Foto LaPresse

passeggiate romane

Manzella vs Patuanelli. Dem vs Conte. Nuove scissioni in vista dal Pd?

Nel Partito democratico la diffidenza nei confronti del presidente del Consiglio continua ad aumentare. Il problema è il continuo rimandare le riforme istituzionali

Al Nazareno aumenta la diffidenza nei confronti di Giuseppe Conte. Le informazioni sulla gestione dal Recovery fund i vertici del Partito democratico le hanno apprese solo dalle interviste del presidente del Consiglio, che poche ore dopo sono state smentite o corrette dallo stesso premier. E tutta questa incertezza rende ancora più sospettosi i dem.

 
Al Partito democratico sono sicuri che, nonostante le promesse fatte e rifatte, Giuseppe Conte non convocherà mai il tavolo tra i leader della maggioranza per promuovere le riforme istituzionali. Infatti le distanze tra i diversi partiti che compongono la coalizione sono troppo grandi e la convocazione dei leader adesso porterebbe inevitabilmente a una rottura. Si aprirebbero quindi scenari di crisi. Perciò al Pd pensano che il premier come sempre farà finta di niente. “Come al solito Conte non affronta i problemi, li lascia esplodere e poi dà la colpa ai partiti assicurandosi che ai giornali arrivino delle veline su questo. Ma così non va bene, così non si va avanti”, ragiona un dirigente del Pd che sta seguendo la vicenda dei tavoli. “Anche perché – aggiunge subito dopo – alla fine è sempre il Partito democratico a farsi carico dei veti degli altri”.

 
Al ministero dello Sviluppo economico non si fa che parlare del crescente disagio che il sottosegretario Gian Paolo Manzella (molto vicino al segretario del Pd Nicola Zingaretti) prova nei confronti del suo ministro Patuanelli, che ormai al Pd definiscono un “grillino di rito ipercontiano”. Manzella lamenta il fatto di essere stato tenuto fuori, nonostante abbia la delega alla banda ultra larga, da tutta l’attuale partita sulle telecomunicazioni. E infatti l’altro ieri si è schierato con il capogruppo dei deputati dem Graziano Delrio, che aveva strigliato Patuanelli e il governo per aver ignorato il Parlamento, preferendo fare tutto da soli. “Condivido le prese di posizione di Delrio. Sul settore delle telecomunicazioni va avviato al più presto il tavolo con operatori e regolatori richiesti dal Parlamento con le sue mozioni del luglio scorso” ha non a caso detto domenica Manzella. E’ in arrivo un’altra grande a per il traballante governo Conte.

 
Tra i dem in molti sono sicuro dell’uscita (nonostante le smentite di rito) del capogruppo del Senato Andrea Marcucci, destinazione Italia viva. Così come sono certi che, se la legislatura proseguirà, si staccherà un altro pezzo. Quello rappresentato da Matteo Orfini e dai suoi giovani turchi.

Di più su questi argomenti: