Gli incredibili 2

di Brad Bird, voci italiane di Adalberto Maria Merli, Laura Morante, Massimo Corvo, Alessia Amendola

Mariarosa Mancuso

Avevamo amato alla follia “Gli incredibili - Una normale famiglia di supereroi”: primo film con la famiglia in tuta nello splendore dell’animazione (lo aveva diretto Brad Bird nel 2004). Con un certo dispiacere non ci uniamo al coro di lodi incondizionate. Il vecchio era – e resta – imbattibile. Non solo per la genialata di sfottere i supereroi, allora meno numerosi di adesso fatta salva “Wonder Woman” di Patty Jenkins (che è una svolta di costume notevole) e fatto salvo “Black Panther” di Ryan Coogler (che oltre a essere una svolta di costume notevole è anche un gran bel film. Speriamo nell’Oscar, quello vero; l’idea balzana di un Oscar per il film “popolare” è già rientrata). Gli uomini, le donne, i ragazzini con i superpoteri erano costretti a nascondersi: il popolo si era rivoltato contro le élite. Motivazione: come si permettono costoro di avere qualche talento e di usarlo per il bene dell’umanità, magari facendo danni in corso d’opera? Risentimento oggi e rancore domani, vengono cacciati dal consesso civile e messi sotto protezione. Se vi ricorda qualcosa è perché Friedrich Nietzsche aveva raccontato per bene il meccanismo nella sua “Genealogia della morale”, anno 1887. Negli “Incredibili 2” alla famiglia Parr viene sospeso il programma di protezione, si rassegnino all’uno vale uno. Viene in soccorso un miliardario, che propone una campagna pubblicitaria per restituire l’onore alla famiglia Parr. Mamma Elastigirl continuerà a salvare il mondo (in diretta video, grazie a una telecamera). Il marito rimane a casa per badare al moccioso, mentre sorveglia i compiti e gestisce le paturnie dei figli grandi. Biberon, educazione al vasino, superpoteri da gestire (all’inizio neanche si sa quanti ne abbia, lo scoprirà un coyote di passaggio). La tecnica è sempre magnifica (già che c’erano l’hanno fatto più lungo del necessario, insistendo sulle sequenze d’azione). Ma il plot “moglie al lavoro papà in casa” non è una gran pensata. Più Disney che Pixar, per intenderci. Con un pensiero commosso a John Lasseter, pensionato anzitempo per “abbracci inopportuni”.

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