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"Salveremo Salvini. E il governo", dice il sottosegretario M5s Fantinati

Valerio Valentini

L'esponente dell'esecutivo gialloverde parla dell'autorizzazione a procedere sul vicepremier leghista: "Qui non stiamo parlando di Ruby e di Mubarak, ma di una azione fatta nell'interesse pubblico col consenso del premier Conte"

Sorride, prova a cavarsela con un calembour: "Salvare Salvini: lo dice il nome stesso". Ma che dietro la freddura ci sia una convinzione già matura, Mattia Fantinati lo dimostra subito dopo: "E' ovvio che alla fine si troverà una soluzione per negare l'autorizzazione a procedere, probabilmente già nella Giunta per le immunità", dice infatti il sottosegretario grillino alla Pubblica amministrazione, scuotendo per un attimo l'indolenza del Transatlantico semideserto. Lo stesso che pochi minuti prima è stato attraversato da Carlo Sibilia, sottosegretario dall'Interno che da giorni va ripetendo che invece il M5s dovrebbe dare il via libera alla richiesta di autorizzazione a procedere e che, a sentirsi chiedere se non si sentisse colpevole di far traballare l'esecutivo gialloverde, sogghignava a metà tra il sornione e il compiaciuto: "Davvero ho questo potere?". Fantinati, invece, predica la distensione: "Non può mica saltare il governo per questo motivo", dice il vice di quella Giulia Bongiorno che, a detta di molti nel Palazzo, è stata la vera autrice della lettera inviata da Matteo Salvini al Corriere per chiedere un salvacondotto dal Senato rispetto all'accusa di sequestro di persona aggravato per il caso Diciotti. "Diciamo che in effetti Salvini ha cambiato idea, ha fatto una mezza furbata. Fosse rimasto sulla sua posizione iniziale, accettando di farsi processare, per noi sarebbe stato tutto più facile".

 

E invece ora vi toccherà far digerire alla base l'ennesima abiura.

"Ma no, quale abiura. Non stiamo mica parlando di 'Ruby nipote di Mubarak', suvvia. Qui non si tratta di una immunità, qui si tratta semplicemente di ribadire che quel che ha fatto, Salvini lo ha fatto come ministro, nell'interesse pubblico, su mandato dell'intero governo".

 

E dunque il governo non si processa?

"No, il governo è compatto e stabilissimo, in questo momento". 

 

Ma c'è chi, come Roberta Lombardi o Paola Nugnes, Carlo Sibilia e in parte Alessandro Di battista, invoca la linea della fermezza.

"La nostra linea maturerà, com'è naturale. E sarà univoca. Un po' di dissidenza, poi, è fisiologica. Semmai la vera differenza tra noi e la Lega sta nel fatto che lì esiste una gerarchia, un senso della disciplina quasi militare. Non è che lì ognuno che vuole rilascia dichiarazioni: ed è per questo che tutti hanno l'impressione di un partito granitico". 

 

E Salvini? E' stato più scaltro o più disonesto?

"E' stato furbo, è evidente: ha contraddetto la sua posizione iniziale, mettendoci in difficoltà. I leghisti sono più esperti, ovviamente, fanno politica da più tempo rispetto a noi".

 

E anche per questo, alle europee...

"C'è tempo, fino a maggio. E io non sono affatto sicuro che ci sia questo travaso di consensi verso il Carroccio. Certo da noi, in Veneto, ormai sono tutti verdi. Ma altrove non è affatto così".

 

Ci sarà il sorpasso, però, e si ribalteranno i rapporti di forza nella maggioranza.

"Non ne sarei per niente sicuro. Vedrete che noi sapremo recuperare molti punti, lo stiamo già facendo in queste ultime settimane. E loro, i leghisti, non ci credo che abbiano guadagnato così tanto come dicono i sondaggi".

 

Intanto, comunque, Salvini è salvo.

"Salvini salvo. Lo dice il nome stesso".