Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (foto LaPresse)

Scambiare il no col sì. Letterina a Renzi

Andrea Marcenaro
"Caro presidente del Consiglio, lei sbaglia". Per vincere il referendum deve dire che il governo finirà se vincerà il sì, non il no. Urgenti consigli non richiesti.

Caro presidente del Consiglio Matteo Renzi, lei sbaglia. Ma siccome è intelligente e ha ancora tempo davanti a sé, correggerà l’errore nel senso che adesso le vado a dire. Perciò. Lei non ha troppo personalizzato la campagna referendaria di ottobre, lo ha fatto poco. E nel senso opposto a quello dovuto. Da adesso lei dovrà dire, dopo averci riflettuto, che si dimetterà non se vince il No, ma se vince il Sì. Con la vittoria del Sì, il mandato del governo cui ha dato vita, avrà coronato il suo compito e modernizzato il paese per quanto poteva. E lei potrà andarsene tranquillo dal governo, non dalla politica.

 

Anzi: decidere in tutta libertà se ricandidarsi o meno alla guida del governo successivo nelle nuove elezioni da svolgersi col nuovo metodo, lasciando decidere agli italiani se riaffidarsi a chi ha modernizzato, oppure ad altri. Lei dirà che se ne andrà, quindi, se vincerà il Sì. Essendo tra l’altro scontato che, se fosse il No a prevalere, verrebbe cacciato su due piedi dagli stessi che respingono ipocritamente quell’esito, e al di là delle sue intenzioni. Capisco come sia un po’ duro, dal punto di vista della propaganda (non della sostanza), rovesciare una parola d’ordine già lanciata. E scambiare il no con un sì. Ma è necessario, mi creda. Le dico anche questa: se lei prometterà di lasciare (il governo, la presidenza, non la politica) avendo vinto il referendum, e non avendolo perso, farebbe trionfare il Sì diciamo con un 70/80 per cento dei suffragi. Faccia abbastanza in fretta, Amorazzo nostro diletto. E bacini.

 

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.