Meno stato in economia e meno manganellatori nel Pd. Parla Gualmini
Sbagliato farsi dettare l'agenda dal M5s. Eccessivo meridionalismo da parte dell'esecutivo. L'emergenza è il nord. Intervista all'eurodeputata del Pd, Elisabetta Gualmini
-
La campagna che Grillo non vuole fare
-
La campagna che Conte non può fare
-
Riformisti contro statalisti. Dal Foglio a Twitter. Piccolo duello fra Nannicini e Felice
-
"Vi spiego perché Grillo sperava che Sansa affondasse". Parla Cassimatis
-
“Su Sansa non si torna indietro, e Di Maio e Grillo lo sanno”, ci dice Rizzone (M5s)
-
Il Pd appoggia Sansa. Ma chi appoggia il Pd?
-
La mistica dello stato imprenditore
-
Una gara europea per Alitalia
-
Cercasi riformismo non asintomatico
-
Più che il taglio dei parlamentari, il vero sfregio alla Costituzione è tagliare la libertà degli imprenditori
-
Milano gli sta stretta, e ora Sala ha Roma nel cuore. Pensa al governo
Rimarrete riformisti o finirete statalisti? “Io rimarrò riformista. Non mi farò schiacciare. Mi auguro che neppure il Pd ceda a questa voglia di stato regolatore”. Ha sentito che nel suo partito si ritiene adesso un successo puntare “al meno peggio”? E’ questo il suo traguardo? “No, non lo è. Non mi piace questo approccio. Così come non mi piace la sfumatura assistenzialista, a trazione meridionale, del governo. Il Nord non può essere dimenticato. Non possiamo farci dettare l’agenda politica ed economica dai 5s”. Da tempo, nel Pd, non si ascoltavano parole così fresche e così schiette. Arrivano da Bologna e sono di Elisabetta Gualmini, professoressa di scienze politiche, eurodeputata, circoscrizione Nord Orientale.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE