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editoriali

Salvini ignora l'abc della finanza pubblica

Redazione

Due fesserie di Salvini ricordano che la Corea che sogna la Lega è quella a nord

Il momento è difficile e serve il contributo di tutti, soprattutto delle opposizioni. A patto che chi faccia le proposte sappia vagamente di cosa stia parlando. Il leader della Lega e del centrodestra, Matteo Salvini, intervistato da Bianca Berlinguer a “Cartabianca” sulle soluzioni economiche per affrontare la crisi, non rientra in questo perimetro piuttosto ampio: “Non vogliamo usare i soldi dei polacchi, dei francesi o dei tedeschi – ha detto Salvini –. Noi vogliamo usare i soldi degli italiani. L’anno scorso il prodotto interno lordo degli italiani è stato pari a 1 miliardo e 800 milioni di euro, la spesa pubblica è stata pari a 800 milioni di euro. I soldi ci sono. Possiamo fare un’emissione di Buoni del tesoro straordinaria, garantita dalla Bce, e rivolta alle banche italiane e ai risparmiatori italiani? Sì, possiamo farlo”. In realtà no, non possiamo farlo, perché la Bce non può “garantire” le emissioni di singoli stati. E in ogni caso, se pure fosse così, non avrebbe alcun senso riservarla solo agli italiani se possiamo raccogliere risparmio estero. E comunque Salvini non ha alcuna idea delle dimensioni dell’economia italiana e del bilancio pubblico: il pil italiano non è “1 miliardo e 800 milioni di euro”, quello è lo 0,1 per cento del pil. Il pil è mille volte più grande e così la spesa pubblica. E il fatto che la spesa pubblica sia la metà del pil non vuol dire che “i soldi ci sono”, che cioè lo stato può spendere la restante metà. Quello della spesa pubblica al 100 per cento del pil è il “modello Corea”, ma del nord (un paese che peraltro il leader della Lega ha apprezzato dopo una visita a Pyongyang).

 

Rispetto all’inadeguatezza di Salvini, alla sua scarsa conoscenza delle basi della finanza pubblica e del funzionamento delle istituzioni europee, la domanda della giornalista è stata: “Non c’è il rischio che questa emissione di Buoni del tesoro ci metta in condizione di essere poi sotto, insomma, il Fondo salva stati, che sappiamo quanti obblighi e situazioni potrebbe costringerci a rispettare?”. Una domanda, per chi conosce vagamente il funzionamento del Mes e delle istituzioni Ue, che non ha alcun senso. Esattamente come le risposte di Salvini.

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