(foto Olycom)

Piccola posta

Cento anni dalla nascita di Enzo Sellerio. Poeta per immagini

Adriano Sofri

Grande editore, ma anche tipografo e animatore di iniziative culturali e civili. Con lui si ascoltava e si parlava bene

Enzo Sellerio era un creatore di motti, aforismi e pensieri sparsi. Uno diceva: “Penso che un fotografo che sia realmente tale non può essere che uno scrittore che si esprime per immagini”. Chi guardi le sue fotografie non può che pensare che Enzo è stato un poeta che si esprimeva per immagini.

Domenica, 25 febbraio, saranno passati esattamente cento anni dalla nascita di Enzo Sellerio. Chi l’avrebbe detto, mi viene da dire. Non l’avrei mai detto, direbbe forse lui. Una mostra di suoi “Volti dello spettacolo” si inaugurerà al Teatro Massimo. E’ stato un grande fotografo, sanno tutti. Anche un grande editore, inventore di copertine e di grafica, tipografo, amatore di vetri dipinti ed ex-voto e delle veline illustrate che avvolgevano gli agrumi, dei carretti siciliani e dei figurinai di Caltagirone… e animatore di iniziative artistiche e culturali e civili… E così via: grande, nell’accezione più abituale, confidenziale, è un aggettivo che gli conviene, grande e bello. E spiritoso, leale, impaziente solo della bruttezza e della volgarità. Chi è davvero ironico è anche generoso. Si stava bene con lui, si camminava, si ascoltava e si parlava bene. Io lo ricordo insieme a Elvira, si capisce. Sono stati i più uniti dei separati che ho frequentato, per merito di ambedue, quasi equamente distribuito. A Palermo c’è una strada in fondo alla quale c’era la casa di Enzo, su un lato la casa di Elvira, e sul lato opposto la casa editrice. La strada si chiama Via Enzo ed Elvira Sellerio. Succede anche ai nostri tempi di trovare un modo ravvicinato e affettuoso di nominare una costellazione di stelle doppie.

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