Etica e business

Federico Morganti
a cura di di A.V. Abela e J. E. Capizzi
Rubbettino, 162 pp., 12 euro

    Nell’immaginario comune il mondo del business e quello dell’etica sembrano andare insieme quanto il diavolo e l’acqua santa. Il primo, secondo i benpensanti, non conosce altro motivo che il bieco profitto. Questo libro nasce col proposito di mostrare che è nell’insegnamento cattolico che esistono le basi per riavvicinare quei due mondi. Mettendo al centro la persona quale fine ultimo dell’azione umana, la dottrina della chiesa istruisce le imprese a orientare le proprie strategie in una direzione che sia di beneficio ai consumatori, e come tale possa accrescere il benessere sociale. La vocazione dell’imprenditore è, infatti, “una chiamata umana e cristiana autentica”. Perché ciò sia possibile, è necessario che gli imprenditori e gli altri attori sociali siano messi nelle condizioni di compiere liberamente le proprie scelte. Sull’estensione di tale libertà le parole dei diversi pontefici non sempre sembrano perfettamente concordi; discordanze apparenti, agli occhi dei curatori, che rappresentano “una sfida alla nostra comprensione, e un invito a dedicarsi in maniera più piena e profonda allo studio degli insegnamenti della chiesa”. La proprietà privata, per cominciare, è pienamente legittima e non dev’essere “oppressa da imposte eccessive” (Leone XIII). Giovanni Paolo II metteva in guardia dai rischi del welfare state, il quale “provoca la perdita di energie umane e l’aumento esagerato degli apparati pubblici, dominati da logiche burocratiche più che dalla preoccupazione di servire gli utenti, con enorme crescita delle spese”. Un’attenzione, quella per la libertà economica, che si accompagna però al timore che la ricerca del profitto possa talvolta diventare un fine in sé, compromettendo quell’attenzione al prossimo che ogni imprenditore deve nutrire, e generando un eccessivo attaccamento per i beni di questo mondo. Questo è l’orientamento generale, all’interno del quale si possono notare differenti sfumature. Con l’arrivo dell’ultimo Papa, in particolare, aumenta la diffidenza nei confronti della capacità del mercato di servire realmente le persone. Con buona pace dei risultati del mercato in quello che è da sempre campo d’azione privilegiato della chiesa: la lotta alla povertà. Etica e business è un libro istruttivo che presenta in modo fruibile un aspetto della dottrina cattolica meno chiacchierato: l’attenzione al mondo dell’impresa, intesa, nelle parole di Papa Wojtyla, come “comunità di uomini che, in diverso modo, perseguono il soddisfacimento dei loro fondamentali bisogni e costituiscono un particolare gruppo al servizio dell’intera società”.

     

    ETICA E BUSINESS
    a cura di di A.V. Abela e J. E. Capizzi
    Rubbettino, 162 pp., 12 euro