Il presidente del Potenza calcio, Salvatore Caiata (foto Facebook)

M5s, tutti a bordo. In Basilicata i grillini vogliono candidare un ex dirigente del Pdl

David Allegranti

Di Maio avrebbe già dato il via libera alla candidatura del presidente del Potenza calcio, Salvatore Caiata. Nel 2009 era nel Coordinamento provinciale del Popolo della libertà di Siena

Roma. Da giorni Vincenzo Spadafora, portavoce di Luigi Di Maio, è alla ricerca di candidati spendibili per il parlamento, soprattuto nel Mezzogiorno. Un’attività frenetica dai risultati controversi, come dimostra il fatto che il M5s vorrebbe candidare in Basilicata il presidente del Potenza calcio Salvatore Caiata (e Luigi Di Maio avrebbe già dato il via libera, secondo i giornali lucani), una vita trascorsa a Siena, dove ha costruito famiglia e una fortuna come proprietario di ristoranti in piazza del Campo. Peccato che Caiata in passato sia stato un dirigente del Pdl a Siena. Nel 2009 fu nominato membro del Coordinamento provinciale del Popolo della libertà nella città del Palio. “Cogliamo l’occasione per ringraziare il Presidente Berlusconi - si legge in un comunicato stampa dell’epoca in cui compare la nomina di Caiata - e il suo  ‘Governo del fare’, per aver scelto la città di Siena come luogo per la manifestazione ‘Governo Incontra’, dimostrando così particolare attenzione per il nostro territorio”. Ma che cosa dice il regolamento del M5s per le candidature? Che l’aspirante parlamentare “non dovrà essere iscritto ad alcun altro partito” e “non dovrà aver mai partecipato a elezioni di qualsiasi livello, né aver svolto un mandato elettorale o ricoperto ruoli di amministratore e/o componente di giunta o governo, con forze politiche diverse dal MoVimento 5 Stelle a far data dal 4 ottobre 2009”. Nessun riferimento agli ex dirigenti di partito. Insomma, alla fine anche nel M5s sembra prevalere il realismo politico.

  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.