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Kryvtsov Maksym: poeta e soldato ucraino morto al fronte, e il suo gatto

Adriano Sofri

Dalla rivoluzione di Maidan al fronte del 2014. La storia del poeta ucraino e del suo soriano rosso

Odessa, 9 gennaio. Ha superato i confini dell’Ucraina la storia di Kryvtsov Maksym, poeta. E’ morto sul fronte, tra il 6 e il 7 gennaio, aveva 33 anni. E’ morto insieme al gatto che era diventato il suo compagno di trincea, protagonista delle sue fotografie sui social e delle sue poesie. Non leggo i suoi versi se non attraverso una traduzione improvvisata. “Un gatto gigante / testa rossa / come i campi falciati di agosto ... / Una volta / all’inizio dell’autunno / era una minaccia per tutti i topi qui.../ Quando si addormenta / allunga piano le zampe davanti / sogna l’estate / sogna una casa di mattoni intatta / sogni di galline / che corrono per il cortile / sogni di bambini / che lo rimpinzano di bocconcini di carne / l’elmetto mi scivola dalle mani / cade nel fango / il gatto si sveglia / strizza gli occhi / scruta tutto attorno: / sì, è la sua gente / e torna ad addormentarsi”. Maksym era stato un militante della “rivoluzione della dignità” a Maidan e al fronte del 2014, in un battaglione volontario della destra nazionalista, poi dal 2016 nella Guardia Nazionale. Poi si è impegnato con l’associazione per la riabilitazione dei veterani, ed è tornato al fronte con l’invasione russa. La sua prima raccolta, uscita un anno fa, sta per essere pubblicata in polacco dalla casa editrice Border, ha riferito la sua interprete, Aneta Kamińska. L’ultima poesia è del 5 gennaio. La sera del 6 gennaio aveva scritto proponendo un gioco sul proprio libro, Poesie dal mattatoio, che teneva in mano, bisognava scegliere una pagina e un rigo che parlassero d’altro: “Perché il 90 per cento delle poesie qui riguarda la morte”. Dopo qualche centinaio di domande e risposte, è arrivata la riga: “Maks è morto”. E con lui “il suo soriano rosso”.

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