Foto Instagram @elisaIsoardi

Lega e fornelli

Michele Masneri

Vita, opere e ricette di Elisa Isoardi, candidata alla guida della “Prova del cuoco” e riservata compagna di Matteo Salvini, leader del Carroccio

“La ristorazione è l’unica cosa seria in questo paese”, e la celebre massima di Boris rispecchia soprattutto il difficile momento, con le consultazioni in atto, importantissime. Non quelle quirinalizie, bensì quelle, molto più strategiche, per dare un governo a La prova del cuoco.

 

L’avvicendamento al programma di Rai 1 che va in onda con la conduzione di Antonella Clerici praticamente ininterrotta da diciott’anni è infatti tema dei più dibattuti in questi giorni “in” Rai e non solo. Del resto il mandato di Clerici dura più di quello di Merkel in Germania, e sostituirla è complesso. Se nelle questioni di governo poi gli italiani si disinteressano, si annoiano, cambiano idea frequentemente, sul fornello e la tv si pretende serietà ed esperienza e se possibile continuità (non a caso La prova è un format Bbc, inglese come la democrazia parlamentare). Ora poi due questioni si intersecano e si accavallano, perché a sostituire Clerici potrebbe arrivare Elisa Isoardi, da Cuneo, solida professionista del tele-fornello nazionale, e incidentalmente fidanzata anche di Matteo Salvini, forse addirittura futuro presidente del Consiglio. Avremo dunque una first lady perfettamente degna dell’epoca Masterchef (se fossimo in America sarebbe un misto tra Ivanka Trump e Barbara Walters. Se fossimo nella Prima Repubblica sarebbe una Wilma De Angelis fidanzata con Almirante; funziona già meno).

 

A differenza che in politica, in cucina e in tv si vuole ancora la gavetta, e uno non vale uno: e Isoardi la gavetta l’ha fatta tutta

First lady da incubo? Per niente. A differenza che in politica, dove si pretende inesperienza e onestà, in cucina e in tv si vuole ancora la gavetta, e uno non vale uno: e Isoardi la gavetta l’ha fatta tutta, partendo da Miss Italia, dove nel 2000 vince il titolo di Miss Cinema (“un titolo molto importante”, sottolinea col Foglio l’erede del concorso Patrizia Mirigliani. “Era molto in gamba, molto vivace, l’avrei detto che faceva carriera”); la carriera si sviluppa tra studi di recitazione a Roma, e campagne pubblicitarie come modella, e poi nel 2005 il fatidico ingresso alla Rai. Fatidico e cinematografico, nel senso che lei “non ci pensava proprio a fare la tv, voleva fare cinema” dice al Foglio Fabrizio Del Noce, suo mentore, all’epoca direttore di Rai 1. “Venne a presentarsi a un mio assistente accompagnando una sua amica, che scartammo subito. Lei invece, che non ci pensava proprio, si capiva che era adatta, fece subito una buona impressione. La mettemmo a fare L’Italia che vai, un programma che aveva prima condotto Ilaria D’Amico”. “Poi dopo un paio d’anni la reincontrai per caso a Fiumicino, entrambi dovevamo prendere un volo per Torino, lei è cuneese come me. Parlammo e approfondimmo. E decisi di farle fare esperienza col mezzo televisivo. Sabato e domenica, e poi Effetto Sabato, un programma del pomeriggio. Lei si prese anche un elogio da parte di Aldo Grasso, una cosa non comune per una sconosciuta”. Poi Isoardi – la “piccola” delle cosiddette Del Noce Girls, oltre a lei le ragazze Eleonora Daniele, Caterina Balivo e Veronica Maya – continua il suo cursus honorum: il Festival di Castrocaro, le alzatacce mattutine per Sabato & Domenica Estate, uno di quei programmi antelucani da fare se si aspira un giorno a palinsesti più appetibili, e lei coltiva l’appetito, non si fa intimorire, slitta alle 11.45 con Pongo e Peggy gli animali del cuore.

