Il governo Draghi spezza il M5s. "Non lo voteremo". E c'è chi pensa a un nuovo gruppo parlamentare

Gabriele D'Angelo

La fronda contro "un governo guidato dalla finanza internazionale, la cosa più distante da quello che si proponeva il Movimento quando è nato". Le voci dei senatori Mantero, Auddino e Crucioli

"Non voterò la fiducia, non appoggerò questo governo", dice il senatore M5s Matteo Mantero. "Un governo a mio avviso guidato dalla finanza internazionale, la cosa più distante da quello che si proponeva il Movimento quando è nato". Solo un anno fa il M5s gridava ancora "No alla Kasta!". Ora è a pezzi. Per molti dissidenti succede perché ha rinnegato se stesso. Anche il senatore Giuseppe Auddino è contrario a un'intesa con le altre forze politiche per appoggiare l'ex numero uno della Bce: "Molti di noi non voteranno la fiducia".

  

"Il no è secco e motivato", aggiunge il senatore Mattia Crucioli. "Non mi piace la rimozione collettiva del fatto che il presidente che oggi ci viene a chiedere la fiducia è stato uno degli autori dello smantellamento dell'impresa pubblica italiana. Se saremo un numero cospicuo l'opposizione potrà essere anche organizzata e più efficace nell'interesse del paese". Ma state lavorando per un gruppo parlamentare? "Dovremo fare i conti con i numeri e le forze che avremo in Parlamento, ma cercheremo senz'altro di fare qualcosa di questo genere", risponde Crucioli. "Ogni opposizione che riusciremo a afre, anche nelle forme di un gruppo, sarà nell'interesse del paese". Insomma, è pronto a lasciare il M5s? "Mi sembra evidente". 

 

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