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Come fare bella figura in salotto senza necessariamente sapere quel che si dice

L'estate sta finendo

Andrea Ballarini

È inevitabile, ogni anno ritorna. E nonostante ciò siamo sempre impreparati. Ecco allora qualche consiglio utile per affrontarla con stile

  • Cominciare a provare lo stress da rientro dal secondo giorno di vacanza.

   

  • La coda in autostrada del ritorno è frustrante poiché, al contrario di quella dell'andata, è priva di una forte motivazione. Soostenere che l’imperativo categorico kantiano vi è sempre sembrato una cazzata.

  

  • Odore di Ambra solare su pelle sudata. Continuare a sentirlo per giorni dopo essere rientrati in città.

   

  • Una cosa sicuramente positiva del digitale è che ha reso superflua la cena con diapositive. Convenirne.

   

  • Anche se siete color mogano, l’abbronzatura è per definizione “ormai quasi sparita”. Dolersene.

   

  • Il primo settembre è il nuovo primo gennaio. Convenirne.

   

  • Quando per risparmiare tre minuti si sostituisce al caffè fatto con la moka il Nescafé, è segno che le cattive abitudini stanno riprendendo il sopravvento. Da lì in poi è la Beresina.

     

  • Poiché è dimostrato che tutti i buoni propositi vengono disattesi, formularne di inusuali. Per esempio: non fare alcun tipo di attività fisica; mangiare solo puttanate; ingrassare a dismisura; non leggere nulla di più lungo di un telegramma; sperperare denaro. Se funziona è una svolta.

   

  • Evitare qualunque tipo di buon proposito per il nuovo anno. Anche questo.

   

  • Gareggiare con gli amici a chi sarà il primo a intercettare sui media il consueto servizio di consigli su come tornare al lavoro. Tuttora imbattuto: ricominciare gradualmente.

   

  • Parlare di post-vacation blues suggerisce uno stile di vita internazionale.

    

  • Al rientro seguire un’alimentazione atta a mantenere alti i livelli di serotonina, il cosiddetto “ormone del buonumore”. Dopo venti giorni di kiwi, pomodori e banane prenotare bestemmiando un weekend alla Fiera del bue grasso di Carrù (CN), in programma per dicembre.

   

  • In tono frivolmente mondano chiedersi se i bagnini soffrano di sindrome da rientro quando gli altri cominciano le vacanze. Chic.

    

  • Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare. (Oscar Wilde)

   

  • Avere un’amica che da anni aspetta con ansia la fine delle vacanze, perché è il momento in cui il suo fidanzato storico le chiede di tornare insieme. Solidarizzare.

   

  • I giorni da bollino nero. Vietato usare l’espressione soprattutto se contemporaneamente si fa il gesto delle virgolette con le dita.

  

  • L’ultima settimana d’agosto mette la stessa malinconia della vecchia sigla di 90° minuto preannunciante il lunedì.

    

  • Sfoggiare l’assenza di abbronzatura come segno di nobiltà.

   

  • Trascorrere le vacanze da sempre nella stessa località, nello stesso albergo e nello stesso stabilimento balneare. Una volta era out, oggi è chic.

    

  • La Mostra del cinema di Venezia è il segno che l’estate è proprio finita.

    

  • Alla prima cena con amici dopo il ritorno da località esotiche ammettere di aver patito la mancanza della pasta. Ironizzare sulle fettuccine di Alberto Sordi ne “Le vacanze intelligenti”. 

     

  • Quando appena rientrati in città con un’abbronzatura smagliante si incontra qualcuno che dice: “Ti sei abbronzato, eh?” saltare su come un invasato gridando: “Truismo!” per vedere se sa cos’è.

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