Patrizio Bianchi, ministro dell'Istruzione (Ansa)

Innamorato fisso

Bianchi contro gli impagliatori di sedie

Maurizio Milani

Il ministro dell’Istruzione li ha individuati: questi progetti di artigianato comunista causano l’abbandono scolastico. Ma Patrizio intende dare battaglia, anche agli studenti ubriaconi. Parola di un suo follower fisso

Oggi seguiamo tutto il giorno: Patrizio Bianchi, attuale ministro della Pubblica Istruzione. Per la prima volta da quando ci sono queste monografie, seguiamo fisicamente il ministro per vedere dove va. Abbiamo dieci detective con quattro furgoni che si alternano. Non penso che il ministro si accorgerà.

 

Vediamo anche la sua pagina Facebook: la foto profilo lo vede giovanissimo in divisa da cadetto. L’accademia è quella di West Point, la più prestigiosa del mondo. Il ministro Bianchi appena nominato sottotenente si congeda. Nessuno ha mai capito il motivo, aveva la carriera militare spianata. Oggi sarebbe capo di Stato maggiore della Difesa. Dopo esserlo stato della Marina. Alcuni suoi compagni di corso, avendo saputo della sua nomina a ministro, postano foto insieme a lui in caserma.

 

Ecco il profilo del tenente colonnello Richard Brown (South Dakota) che mette la foto del loro plotone. Bianchi è il primo in seconda fila. Viene ricordato su Twitter da un altro commilitone, il generale di brigata Robertos Maringas: “…Bianchi? Good soldier and big friends. Ciao amigos!”.

 

Passiamo a Instagram: il ministro è molto attivo su questo social. Tanto da aver firmato una convenzione per farlo diventare il “network” ufficiale del Miur. Eccolo fotografato a Rieti a un convegno: “Abbandono scolastico: Conviene?”. Alcuni relatori sostengono di sì. Finita la scuola dell’obbligo, conviene andare a bottega. L’intervento del ministro è di tutt’altro tenore: “…In Italia si ha ancora un 40 per cento di bambini che finita la quinta elementare scappano di casa. Alcuni anche finita la seconda. Nemmeno ai tempi dei carovanieri di Timbuctu”. Un familiare si rivolge al ministro: “Eccellenza, gentilmente, può fare una circolare che vieti agli insegnanti di chiamare gli alunni ‘testa a forma di penisola iberica’, ‘testa a forma di melone’, ‘testa a forma della Repubblica democratica del Congo’. All’obiezione dello scolaro il maestro insiste: guarda la cartina del Congo e vedi se la forma non è uguale alla tua testa”. Di solito i professori per la maggior parte usano chiamare l’alunno “Tu! Testa grossa!”.

 

Passiamo a un altro social usato dal ministro: TikTok. Altra foto giovanile: in vasca con la calottina del Recco, la più prestigiosa squadra di pallanuoto del pianeta. Il ministro ha vinto con il club cinque scudetti. Poi nel pieno della carriera ha abbandonato tale sport agonistico. Nella foto dopo, un incredibile Patrizio Bianchi in finale a Dallas contro Villander, torneo allora nel circuito Atp. Perde 6-2, 6-0, 7-6, 7-6, 6-1. Si rifarà a Vienna al torneo Master disputato il giorno dopo. Vince il doppio in coppia con Patuanelli. Premiazione sospesa in quanto gli avversari sconfitti non si sono presentati per ricevere l’anfora di bauxite. Ai vincitori è andata l’anfora di tanzanite (la pietra più preziosa che c’è in natura). Nello studio al ministero Bianchi la tiene vicino alla libreria. La più fornita di Roma, con edizioni rare di autori sovietici messi all’indice (negli anni 70).

 

Foto Instagram n. 436: il ministro Bianchi incontra gli ispettori scolastici. Comunica che la loro figura è soppressa. Questi fanno i tumulti per le strade: Bianchi è costretto a cancellare tale provvedimento. Gli ispettori scolastici riprendono a svolgere quello che facevano: niente! Sì, ogni tanto visitano un liceo, ma tanto per passare la giornata. Tanti gli alunni non li convinci a non scrivere sui muri e fare street art. Non solo dentro le aule ma anche di notte nei depositi della metropolitana.

 

Foto n. 159 Facebook: Patrizio Bianchi in visita al Provveditorato agli studi più prestigioso d’Europa: quello di Milano, già in via Ripamonti, poi demolito da alcuni ripetenti di un istituto professionale per l’artigianato. Il famoso Cesare Correnti, passato alle cronache perché gli scolari avevano aggiunto al registro di classe due nomi inventati: Remo la Barca, Guido la Moto. Promossi entrambi a fine anno. Il ministro si impegna con il provveditore a far levare all’entrata i nomi dei grandi asini lombardi: gente che gli arrivava la cartolina per il servizio di leva e ancora frequentavano in prima media con barba e muscolatura da far innamorare.

 

Sempre sul social Instagram: Bianchi visita un istituto alberghiero dove gli studenti bevono. Vengono immediatamente espulsi da ogni scuola di ogni ordine e grado. Alcuni scappano all’estero e si iscrivono a scuole di sommelier. Dove hanno la scusa di bere dalla mattina alla sera. Nel suo tour scolastico il ministro visita un curioso istituto agrario. I giovani rimbambiti dai professori fanno agricoltura sostenibile. In pratica vanno con le caviglie nell’acqua a fare i mondini. Tutto per non usare i diserbanti. Roba da matti. Capisco negli anni 50, non esistevano per cui bisognava fare il diserbo a mano. Ma oggi ci sono fior di prodotti chimici selettivi, lasciano stare la piantina di riso e fanno sparire le erbacce infestanti. Bianchi per non offendere la cultura dominante non prende provvedimenti. Solo trasferisce il dirigente scolastico da Vercelli a Ragusa. Lui fa il tumulto e Bianchi è costretto a reintegrarlo nella scuola dei mondini comunisti. Alla Bce Christine Lagarde esce con un intervento molto bello: “Onore a Sergio Mattarella, il suo degno sostituto è il prof. Patrizio Bianchi”. Subito il tweet rimbalza in ogni angolo del pianeta. Le 270 comunità italiane all’estero sul loro profilo Instagram mettono una foto del ministro Bianchi con sullo sfondo il Quirinale. Alcuni più agitati ma nemmeno tanto postano: “Se Bianchi non sarà il prossimo capo dello stato, do indietro il passaporto e tengo quello dell’Honduras, dove mi trovo dal 1980 e mando avanti diversi hotel…”.

 

Per la prima volta il ministro usa WeChat, il social del momento, per documentare il suo viaggio a Brasilia, la magnifica capitale carioca. Qui incontra il suo collega. Siglano un bilaterale: chi si laurea in Brasile può esercitare in Italia e viceversa, senza ulteriori esami. Il Gambia chiede al ministro Bianchi lo stesso trattamento. Bianchi gentilmente risponde: “Le vostre università sono tra le migliori del mondo, però devo chiedere a Bruxelles. Su queste vicende ci muoviamo insieme agli altri paesi dell’Unione europea”. Il Gambia accetta, ma precisa: “A questo punto no accettiamo più capi cantiere, ingegneri laureati al Politecnico di Milano. I ponti e le strade che già erano in costruzione con ditte italiane vengono sospesi”. Bianchi è convinto a firmare un bilaterale “paritario scolastico” con il Gambia. Tanti italiani pensando di essere furbi si trasferiscono alle università in Gambia. Si trovano atenei severi e allo stesso livello di quelli Usa. Non gli resta che fare i baristi in spiaggia in Zambia. O Gambia. Dipende dove trovano uno che li assume.

 

Intanto arriva la notizia che Vito Crimi sta correndo come un matto lungo il camminamento della muraglia cinese. Il filmato raggiunge milioni di like. Crimi sventola una bandiera del Movimento 5 stelle. Trovandosi casualmente a Shangai per ricevere una laurea ad honorem, Bianchi in qualità di ministro viene incaricato dalla Farnesina di risolvere il problema. Bianchi si reca sul posto e convince il “collega” a lasciar perdere. Entrambi vengono rimpatriati con volo di stato: Crimi come persona indesiderata, Bianchi come amico di persona indesiderata sul suolo cinese. A Roma vengono accolti dalla banda dell’Aeronautica.