 

Matteo Salvini ed Elisa Isoardi  

 

Ma la vera sliding door – sempre dovuta a Del Noce – è nel 2008, quando viene chiamata a sostituire Clerici incinta alla Prova del cuoco, e lì si verifica un altro topos cine-letterario, la sostituta che va meglio della sostituita, tanto che Del Noce conferma Isoardi anche per la stagione successiva. “Elisa Isoardi mi ha fatto soffrire”, ha dichiarato drammaticamente Clerici ancora dieci anni dopo a Maurizio Costanzo, confermando quello che tutti già sapevano (cioè che Clerici non si è mai riavuta, in una delle crisi istituzionali più laceranti della storia della tv di Stato). Però poi, in questo scenario da Eva contro Eva in fondo ai quattro formaggi, ha precisato maternamente: “Ma non per colpa sua, poveretta, perché lei era una giovane ragazza a cui hanno affidato un programma a cui nessuno avrebbe detto di no. Però io soffrii molto”.

 

“Ognuno può dire ciò che vuole, io non me la prendo”, dice oggi Del Noce. “Ma l’idea era quella di sostituire nella fascia del mezzogiorno una conduttrice all’apice della sua carriera come la Clerici, che faceva prime serate, il sabato sera con Ti lascio una canzone, e Sanremo, e mettere invece una faccia nuova. Una faccia che peraltro aveva fatto ascolti anche migliori dell’originale. L’obiettivo era far risparmiare l’azienda e creare curiosità”. “Oltretutto trovarle una sostituta non fu facile, perché nessun nome di primo piano avrebbe accettato. Non potevo certo chiederlo a Milly Carlucci”, dice l’ex direttore. Poi Del Noce se ne va e Clerici si reimpossessa per sempre del suo feudo, e non lo mollerà più. “Non so quanto per lei sia stato saggio andare avanti per altri dieci anni, consumando energie e immagine” (ancora Del Noce).

 

La vera sliding door, dovuta a Fabrizio Del Noce, è nel 2008, quando viene chiamata a sostituire Antonella Clerici incinta

Isoardi nel frattempo ha inoculato il virus della cucina televisiva, che pare dia speciale dipendenza. Presenta gli Oscar del Vino, tragica cerimonia in cui i meglio vignaioli vengono premiati da damine settecentesche, e poi si inerpica su vigneti e si destreggia tra pescatori con Linea Verde. Infine si avvicina sempre di più all’ambita preda, sempre quella: al momento presidia Buono a sapersi, spinoff di Unomattina che va in onda alle 11 e finisce alle 11.50, giusto in tempo per lambire l’avvio de La prova del cuoco e per far soffrire ancora Clerici.

 

Buono a sapersi è un po’ un remake del vecchio Occhio alla spesa, con l’idea di spiegare alle masse come si compra il cibo, per poi cucinarlo alla Prova. E’ un educational culinario tematico, aggiornato ai tempi della decrescita felice. Una delle ultime puntate era dedicata agli gnocchi – gnocco fritto, gnocco alla romana, gnocco di patate e di ricotta. Economici e nutrienti. Sapete perché si mangiano il giovedì? Servizio pubblico.

 

Si definisce “all’antica”; ha studiato dalle suore, poi diploma di geometra. “Sono una donna completa, indipendente e realizzata”

