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L'intervento di Conte in Senato

Altri 50 miliardi a famiglie e imprese, nessun obbligo per la app di tracciamento. La strategia in 5 punti per la fase due: sì, servirà ancora la mascherina ma ci sarà un allentamento delle misure. Il punto su Mes e recovery Fund

"Questo passaggio viene compiuto nella consapevolezza della necessità di coinvolgere il Parlamento", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oggi in Senato, "tanto più in una fase in cui l'azione di governo rileva direttamente su beni primari della persona". Beni e diritti, come salute e privacy, che sono i temi su cui si è animato il dibattito in questi giorni per quanto riguarda le modalità di intervento sanitario, per la sicurezza nella prossima fase di riapertura, la cosiddetta "Fase due" e per l'utilizzo dell'applicazione di contact tracing elaborata con l'ok del governo, "Immuni". L'informativa del premier arriva alla vigilia del Consiglio europeo del 23 aprile, un summit che "non sarà risolutivo ma dovrà dare indirizzo chiaro", ha detto. 

 

Fase due. La strategia in 5 punti e la app 

Riguardo alla risposta sanitaria, il governo ha elaborato "una strategia in cinque punti", ha detto Conte. "Il primo è mantenere e far rispettare distanziamento sociale, promuovere un utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non disponibili terapia e vaccino". Bisognerà continuare a usare le mascherine, insomma, ma "ci saranno modifiche sul distanziamento sociale". Per quanto riguarda l'app per il tracciamento, "sarà offerta su base volontaria, non obbligatoria". "Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non ci sfugge", prosegue Conte, la difficoltà dei cittadini "nel continuare a rispettare" le regole anti-contagio e "l'aspirazione al ritorno alla normalità". 

 

Anche in una nota del minsitro per l'Innovazione tecnologica pubblicata oggi si specifica che l'app "Immuni" sarà volontaria, open source e non basata su Gps ma sul sistema bluetooth.

 

  

Sulla ripartenza il premier ha detto che l'esecutivo sta "elaborando un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio" che "vogliamo sia commisurata alla recettività delle strutture ospedaliere delle aeree di riferimento". 

 

Altri 50 miliardi di aiuti a famiglie e imprese

"Si prospetta una fase molto complessa: dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l'integrità del nostro tessuto produttivo. Il motore del paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato". Il governo rossogiallo ha previsto dunque un nuovo sostegno alle imprese, alle famiglie e alle "fasce più fragili", poiché la crisi economica - conseguenza di quella sanitaria e del lockdown - "rischia di creare nuove povertà e lacerare un tessuto sociale già provato". "Abbiamo già compiuto alcuni passi", ha aggiunto Conte. "Il governo però è consapevole che questi interventi non sono sufficienti: occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo ancora più incisivo". Il governo si prepara a nuovi stanziamenti di sostegno economico. Un nuovo decreto legge, questa volta con un'iniezione di 50 miliardi di euro. "Il governo invierà a brevissimo al Parlamento un'ulteriore relazione con una richiesta di scostamento di bilancio - ha detto Conte - pari a 50 miliardi di euro, con intervento complessivo che, sommando i precedenti 25 miliardi, sarà non inferiore a 75 miliardi".

 

Mes e Recovery fund

"Sull'ormai strafamoso Mes - ha detto Conte - si è alimentato nelle ultime settimane un dibattito che rischia di dividere l'Italia in opposte tifoserie. Ritengo che questa discussione debba avvenire in modo pubblico, trasparente, in Parlamento, al quale spetterà l'ultima parola". "Ci sono Paesi in Ue - ha proseguito Conte - che hanno dimostrato interesse" al Mes senza condizioni. Rifiutare questa nuova linea di credito, ha spiegato, "significherebbe fare un torto ai paesi che ci affiancano nella battaglia" in Ue, come la Spagna, che ha dimostrato di essere interessata al fondo purché non abbia le condizionalità previste prima dell'emergenza. "Per capire se il 'Pandemic Crisis Support' (la nuova linea di credito che fa riferimento al Mes, ndr) sarà effettivamente" senza condizionalità "bisogna attendere l'elaborazione dei documenti predisposti per erogare questa linea di credito. Solo allora potremo discutere se il relativo regolamento può essere o meno opportuno agli interessi nazionali". 

In merito al recovery Fund "appoggiamo la proposta francese avendo chiesto di integrarla in modo da rispondere più puntualmente ai requisiti che riteniamo imprescindibili. Da ultimo è stata presentata una proposta spagnola che pure, ma con qualche suggerimento di variazione, potremmo appoggiare per la sua conformità alle nostre finalità". Il fondo dovrà essere "gestito a livello europeo senza carattere bilaterale", ed essere "particolarmente consistente, ben più degli strumenti di cui si parla", mirato a far fronte a tutte le conseguenze negative del Covid-9. Dovrà essere, ha specificato Conte, immediatamente disponibile e messo a disposizione di tutti i paesi interessati subito, attraverso meccanismi di garanzie che ne anticipino l'applicazione, non dovrà avere condizionalità, anche in termini di cofinanziamento. 

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