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La resistenza ucraina è la resistenza dell'intera Europa

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore -  “In quei giorni i Filistei si radunarono per combattere contro Israele. Allora Israele scese in campo a dar battaglia ai Filistei” (Primo Libro di Samuele 4,2).
Giuliano Cazzola

“La pace deve essere nella volontà e la guerra solo una necessità, affinché Dio ci liberi dalla necessità e ci conservi nella pace! Infatti non si cerca la pace per provocare la guerra, ma si fa la guerra per ottenere la pace! Anche facendo la guerra sii dunque ispirato dalla pace in modo che, vincendo, tu possa condurre al bene della pace coloro che tu sconfiggi” (sant’Agostino, Le lettere, III, 189, 6).


Al direttore - Effettivamente la Bce non solo non dimostra di avere una strategia, come si scrive in un editoriale del Foglio, ma anche appare non curare adeguatamente la comunicazione (probabile conseguenza pure della prima mancanza), comunicazione che è diventata una leva fondamentale della politica  monetaria. Sono, a volte, pesanti gli effetti che si registrano nella manifestazione di  posizioni scoordinate e di contraddizioni negli interventi pubblici  che si succedono della stessa presidente, Christine Lagarde. Continua a essere assente un raccordo tra il governo della moneta e la Vigilanza bancaria e finanziaria, competenza questa, in ultima istanza, anch’essa del Direttivo della Banca centrale. In questa difficilissima fase, quando per di più si sollecitano i governi a fare la loro parte, tali carenze diventano ancora più rilevanti. E’ condivisibile il ricordo, in opposizione, del “wathever it takes”. Va solo precisato che alle spalle di quella cruciale posizione vi era una riunione dei capi di stato e di governo europei che si era detta favorevole all’acquisto di titoli sul mercato secondario da parte della Bce. Chi avrebbe potuto opporsi? Oggi, naturalmente, un contesto del genere comunque già esisterebbe. Con i più cordiali saluti. 
Angelo De Mattia


Al direttore - Otto mesi fa la Nazionale italiana a Wembley sollevava la Coppa di campione d’Europa. Oggi invece l’Italia è fuori dai Mondiali sconfitta dalla modesta Macedonia. Uno sbagliato atteggiamento mentale provoca sempre il fallimento di una prestazione. La prestazione fisica è fortemente legata alle abilità mentali di chi la esegue, perché condizionata dalle emozioni, dalle convinzioni e dalla razionalità. Utilizziamo questa sconfitta per spiegare ai nostri figli che saper perdere, è un insegnamento esistenziale importante, anche se purtroppo pressoché scomparso da ogni ambito educativo. Non esistono successi o insuccessi ma solo feedback da ogni esperienza: se ne deve fare tesoro per sapere sempre cosa replicare e cosa modificare nel proprio comportamento.
Andrea Zirilli

“Il calcio è l’arte di comprimere la storia di una nazione in novanta minuti” (George Bernard Shaw).


Al direttore - “Se un pazzo guida l’auto sul marciapiede della Kurfürstenstrasse, da pastore non posso solamente seppellire i morti e consolare i parenti: se mi trovo in quel posto, io devo fare un salto e strappare l’autista dal volante”. (Dietrich Bonhoeffer, teologo luterano tedesco, protagonista della resistenza al regime hitleriano, impiccato dai nazisti il 9 aprile 1945).
Michele Magno


 
Al direttore - “Non è concepibile nessuna equidistanza: se vogliamo essere fedeli ai nostri valori, dobbiamo sostenere il popolo ucraino che lotta per non soccombere, per non perdere la propria libertà”. E ancora: “L’aggressione immotivata e ingiustificabile contro la sovranità dell’Ucraina rappresenta proprio l’esempio evidente del tipo di guerra che, più di ogni altro, l’articolo 11 della Costituzione ci insegna a ‘ripudiare’: la guerra come ‘strumento di offesa alla libertà degli altri popoli’. E la resistenza del popolo invaso rappresenta l’esercizio di quel diritto fondamentale di difendere la propria patria, che l’articolo 52 prescrive addirittura come ‘sacro dovere’. Lo ha detto due giorni fa la senatrice Liliana Segre al congresso dell’Anpi. Difendersi, con tutte le armi a disposizione, è un dovere. Non una pazzia. Non è difficile, no?
Luca Martini

La pazzia, se così si può dire, è decidere di non armare la resistenza in Ucraina, che non è solo la resistenza di un paese, ma è la resistenza di un intero continente di nome Europa.

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