 

Le foto sono su TikTok. Bianchi durante il viaggio di ritorno capisce le qualità di Vito Crimi e gli offre il rettorato all’Università di Reggio Calabria. Crimi accetta e si dimette da parlamentare. Il ministro Bianchi si reca sull’Appennino modenese, dove in una cascina l’Arci fa un corso ai giovani: impagliare le sedie a mano. Per farne una ci mettono diversi giorni, quindi: “l’impresa non vale la spesa”. A meno che non fai pagare una sedia impagliata a mano 1.200 euro. Bianchi non vuole offendere l’iniziativa, però su Twitter scrive: “Bene la tradizione, ma ho visto ragazzi che impagliano come matti delle discutibili seggiole tutto il giorno. Per cui non vanno a scuola. No, non lo accetto”. E finisce con la frase più forte da quando c’è Draghi al governo: “A questo punto mi dimetto”. Subito politica in subbuglio. Poi Graziano Delrio convince Bianchi a ritirare le dimissioni. In cambio Delrio diventa presidente della Rai. Si dice voglia chiudere Report e mettere Sigfrido Ranucci, Riccardo Iacona, Domenico Iannacone e Sabrina Giannini a leggere il telegiornale, senza ulteriori vanti e inchieste che parlano male del nostro paese. Il ministro Bianchi stipula un accordo con Rai scuola. Alla fine il contratto viene stracciato: lo share è dello 0,0004 per cento. Rai scuola viene chiusa, il ministro Bianchi rassegna le dimissioni. Viene convinto a ritirarle da David Sassoli che in qualità di presidente del Parlamento europeo diffida il ministro Bianchi di fare un altro scherzo simile. Ha accettato di fare il ministro, adesso lo fa. Per siglare la pace Sassoli e Bianchi vanno a Mazara del Vallo. Qui visitano l’istituto tecnico per la pesca a strascico. Eccellenza europea che tutto il mondo ci invidia. Il preside della scuola offre delle vongole crude a Bianchi e Sassoli. Per non offendere le mangiano. Fanno la cosa giusta: sono buonissime con un po’ di limone, che puntualmente Bianchi aggiunge. Si decide in comune di chiamare l’istituto tecnico per la pesca a strascico Sassoli e Bianchi. D’ora in poi tutti i giovani amanti della pesca moderna diranno: “Mi sono iscritto al primo anno del Sassoli-Bianchi a Mazara del Vallo”. Vicini e parenti: “Bravo! Ti sistemi! Basta facoltà umanistiche che sfornano disoccupati”.

 

Finiamo questa monografia con la foto più bella: Patrizio Bianchi, presidente della commissione esterna dalla maturità anno 1987, presso istituto per geometri di Borgosesia. La foto è su Snapchat. Su centotrenta maturandi, cento respinti. I diplomati tutti con il minimo punteggio: 36 su 60. Ricorsi al Tar a manetta per i respinti e per chi aspirava a punteggi più alti. La sentenza è arrivata oggi: convalida tutto quello che la commissione presenziata dall’allora prof. Bianchi ha deciso. Tranne Cammelli Antonio che passa da 36 su 60 a 58 su 60. Ma ormai Cammelli Antonio è irreperibile: dopo una delusione d’amore è scappato. Qualcuno lo ha segnalato in stazione a Cuba come lustrascarpe, ma può essere un sosia… Per me è lui, conoscendo il tipo. Era nell’ordine delle cose che finiva a fare un lavoro che i cubani non vogliono più fare. Fanno tutti il concorso per andare in comune. Di buono c’è che vince chi non è raccomandato, anche se non è portato per il lavoro in ufficio. Ma poi impari. Bianchi in Campidoglio viene nominato dalla Raggi suo successore. Per cortesia istituzionale (ma sembra per volere di Alessandro Di Battista) c’è uno scambio di ruoli. Bianchi è sindaco di Roma, Virginia Raggi lo sostituisce come ministra dove era lui. La maggioranza che sostiene Draghi applaude, sia alla Camera che al Senato. Protestano gli studenti dell’ateneo di Vicenza, sono tutti per le Sardine. Dichiarate fuori legge da un ddl poi passato in Parlamento. Il ministro Bianchi (su Youtube) al vertice G20. Summit di tutti i ministri dell’Istruzione a Tunisi. Si decide di non vedersi più. Tanto ogni governo (dei 20) fa quello che vuole, sulla scuola e non solo. Non si salutano nemmeno per un cenno di rispetto. Tra colleghi.

 

  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.