Roma. “Adesso però la mano dello stato si deve sentire”, dice Luigi Di Maio. “I pedaggi vanno abbassati. In alcuni casi eliminati. Lo stato non può fare profitti sulle autostrade se sono dissestate”. E quanto a profitti, il ministro degli Esteri, che ancora si muove da capo politico e quasi da capo delegazione del M5s al governo, sostiene anche che si dovrà vigilare sulla natura dei futuri azionisti di Aspi, gli investitori che affiancheranno la Cdp, “fondi speculativi no”. Se ne discuterà al governo, non poco. Sia Giuseppe Conte sia Roberto Gualtieri non vorrebbero in alcun modo modificare la natura “privatistica” di Aspi anche dopo la quasi fuoriuscita di Benetton.
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