Storia dell'Astronomia

Redazione
John Louis Emil Dreyer
Odoya, 416 pp., 24 euro

    Il primo dubbio che può insorgere nel lettore (sia esso appassionato o meno del tema) è che la storia dell’Astronomia di John Louis Emil Dreyer (1852-1926) arriva fino a Keplero, rimanendo così inesplorati secoli di scoperte e conquiste. Il fatto è che, spiega William Harris Stahl nella prefazione, con Keplero si ebbe la grande rivoluzione che fece da premessa a tutto quel che accadde dopo. E Copernico? La sua opera “per quanto rivoluzionaria, fu un sistema in grande misura imperfetto, continuando a far uso dell’armamentario di epicicli e di eccentrici dell’astronomia greca”. Keplero, invece, cambia tutto: “Rinunciando a essi e formulando le sue leggi, gettò le basi degli ulteriori sviluppi di Newton e dell’astronomia moderna”. La Premessa, firmata dall’illustre storico dell’astronomia (ha compilato il New General Catalogue delle nebulose e degli ammassi stellari)  è che a indurre la scrittura del testo è stato “il continuo ricorrere di leggende su argomenti legati alla storia dei sistemi cosmologici, non solo in opere generali di storia della scienza e della letteratura”, ma “anche in lavori che si occupano specificamente di astronomia”. Dreyer elenca alcune di quelle che definisce “asserzione erronee” che pure sono passate alla storia come vere e verificate. Ad esempio, “che Talete avrebbe riconosciuto la sfericità della Terra attorno al Sole; che Pitagora e la sua scuola avrebbero insegnato il moto della Terra attorno al Sole”, e così via. Non è un libro scritto per essere divorato nei pomeriggi estivi, cercando relax in qualche luogo ombreggiato: l’apparato bibliografico, che occupa cinquanta pagine, ne è prova evidente. Si parte dalla Mesopotamia, con la sua cosmologia “miscuglio delle idee prevalenti in origine nei territori circostanti”, quindi si passa alla Grecia antica, con le disqusizioni sull’esatta misura del mondo. E poi l’astronomia in Europa, figlia dell’affascinante cosmologia medievale, quindi Copernico e Tycho Brahe, di cui Dreyer tutto sapeva, per averne curato l’opera omnia. Pur magistrale nella sua completezza, qualche osservazione sul lavoro da fare c’è, ed è sempre Stahl a muoverlo: “Uno dei capitoli di questo libro, quello introduttivo, presta il fianco a gravi appunti. Invece di trattare gli aspetti scientifici dell’astronomia dell’Antico oriente, in armonia col resto del volume, Dreyer preferì, per chissà quali strane ragioni, occuparsi delle infantili concezioni cosmologiche dell’epoca”. A parte questo, non v’è opera migliore sull’uomo alla ricerca del suo posto nell’universo.

     

    STORIA DELL'ASTRONOMIA
    John Louis Emil Dreyer
    Odoya, 416 pp., 24 euro