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L'asinello contro la portaerei, manifesto di vita di Enzo Sellerio

Adriano Sofri

Sicilia e Usa accostate sono state l’immagine classica dopo lo sbarco a Gela nel 1943, con gli immensi e ridicoli contrasti immortalati dal fotografo siciliano. Non un manifesto politico, ma Sellerio si concesse lo stesso una esegesi seriamente spiritosa

C’è una famosa fotografia di Enzo Sellerio. E’ del 1960, a Palermo. C’è un viale largo, in primo piano, di spalle, un uomo che tiene alla cavezza un asinello. A destra un’auto. Sullo sfondo il mare del porto col profilo di una gran nave militare. Ha il titolo: “L’oste porta il suo asinello a prendere una boccata d’aria al Foro Italico, confortato dalla presenza (siamo in periodo elettorale) della portaerei americana Independence”. E’ una fotografia cui l’autore è specialmente affezionato. E’ arrischiata anche, induce a vederci un manifesto politico, ed Enzo è alieno dallo spedire messaggi: “Non sono un messaggero”. Tuttavia poco dopo si concederà ancora un’esegesi seriamente spiritosa, sia pur in privato, in una lettera al direttore artistico di “Du”, destinatario della fotografia poi uscita anche sul Mondo: “Questa fotografia non ha per soggetto il mare; volevo soltanto sottolineare l’immenso e ridicolo contrasto tra una portaerei da 90.000 cavalli, il cui costo è di circa 100.000 dollari al giorno e non produce niente di utile, e un asinello da mezzo cavallo che costa 100 lire al giorno e produce molto di più, qui in Sicilia, dove gli asini sono ancora impiegati come mezzi di lavoro. Forse questa fotografia non merita un così lungo discorso, ma devo confessare di esserne particolarmente orgoglioso”. Giocarsi un asinello contro una portaerei, è un manifesto di vita. 

Del resto, Sicilia e Usa accostate e messe a contrasto erano state l’immagine classica dopo lo sbarco a Gela nel 1943. Andrea Camilleri raccontava del rocambolesco incontro fra lui, diciottenne in bicicletta rientrato a Porto Empedocle per avere notizie di suo padre, e un militare americano sdraiato nella Valle dei Templi per fotografare un improvviso bombardamento aereo. Solo dopo si accorse che era Robert Capa, e Capa non si accorse mai che lui era Camilleri. La fotografia più celebre di Capa è quella del grande soldato americano sui talloni mentre il contadino siciliano gli mostra la direzione, ma ce n’è anche una – nella raccolta conservata a Troina – in cui un soldato americano sceso da un mezzo di sbarco cammina in mare tenendo alla cavezza un asinello. Poi i siciliani si diedero da fare per diventare il 49esimo stato degli Stati Uniti. Chissà se Enzo Sellerio si ricordò del somarello da sbarco di Capa quando gli capitarono davanti l’oste, l’asinello e l’Independence. (Oggi, a Torino, al Salone del Libro, Sala Blu, alle 16, si ricorda con una bellissima mostra Enzo Sellerio fotografo, editore, inventore di copertine, a dieci anni dalla morte).

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