Beppe Grillo a Rimini per Italia 5 Stelle 2017 (foto LaPresse)

Viva Grillo che sputtana Grillo

Luciano Capone

Il comico genovese ammette che sulla scienza e sui vaccini fino a ieri ha raccontato solo un mare di pericolose fregnacce

Adesso manca solo di trovarselo in televisione a fare divulgazione scientifica al posto di Piero Angela nella nuova Rai del cambiamento. D’altronde il personaggio non è nuovo a cambiamenti repentini e inspiegabili. Era quello che nei suoi spettacoli si scagliava contro internet e l’innovazione, passerà alla storia per aver fondato un partito da un blog e decantato le virtù taumaturgiche della “democrazia diretta” e digitale. Era quello che sul palco prendeva a martellate i computer ed è poi finito nel salotto di Bruno Vespa a descrivere, con la stessa semplicistica ingenuità, come si possono fare le turbine con la stampante 3D: “Polvere di alluminio, polvere di titanio, inserisci, raggio laser, mettono dentro ... zzzz ... esce la turbina”. Beppe Grillo è un animale da palcoscenico, è un po’ come il pupazzo Rockefeller, può dire qualsiasi cosa, tutto dipende dal suo ventriloquo intellettuale del momento.

   

   

Ma stavolta siamo a un livello superiore, e non tanto perché Beppe Grillo ha firmato un appello insieme a Matteo Renzi, ma perché l’ha firmato contro se stesso. Gli scienziati Roberto Burioni e Guido Silvestri, il primo amico di Renzi e il secondo di Grillo, entrambi impegnati nella campagna a favore dei vaccini e contro la disinformazione anti vax, sono riusciti a far sottoscrivere ai due leader politici un “Patto trasversale per la scienza” basato sul sostegno alla ricerca scientifica e sul contrasto al pensiero anti scientifico.

 

In particolare, si legge: “Nessuna forza politica italiana si presta a sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica come il negazionismo dell’Aids, l’anti-vaccinismo, le terapie non basate sulle prove scientifiche” e, di contro, “tutte s’impegnano a governare e legiferare in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati, che, con affermazioni non dimostrate e allarmiste, creano paure ingiustificate tra la popolazione”.

 

  

Un appello di estrema ragionevolezza (che di questi tempi è merce scarsa), ma che firmato da Grillo ha il sapore di un’abiura o di una sorta di redenzione. Non c’è stata infatti teoria o stramberia anti scientifica che non sia stata strombazzata nei suoi spettacoli o sul suo blog. Beppe Grillo è stato per anni il più grande megafono di pseudoscienziati e ciarlatani vari.

  

L’Aids? “E’ la più grande bufala del secolo!”, diceva nei suoi spettacoli, facendo sghignazzare il pubblico pagante, l’Hiv non esiste, è tutto un complotto delle multinazionali farmaceutiche per vendere i medicinali che, quelli sì, fanno male: “E’ la cura che causa l’Aids!”.

 

I vaccini? Non solo sono inutili, perché “le malattie sarebbero scomparse lo stesso”, ma sono anche dannosi perché causano l’autismo.

 

E gli Ogm? “Un pomodoro ha ucciso 60 persone”.

 

Con il “cancro si può convivere”, mentre esami e screening sono pericolosi.

 

E poi Umberto Veronesi e Rita Levi Montalcini erano personaggi al servizio delle multinazionali, mentre i veri scienziati liberi erano gli inventori di preparati casalinghi: Di Bella (fatto fuori da un “complotto”); Pantellini (“che curò la moglie, malata terminale, con succo di limone e ascorbato di potassio”); Bonifacio (che diceva di guarire il cancro con un siero a base di pipì e feci di capra); Vannoni con il suo cosiddetto “metodo Stamina”.

 

Chi ha dato visibilità ai nanoscienziati idoli degli antivaccinisti e a quell’altro tizio che diceva di prevedere i terremoti? Sempre lui. Grillo e il suo blog sono stati per anni l’arca di Noè di svalvolati e pseudoscienziati, la più importante vetrina online per i dottor Dulcamara del paese.

 

   

Ora va di moda dire che non bisogna criticare i demagoghi per le loro incoerenze e inversioni quando ne azzeccano una. Anzi, bisogna fargli i complimenti. E allora bravo Beppe! Adesso anche tu, come noi, sai che hai sempre detto un sacco di pericolose puttanate.

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  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali