Buona parte del dibattito politico delle ultime settimane – in attesa di poterci sbizzarrire sul tema dei prossimi giorni, ovvero il decreto “Semplificazioni”, e già sentiamo un fremito nella pancia del lettore – è stata monopolizzata da una serie di discussioni più o meno appassionanti collegate alla presenza sulla scena pubblica di un’espressione diventata ormai tabù: le condizionalità. Nel caso specifico, le condizionalità corrisponderebbero ai gravissimi e orribili pegni che l’Italia dovrebbe pagare all’Europa nel caso in cui la maggioranza dovesse richiedere le famigerate linee di credito a tassi quasi zero riservate dal Mes per le spese sanitarie.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE