Un'immagine del Palio di Siena del 2 luglio 2018 (foto LaPresse)

La Lega ora corre anche il Palio di Siena

David Allegranti

Tre consiglieri comunali del Carroccio (e uno di FdI) raccontano di un incontro organizzato a Roma in cui un esponente del partito ha chiesto loro di convincere “gli assessori di riferimento” a ridurre le sanzioni al fantino Zedde

Roma. Sei un consigliere comunale della Lega di Siena, dove hai appena conquistato il comune strappandolo alla sinistra, ti chiama un esponente di primo piano del tuo partito a Roma e tu che fai? Pensi che voglia decidere qualche strategia, qualche sinergia. Sbagliato: ti convoca perché vuole che tu faccia pressione sul sindaco di Siena per ridurre le sanzioni comminate a un fantino del Palio. A raccontare la vicenda sono quattro consiglieri comunali di Siena (tre della Lega, uno di FdiI) in una lettera (foto sotto) spedita al sindaco, Luigi De Mossi, il 7 settembre 2018.

 

 

“In data 11 agosto 2018 i sottoscritti signori Eleonora Raito, Andrea Piazzesi, Davide Dore, Lorenzo Rosso, sono stati convocati ad un appuntamento da un esponente della Lega di Roma (Sergio Pannacci, neo-responsabile Trasporti della Lega a Roma, ex Pdl, senese di nascita e contradaiolo della Civetta, ndr). La comunicazione faceva presagire che si sarebbe trattato di una riunione politica, abbiamo quindi aderito di buon grado, visto il ruolo di consiglieri comunali e dirigenti di partito che ricopriamo. Giunti sul posto erano presenti a questa riunione i signori Palazzi Francesco (capitano di una contrada del Palio di Siena), il fantino Giuseppe Zedde detto Gingillo, la fidanzata di quest’ultimo tale Federica”.

 

Per la cronaca, la contrada in questione è quella di Valdimontone e il fantino Gingillo è stato sanzionato per le scorrettezze del Palio del 2 luglio 2018, per aver ostacolato e danneggiato il fantino del Nicchio, contrada alla quale appartiene il sindaco De Mossi e nemica giurata di Valdimontone.

 

“In quell’occasione è stato sollevato da parte del signor Palazzi, nella sua qualità di capitano e contradaiolo, la circostanza per cui il sindaco non avrebbe assunto un ruolo di imparzialità nel proporre al fantino Zedde le sanzioni rese note, dimostrando a suo dire di favorire una contrada. Nell’ambito della riunione ci veniva quindi chiesto di fare un intervento sugli assessori di riferimento per ridurre la proposta di sanzione al fantino Zedde. A quel punto abbiamo interrotto la riunione, ritenendo che non si possa sovrapporre la politica con il Palio e ci siamo allontanati”. Motivo semplice: politica e Palio non si possono mischiare, appunto, e i giudizi sul sindaco De Mossi sono stati considerati “lesivi della dignità istituzionale del Comune” e “non corrispondono al ruolo imparziale svolto dal primo cittadino”. 

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  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.