Ecco perché servono Mes e condizionalità
I paesi europei che in questi anni hanno fatto proprio il vincolo esterno se la sono cavata bene. Perché l’Italia può uscire dalla crisi facendo proprie le splendide raccomandazioni dell’Europa. Eccola la vera semplificazione
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Ciò che allunga i tempi delle opere pubbliche non è la concorrenza
Buona parte del dibattito politico delle ultime settimane – in attesa di poterci sbizzarrire sul tema dei prossimi giorni, ovvero il decreto “Semplificazioni”, e già sentiamo un fremito nella pancia del lettore – è stata monopolizzata da una serie di discussioni più o meno appassionanti collegate alla presenza sulla scena pubblica di un’espressione diventata ormai tabù: le condizionalità. Nel caso specifico, le condizionalità corrisponderebbero ai gravissimi e orribili pegni che l’Italia dovrebbe pagare all’Europa nel caso in cui la maggioranza dovesse richiedere le famigerate linee di credito a tassi quasi zero riservate dal Mes per le spese sanitarie.
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- Claudio Cerasa Direttore
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.