L'azienda aggredita dal M5s (perché renziana) diventa sponsor di Casaleggio

Domenico Di Sanzo

Smart company oggi, “azienda dell’amico di Renzi” ieri. E non è l’unico caso

Roma. Smart company per Davide Casaleggio (oggi), “azienda dell’amico di Renzi” per il M5s (ieri). È la storia della Dedalus Healthcare Systems Group di Giorgio Moretti. Una società che si occupa di software e sistemi informatici in ambito sanitario, tra i main partner dell’ultima ricerca della Casaleggio Associati sulle “imprese intelligenti”. Insomma uno sponsor di Davide Casaleggio, il presidente dell’Associazione Rousseau, per il suo report sulle smart company: “Le aziende che utilizzano le tecnologie esponenziali per reinventare il proprio modello di business”. Eccellenze dell’innovazione, parrebbe di capire leggendo le 103 pagine dello studio presentato a Milano il 14 novembre scorso alla presenza, tra gli altri, del Ceo di Huawei Thomas Miao.

   

L’intreccio è locale, addirittura si potrebbe definire provinciale, senza alcuna connotazione negativa, data l’influenza del patron Moretti nella vita economica e politica della città di Firenze. Una sorta di cortocircuito tra il M5s partito e il suo braccio aziendale con annessi e connessi: partnership, sponsor, relazioni, finanziamenti. Basta tornare indietro di due anni e cinque mesi per ritrovare le invettive dei grillini contro l’attuale “partner” di Casaleggio, che svetta con tanto di logo in bella evidenza e paginata intera nel documento sulle Smart Company. È il 19 giugno del 2017. Andrea Quartini, consigliere regionale toscano del M5s, membro della Commissione Sanità, va all’attacco dell’azienda di Moretti, vincitrice di una gara della regione per la gestione dei software informatici del sistema trasfusionale. Ecco la scudisciata a mo’ di Torquemada: “Al di là delle doti imprenditoriali di Moretti e quindi del puro caso per il quale un amico di Renzi – suo finanziatore, ex presidente della municipalizzata dei rifiuti fiorentini Quadrifoglio spa (a titolo gratuito ndr), oggi sotto inchiesta per gestione illecita di rifiuti e violazione delle norme sulla loro tracciabilità e pure presidente di Q-Thermo (la società che vuol fare l’inceneritore di Firenze) – vince la gara sul gestore unico regionale, ci hanno incuriosito alcuni aspetti di questa ‘competizione’”. Segue denuncia sulla “storia lunga” del “rapporto tra Dedalus e le commesse sanitarie regionali”.

    

A Firenze Moretti è molto noto per essere uno storico finanziatore di Renzi, nominato dall’allora sindaco rottamatore a capo della municipalizzata della nettezza urbana “Quadrifoglio”. Prima del boom renziano, dicono in città, “finanziava un po’ tutti”. Ed è un’istituzione nel campo del fitness, essendo proprietario di Klab, famosissima catena di palestre a Firenze e dintorni. Non ancora folgorato da Casaleggio, era odiato anche dai grillini del Parlamento. Come l’ex ministro della Salute Giulia Grillo. Che a gennaio 2016, da deputata, attacca Dedalus perché “risulta essere tra le aziende selezionate (?) per accompagnare il ministro della Salute Lorenzin nella due giorni in Cina con il fine di promuovere prodotti e servizi del nostro paese”. La Grillo pubblica una bella foto segnaletica di Moretti con tanto di hashtag #stopgigliomagico: “Il Giglio magico vuole anche la sanità. E gli amici di Renzi volano in Cina”. La Grillo adombra un presunto e non precisato “do ut des” tra Renzi e Moretti solo perché l’imprenditore aveva rinunciato al suo compenso nel cda della Quadrifoglio. E un po’, a voler essere maliziosi, a voler pensar male, si potrebbe anche pensare che diventare sponsor della Casaleggio Associati possa aiutare a non essere più additati pubblicamente come arraffoni dal M5s.

  

Non è l’unico caso. Sono diversi gli intrecci tra gli sponsor di Davide Casaleggio e il Movimento. Ad esempio, tra i partner dell’ultima ricerca sulle Smart Company figura una società che ha avuto rapporti con il M5s e con l’Associazione Rousseau. Si tratta della DNV GL Business Assurance, indicata come ente terzo certificatore di due votazioni online: quella sul “Non Statuto” del 2016 e le Quirinarie del 2013. C’è Deliveroo, sponsor del report sull’e-commerce in Italia dell’aprile del 2019. All’epoca in molti avevano protestato per il finanziamento, comprese le associazioni di rappresentanza dei ciclofattorini, perché Di Maio era alle prese con la contrattazione per il varo del decreto sui rider. Flixbus ha contribuito alla stessa ricerca sull’e-commerce. E i Cinque Stelle, nel 2017, si sono distinti nella battaglia per lo stralcio di una norma contro gli autobus low cost dal Milleproroghe del governo Gentiloni.

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