Lei poi è una foodie sincera: il suo piatto preferito è il baccalà ai fiori di rosmarino, ha detto a Marco Castoro su Leggo. Altra specialità, la pasta “ai tre carciofi”. “Da brava piemontese conosce bene i vini, che regge benissimo, e sa fare gli abbinamenti giusti” (Del Noce). Talmente foodie che dopo la Prova del cuoco ha messo su perfino un suo ristorante insieme alla mamma e alla zia (si chiama Locanda da Elisa, a Pradleves, in provincia di Cuneo, paese di nascita, dove lei torna sempre. Ha un fratello, e genitori separati. Molto legata alla mamma). Recensione Tripadvisor di Repomilano: “Recatomi in Val Grana per l’acquisto di un pezzo di Castelmagno, di cui sono un estimatore, sulla strada del ritorno, giunto a Pradleves, ho seguito il consiglio di un amico e ho cercato la locanda da Elisa. Il pranzo è stato ottimo: assaggio di tajarin dei 30 tuorli al ragù, gnocchi alla bava (inevitabilmente al Castelmagno), per finire una battuta di scottona come non ne mangiavo da anni. Il servizio, a cura della proprietaria, è stato cortese ed efficiente”.

 

Il locale è stato poi chiuso, causa crisi, ma l’appetito di Isoardi non è cessato. Lei è un “gran palato”, dicono alla Rai, forse con metafora, e a questo palato arrembante si è magari ormai rassegnata anche la Clerici-Merkel, che pure ha fatto sapere d’essere pronta ad abbandonare gli studi romani dove si fa il programma, per emigrare a Milano e a nuove sfide, al seguito del nuovo fidanzato Vittorio Garrone, petroliere della Erg; mentre per Isoardi Roma calzerebbe come si dice a pennello.

 

 

Così adesso l’incolpevole Capitale si trova di fronte a fibrillazioni doppie di un doppio toto-nomine: quello in atto al Quirinale e quello alla Prova del cuoco: quale dei due influenzerà l’altro? E se per Palazzo Chigi le prospettive sono complicate, per La prova è più semplice: Isoardi la scelta più ovvia. Le alternative sono Benedetta Parodi e Mara Venier (Il presidente Mattarella ha più scelta).

 

In Rai intanto soffia fatale il vento del ricambio e dunque spira adulazione bestiale – è impossibile trovare alcunché sotto al superlativo assoluto. “Simpatica, simpaticissima!”, “bellissima!”, “occhi magnifici, pelle fantastica”, questi i commenti coraggiosi tra i corridoi che si preparano all’ennesima transizione del potere. Presentatrici-first lady se ne sono mai avute? Si ristudiano prassi, archivi, protocolli; ci si avvantaggia con attenzioni doppie, riguardi doppi, omertà doppie (impossibile trovare una voce critica, “sei pazzo?” “non parlo!”, le risposte).

 

“Quando le conduttrici si accompagnano a figure politiche di primo piano, i primi a essere interessati sono i direttori e i vicedirettori” ci dice segretamente una collega televisiva in ascesa, “tutti quelli il cui destino insomma è consustanziale alla politica. L’attenzione su di lei dunque è riflessa, non è davvero su di lei ma su quello che lei a questo punto può fare per qualcun altro”. “Lei è abbastanza saggia da sapere che non le conviene immischiarsi con la vita politica del marito. Non farà certo la first lady, con una striscia quotidiana oltretutto è tecnicamente impossibile” (segnala sempre Del Noce). ”La politica schiaccia tutto, Lega o non Lega, sei sempre ‘la moglie di’, stia lontana. Io lavoro molto meglio oggi che son sola”, consigli non richiesti da Sabina Negri, già figlia, sorella e moglie di politici, alcuni dei quali leghisti; e teatrante in proprio.

 

Isoardi intanto procede spedita i suoi quattro salti in padella: non ha solo uso di cucina ma anche di mondo, e di Instagram: tra rotocalchi cartacei e la Rete fa filtrare garbatamente il teleromanzo della sua storia d’amore col leader leghista, tra uno gnocco e un formaggio Castelmagno; si sa che si conobbero nel 2014, da allora si alternano post su “una robiola ai tre latti”, “un formaggio stagionato in malga tra Piemonte e Lombardia, da urlo!”; soggiorni in località balneari (ma lei preferisce la montagna), Venezia e più recentemente Ischia (hashtag: “spettacolo”). Mentre Salvini era su un canale a commentare il voto del 4 marzo, lei era live su un altro a discutere di agretti.

