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“Presidente Grasso, è ora di rafforzare la sicurezza informatica del Senato”

Stefano Esposito
I senatori del Pd Stefano Esposito e Rosaria Capacchione hanno presentato un’interrogazione parlamentare con carattere di urgenza per approfondire lo scoop fatto dal Foglio sabato scorso sul metodo Casaleggio applicato ai parlamentari del movimento 5 stelle.

Ieri pomeriggio, i senatori del Pd Stefano Esposito e Rosaria Capacchione hanno presentato un’interrogazione parlamentare con carattere di urgenza rivolta al governo, al presidente del Consiglio, al ministro dell’Interno, al ministro della Giustizia, al ministro dello Sviluppo economico, al ministro dei rapporti con il Parlamento per approfondire lo scoop fatto dal Foglio sabato scorso sul metodo Casaleggio applicato ai parlamentari del movimento 5 stelle. Stefano Esposito questa mattina consegnerà una lettera al presidente del Senato Pietro Grasso. Il Foglio la anticipa.


 

 

Egregio Presidente. Nei giorni scorsi, gli organi di stampa hanno dato risalto ad una vicenda che ha interessato il gruppo del Movimento 5 Stelle della Camera dei Deputati. Detto Gruppo, a quanto è dato leggere, sarebbe stato interessato da una azione illegale di controllo e di intervento per conto terzi sul sistema informatico di proprietà, utilizzato dai deputati per la corrispondenza e per l’archiviazione dei documenti personali e parlamentari. La circostanza, certamente all’attenzione della magistratura e della Presidenza della Camera, è motivo di forte preoccupazione, sia perché lederebbe fortemente le libertà personali e le garanzie funzionali del singolo parlamentare sia perché potrebbe interessare profili di interesse nazionale contenuti nelle comunicazioni o nei documenti illegittimamente conosciuti. In tal senso, ho depositato oggi stesso una interrogazione parlamentare. Per le stesse ragioni, tuttavia, sento doveroso rivolgermi a Lei, nella qualità di garante dell’Istituzione che Lei rappresenta e della quale ho l’onore di far parte, per condividere l’esigenza che l’intero sistema informatico che il Senato della Repubblica mette a disposizione dei Senatori per l’esercizio delle loro funzioni sia efficacemente salvaguardato e garantito nella sua integrità e inviolabilità.

 

Non può, infatti, ritenersi ammissibile l’esercizio di un “potere di controllo” sul contenuto della corrispondenza personale dei parlamentari nemmeno da parte di chi, di fatto, esercita un potere organizzativo o di coordinamento dell’attività politica del “controllato”.

 

Considerato quanto sta emergendo, Le chiedo di valutare l’opportunità di avviare, attraverso le competenze e le modalità che riterrà opportune, una attività istruttoria tesa ad accertare le condizioni di sicurezza del sistema nonché ad adottare idonee misure tecniche e tecnologiche che assicurino un alto livello di protezione delle comunicazioni dei parlamentari e degli uffici del Senato della Repubblica, onde prevenire ogni possibile intromissione o sottrazione di informazioni o documenti anche riservati.

 

Confido che Ella saprà dare grande attenzione alla questione che Le ho sottoposto e colgo l’occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti.

 

 

  Stefano Esposito

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