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piccola posta

L'immunità che pensiamo di avere sui social, "sono cose che si dicono". Anche sulla guerra

Adriano Sofri

Lo storico che fra trent’anni si proponga di ricostruire lo spirito pubblico italiano nei primi giorni del conflitto, dove andrà a cercare? Se troverà qualcosa, saranno tutti commenti scritti in una convenzione di irresponsabilità

I veri muri caduti sono quelli dei cessi, sui quali, al riparo, si scrivevano le cose fatali. Solo ieri mi sono fatto una domanda che voi vi sarete fatti da tempo, e di cui conoscerete la risposta. Una di quelle domande: dove vanno a dormire le anatre di Central Park, quando il lago gela…? Dove vanno a finire i post e i commenti di Facebook (e del resto) quando il tempo passa? Lo storico che fra trent’anni, diciamo, si proponga di ricostruire lo spirito pubblico italiano nei primi 15 giorni della guerra russo-ucraina (come vedete, è un’ipotesi ottimistica, qualcuna, qualcuno, resterà), dove e come potrà avvalersi della colossale memoria che, ora per ora, persona per persona, pressoché su una scala di uno a uno, avrà custodito la documentazione di pensieri, sentimenti, linguaggi e nomi?

Si era immaginata una fine della storia, che invece stava appena scaldandosi nel suo angolo. Forse però è verosimile una fine della storiografia. Lo storico ha bisogno di avere un numero sufficiente di documenti, e d’altra parte di non averne troppi. (Come la memoria personale, che si barcamena fra ricordo e oblio). L’impressione è che in larga misura si comunichi su Facebook come un tempo nei pensieri fra sé e sé, o nei diari, o nelle conversazioni private, o anche nelle conversazioni telefoniche, prima di saperle registrate e spiate (anche dopo), in una convenzione di irresponsabilità, di immunità – sono cose che si dicono. Chi scrive anche una sola riga su Facebook pensando che fra trent’anni sarà ripescata e letta, e gli verrà imputata? 

(Se no, come si potrebbe scrivere, e rimbalzarsela reciprocamente, e corredarla di like, la sarcastica irrisione di Francesca Mannocchi, “col giubbotto antiproiettile, mentre sullo sfondo c’è qualcuno che fa la spesa”?).

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