sono quattro coglioni, non quattro stupratori". La scoperta del garantismo è sempre una buona notizia.

 

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti