Calcio & pancioni. Di trofei e mamme atlete

Simonetta Sciandivasci

Il Chelsea Ladies Football Club ha vinto la FA Woman’s Cup. L'allenatrice incinta ha guardato da casa la squadra trionfare, mentre in campo il capitano corre fiera delle sue tre gravidanze 

Il Chelsea Ladies Football Club che sabato scorso ha vinto la FA Woman’s Cup (in Inghilterra è il trofeo più importante per i club di calcio femminile), soffiandola all’Arsenal, ha un capitano, Katie Chapman, che ha trentacinque anni ma corre come se ne avesse parecchi di meno. Alla sua allenatrice, Emma Hayes ha detto che il merito è tutto delle tre gravidanze che ha alle spalle, perché “quando diventi madre ti aumentano i globuli rossi e quindi diventi più veloce e più resistente”. Chi lo sa, magari glielo ha detto per rassicurarla, ora che Hayes è ferma, più o meno immobile, con un pancione di otto mesi e due gemelli dentro pronti a uscire tanto che la finale contro l’Arsenal l’ha dovuta vedere in tv, perché “a esser sincera – ha detto – l’ultima cosa di cui ho bisogno è innervosirmi”.

  

Le sue ragazze se la sono cavata benissimo lo stesso (evitare paralleli con paesi che se la cavano meglio senza governo, per favore) e hanno vinto tre a uno. Ci sono le atlete che nascondono il pancione finché possono o quelle che lo esibiscono e lo sfidano. Ci sono le fit mom, quelle che fanno flessioni e yoga e spinning e arrampicata e osano dove osano le aquile perché vogliono dimostrare che con un bambino in grembo tutto è identico a prima, ma loro sono decisamente più arrembanti. E ci sono quelle che, invece, approfittano del pancione per mandare all’arrembaggio le altre e godersi lo spettacolo da casa (magari giocando a Subbuteo, ora che si può giocare anche con le miniature delle calciatrici, ma sai che spasso?). “E’ stata la partita più rilassante della mia carriera”, ha detto Hayes e dentro scegliete voi se vederci del buon umorismo inglese oppure dell’ottima astuzia femminile.