Capitano compulsivo. Salvini non si guarisce
“Passiamo dalla guerra lampo alla guerra di posizione”, dice un colonnello leghista. Ma il Capo non sa fermarsi e pensa solo alla prossima spallata al governo
-
Il grande imbroglio dei terzisti per Salvini
-
La Lega moderata è come una capra che sputa fuoco
-
Il futuro del governo passa anche da una pazza idea di doppio forno di Renzi
-
Il problema di Salvini è che si è citofonato da solo
-
Non potendo abbattere il governo, Salvini dà la spallata alla Meloni
-
La differenza tra essere una calamita e una calamità. Renzi e la fase Lego
-
Salvini fa la vittima e va a processo per il caso Gregoretti
-
Perché la Lega, in Toscana, punta ancora sul sindaco di Grosseto
Roma. Forse nessuno ha orecchio per capire la musica della propria esistenza, figurarsi per fermarla al momento giusto. E l’errore che alcuni colonnelli della Lega stanno compiendo, per amore del partito, della politica e persino del loro inarrestabile leader, è credere che Matteo Salvini possa anche solo per un istante, e anche solo per ragioni di tattica, guarire da se stesso. Oggi infatti il segretario della Lega, riunito il poco più che esornativo consiglio federale, ripeterà la storia del “rullo compressore”. E nessuno, né Giorgetti né Molinari, né Rixi né Romeo, potranno mai convincerlo a passare “dalla logica della guerra lampo a quella della guerra di posizione”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Salvatore Merlo
Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi erasmiana a Nottingham. Un tirocinio in epoca universitaria al Corriere del Mezzogiorno (redazione di Bari), ho collaborato con Radiotre, Panorama e Raiuno. Lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.