Il neosegretario del Pd, Nicola Zingaretti, a Torino per incontrare il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino (Foto LaPresse)

La vittoria di Zingaretti è frutto dell'attesa del Pd

Adriano Sofri

Il ritardo irragionevole ha fatto sì che le primarie venissero dopo la manifestazione milanese e lo spappolamento dei 5 stelle

A volte la fortuna ci mette la coda. In tanti, e in particolare Zingaretti, avevano ragionevolmente lamentato che il Pd lasciasse passare tanto tempo prima di indire primarie e congresso dopo la disfatta dell’anno scorso. Ma la ragionevolezza è una cosa, la realtà un’altra. Com’è ora evidente, primarie e congresso indetti a ridosso di quel disastro avrebbero registrato il ripudio e il disgusto di militanti ed elettori, una partecipazione irrisoria, probabilmente una scissione o due. Il ritardo irragionevole ha fatto sì che le primarie venissero all’indomani della manifestazione milanese che ha detto basta e dopo lo spappolamento ideale e pratico dei 5 stelle e l’esibizione dell’oltranzismo bruto della Lega, che le procura molte adesioni e molte ripugnanze. Il successo di Zingaretti è anche il frutto di quel ritardo. Da qui in poi dipende da lui e da tutti gli altri.

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