I migliori video della settimana

Dalla strage di El Paso alla Brexit, che potrebbe trasformare anche il whisky

Enrico Cicchetti

Carosello video. Una selezione di filmati, documentari e inchieste raccolti dalla rete, pensata per approfondire gli eventi degli ultimi giorni

Si può spegnere?

 

  

L'ha spiegato bene Eugenio Cau su queste colonne: quello di El Paso è stato il terzo grande attentato domestico negli Stati Uniti rivendicato su 8chan, il forum fondato nel 2013 da Fredrick Brennan, e dopo la strage le società di servizi web stanno affrontando sempre più pressioni per eliminare siti simili da internet. Ma mantenere un sito offline è più difficile di quanto sembri – e ci sono anche buoni motivi per cui è discutibile lasciare la piena arbitrarietà di operare questa sorta di “censura” alle aziende. Ne parla Adi Robertson in questo video di The Verge.

Quando l'uomo con la pistola incontra l'uomo con gli scatoloni...

  

Sempre a proposito di El Paso. C'è chi, come Trump, se l'è presa con i videogiochi e chi invece, vedi il partito democratico americano, ha parlato della necessità di un Gun control bill. Nei film americani, quando un assassino lascia una pistola sulla scena del crimine, basta una rapida ricerca al computer per indirizzare le forze dell'ordine verso il proprietario dell'arma. In realtà negli Stati Uniti non esiste un simile database delle armi da fuoco. Averne uno sarebbe illegale, secondo una legge approvata dal Congresso nel 1986. Invece, c'è il National Tracing Center, a Martinsburg, West Virginia: è l'unica struttura nel paese che traccia le armi da fuoco dal produttore all'acquirente. La piccola agenzia federale opera con una tecnologia antidiluviana: è addirittura vietato l'uso di fogli di calcolo Excel. Il database è in sostanza un immenso elenco di documenti cartacei, ospitato in centinaia di container pieni di scatoloni. Ciò nonostante, ogni anno la struttura rintraccia oltre 450 mila proprietari di armi, per aiutare la polizia a risolvere crimini violenti. Nel breve documentario di David FreidGuns Found Here, l'agente speciale Charles J. Houser, che gestisce la struttura, spiega i sistemi di registrazione kafkiani che impiega per gestire oltre 67 milioni di documenti con un budget ridotto. “La tecnologia che utilizziamo è in gran parte progettata per impedirci di essere in grado di creare un sistema di registrazione”, spiega Houser nel documentario, che è stato recentemente nominato per un Emmy.

Brexit & soda

  

La Gran Bretagna potrebbe avere problemi con l'approvvigionamento di alcuni alimenti freschi per settimane (o addirittura mesi) in caso di no deal, ha avvertito mercoledì la lobby britannica di cibi e bevande. Rivenditori come Tesco sostengono che lasciare l'Unione europea il 31 ottobre senza un accordo di transizione sarebbe davvero problematico poiché normalmente quello è il periodo in cui vengono importati molti prodotti freschi, e va anche peggio durante il Natale. Il Regno Unito importa circa il 60 per cento del suo cibo a novembre, ricorda Reuters, alla quale Tim Rycroft, il direttore operativo della Food and Drink Federation, ha dichiarato: “Non moriremo di fame, ma ci saranno carenze di cibo fresco, di alcuni ingredienti specializzati e aumenti di prezzo. È tutto un po' imprevedibile”. Il settore – che impiega 450 mila persone nel Regno Unito – vede la Brexit come la più grande sfida dopo la Seconda guerra mondiale, molto peggio delle precedenti crisi come lo scandalo della carne di cavallo del 2013 o le epidemie di mucca pazza degli anni Ottanta e Novanta: eventuali controlli a Calais, in Francia, potrebbero causare gravi interruzioni a Dover, il più grande porto dell'isola. Ma la Brexit potrebbe anche cambiare il gusto del whisky, spiega Bbc. Il whisky è una delle esportazioni più importanti del Regno e attualmente le normative Ue richiedono che sia invecchiato per un minimo di tre anni. Un accordo post-Brexit con gli Stati Uniti potrebbe aprire la strada a prodotti diversi, come quello mostrato nel video: prodotto in California, è “invecchiato” solo 24 ore. Cheers!

Dopo una lunga attesa

  

Alla fine ce l'hanno fatta. I Tool hanno pubblicato il loro primo brano inedito degli ultimi 13 anni. Del resto, sono uno dei pochi gruppi che può permettersi di fare aspettare i fan così tanto tempo. La canzone si intitola Fear Inoculum – come l’album che uscirà il prossimo 30 agosto – e dura 10 minuti, che si vocifera sarà più o meno di lunghezza delle altre sei tracce del nuovo disco. I Tool sono un gruppo rock californiano tra i più celebrati degli ultimi trent'anni circa. La scorsa settimana, hanno aggiunto la loro discografia a tutti i principali servizi di streaming musicale e il loro album del 2001, Lateralus, è diventato l'album più scaricato su iTunes. Per chi non li conosce, riprendiamo la limpida definizione di OnStage: i Tool “sono un caso praticamente unico nel panorama rock”.

 

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