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Innamorato fisso

Quando muore un obitorista

Maurizio Milani

Capita ogni tanto, e bisogna seguire una procedura specifica a discapito del povero magistrato di turno

E’ un evento rarissimo che venga a mancare un obitorista. Come media scampano 104 anni. Il segreto? Non andare mai in pensione. Quando un obitorista va in pensione muore (di solito per mal di balle). Come del resto i latrinai. Il giorno però arriva. La legge dice che un obitorista non deve venir esposto all’obitorio. Né in quello dove prestava mansione, né in altri. Deve essere esposto in casa del magistrato di turno. In salotto. Il motivo della legge è semplice. Il magistrato ha mandato dall’obitorista decine di salme. Adesso si ciuccia la sua. La moglie del magistrato non è contenta di avere un estraneo esposto. Ma la ragazza che sposa un magistrato sa che questo può accadere. C’è da sperare solo che quando schiatta l’obitorista, il marito non sia di turno. I tavoli da obitorio li vende una sola ditta al mondo. Per questo ha preso una multa dall’Antitrust. Si sono giustificati: “Non siamo noi che impediamo la concorrenza, è che nessuna ditta si mette a fare questo prodotto”. Sano e bello, direbbe un deficiente.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.