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E' ora della politica

Redazione

Non si può chiedere ai medici di salvare anche l’economia. E’ ora delle scelte

Durante la fase espansiva dell’infezione le decisioni fondamentali sono state dettate dai tecnici, com’era peraltro inevitabile. La politica ha eseguito emanando ordinanze e divieti, senza sostanziali divisioni seppure con un andamento un po’ sussultorio. Le polemiche sono state tutto sommato marginali, incentrate almeno all’inizio sul comportamento da tenere in Europa, ma anche su questo versante si sono acquietate dopo l’impennata di Giuseppe Conte. Ora che i segnali del contagio cominciano a flettere in modo significativo si tratta di assumere decisioni adeguate, per contemperare l’esigenza di protezione e quella di consentire una ripresa produttiva. Continueranno a contare i pareri dei sanitari, ma acquistano peso anche quelli di chi si preoccupa della tenuta del sistema produttivo.

 

Non solo Confindustria ma anche esperti di diversi settori, a cominciare da Pier Carlo Padoan, avvertono sull’urgenza di far ripartire gli impianti, soprattutto delle imprese esportatrici. Inoltre la diffusione articolata dell’infezione porta a sensibilità diverse nelle varie regioni. Si tratta dunque di contemperare esigenze diverse, talora contraddittorie, ma tutte fondate su ragioni consistenti. E’ quindi di nuovo il momento della politica, la cui funzione è quella di trovare la misura e la tempistica per dare risposte convincenti a problemi complessi che non hanno soluzioni “tecniche”. In una situazione di democrazia se non bloccata almeno depotenziata (se non altro per l’impossibilità di ricorrere a elezioni) le decisioni non seguono la normale dialettica maggioranza-opposizione, d’altra parte si tratta di scelte che non hanno niente a che fare con i programmi su cui sono state strette le alleanze. Si è creato uno spazio nuovo, che va riempito possibilmente senza replicare stancamente la dialettica del recente passato, anche perché quelle tematiche (immigrazione, sicurezza ecc.) sono ormai largamente scavalcate dalla nuova emergenza sanitaria ed economica.

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