 

E’ una foodie sincera. Piatto preferito il baccalà ai fiori di rosmarino. E insieme alla mamma e alla zia ha aperto un ristorante

Mette anche tanti libri letti. Lei, povera figlia, sulle letture è meno sofisticata che sui menu: alterna citazioni di Paulo Coelho e Oscar Wilde e Herman Hesse, ma usa anche il medium instagrammatico come e-pizzino in funzione di crisis management: caccia citazioni come “l’amore che non si dimostra non esiste” o il già celebre “il tempo mette ognuno al proprio posto. Ogni regina sul suo trono. Ogni pagliaccio nel proprio circo”, il cripto-messaggio di quando l’anno scorso vi fu una famosa crisi con Salvini. Politica dei due forni, come nelle cucine costose. Lui fotografato a Milano Marittima con una bionda, lei in servizi “rubati” con un avvocato a Ibiza. Poi la ricomposizione, in coincidenza con l’avvio della campagna elettorale, un tono più presidenziale-intimo, e sempre gastronomico. Impiattamenti e cagnolini (un barboncino, il suo). In autunno, per chiudere la crisi, Oggi pubblicò foto della coppia: in trattoria. E per il trentacinquesimo compleanno della conduttrice, Salvini si è presentato negli studi Rai con una pastiera napoletana.

 

Lei ci tiene alla sua denominazione d’origine controllata: si definisce orgogliosamente “all’antica”; ha studiato dalle suore, poi diploma di geometra. In una già celebre intervista ha dato prova di alterità allo zeitgeist politicamente corretto (una donna deve saper stare al suo posto, nell’ombra, eccetera). Recentemente è tornata sull’argomento: “Sono una donna completa, indipendente e realizzata”, ha detto a Marco Castoro. “Il mio passo indietro non voleva dire quello che invece hanno preso in modo pretestuoso e sbagliato. Secondo me, non hanno letto neanche l’intervista, hanno strumentalizzato e basta”. Conduttrice allevata a terra, orgogliosamente. “Quando mi dicono che nel nostro lavoro le donne sono sottovalutate io rispondo che non è vero. Diciamoci la verità: la donna è più bella dell’uomo. Da showgirl è cresciuta a livello di studio e mentalità. La situazione si è capovolta. E questo è merito nostro”.

 

Per fortuna è all’antica ma non troppo: all’ultimo Sanremo ci si ricorda un suo quasi-nude look, un abito “di chiffon nero a rombi”, opera della stilista bolognese Elisabetta Franchi (“’na rete da pesca con sotto gnente”, commentano meno aulici nei corridoi di Saxa Rubra, protetti dall’anonimato). Lontano dall’Ariston, in un teatro meno celebre, il Golden di Roma, va in scena in questi giorni uno strano spettacolo, Quella piccola pazza cosa chiamata amore, scritto e intrepretato da un suo ex moroso, Danilo De Santis, che narra, pur nella finzione letteraria, di una tormentata passione. “Ci siamo conosciuti tanti anni fa al corso di teatro a Roma, e siamo stati fidanzati per otto anni” dice De Santis al Foglio. La storia è quella di un’ossessione amorosa, di “una dipendenza”; dipendenza da una donna “molto determinata, la classica donna capricorno”, dice l’attore e sceneggiatore anche un po’ astrologo, evidentemente. La storia narra di vari personaggi alle prese con problemi amorosi, tra cui uno che si finge gay per stare accanto a una donna che lo ossessiona, un’altra che non riesce ad avere relazioni ma solo storie di sesso, un altro che è bisessuale. “Con scene di bondage”. Pure. Saran contenti la Isoardi e i suoi parenti a Cuneo. “Ma no, siamo rimasti in ottimi rapporti”, assicura De Santis. Lo spettacolo sarà in scena fino a domani sera. Venite già mangiati.

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