Di volpi e confidenze

Una donna prendeva la metropolitana a Mosca con una volpe rossa, vivissima, sulla spalla. Il video mi ha fatto ricordare un incontro estivo. E anche le signore della mia infanzia

Adriano Sofri

I giornali di lunedì avevano il video di una giovane donna che prendeva la metropolitana con una volpe rossa dalla punta della coda bianca, viva, vivissima, sulla spalla sinistra, e la generalità dei passeggeri che sembrava tutt’altro che sbalordita da quella compagnia. Ho avuto quest’estate un rapporto confidenziale con una cucciola di volpe davanti al mio cancello. Così confidenziale che una sera che la porta sul retro della casa era spalancata e i cani erano sulla porta davanti lei è entrata ed è salita nella mia stanza da letto al piano di sopra: poi era un po’ spaventata di averla fatta così grossa. Non la vedo più da un po’, vedo cacciatori. Ma la fotografia di Mosca mi ha fatto ricordare le signore della mia infanzia che portavano al collo una pelliccia di volpe completa di testa e coda. Era l’occasione più comune di conoscenza con un animale selvatico per i bambini di allora. Ho guardato in rete, dove i colli di volpe vintage completi di testa e coda e zampette “fermaglio sul sottogola” sono in vendita ai prezzi più varii, anche 30 euro, e c’è anche una signora che dichiara la sua predilezione per i colli di volpe e “se fosse per me terrei anche la testa ma verrei troppo criticata”.

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