Ansa
Il Bi e il Ba
I ragazzi che hanno assaltato la Stampa sembrano usciti da un museo
L'irruzione nel quotidiano torinese dimostra che l'Italia è tuttora infestata da ideologie stantìe che rendono vecchi anche molti giovani. È come se non fossimo mai usciti dagli anni Settanta, e il serbatoio di parole d’ordine e riflessi condizionati accumulati in quella stagione non si svuotasse mai
Cattivi maestri. Compagni che sbagliano. Mandanti morali. Fascisti rossi. Sedicenti. Provocatori. Album di famiglia. Colpirne uno. L’eskimo in redazione. Davanti all’assalto della Stampa di Torino da parte di un gruppo di militanti filopalestinesi, e ai commenti indecorosi della sempre più indecorosa Francesca Albanese (e pensare che ancora qualcuno se ne stupisce!), l’informazione italiana ha avuto la solita botta di senilità. È come se non fossimo mai usciti dagli anni Settanta, e il serbatoio di parole d’ordine, categorie di lettura, riflessi condizionati e risentimenti cronici accumulati in quella stagione non si svuotasse mai. Considerazioni anagrafiche a parte (l’età media degli opinionisti dei grandi giornali, su tutto lo spettro politico, è senz’altro un fattore di cui tener conto), si potrebbe vedere il bicchiere mezzo pieno: vuol dire che negli ultimi quarant’anni minacce altrettanto serie non ne abbiamo avute, e possiamo permetterci di campare di rendita sulla retorica di allora, sospinti dalla forza d’inerzia. Io però vedo soprattutto la metà vuota del bicchiere. Attenzione, non intendo rifilarvi la predica sugli occhiali del passato che impediscono di leggere i movimenti del presente: pistolotti di quel tenore sono appannaggio di un altro sottoinsieme di gerontocrati, tra tutti i più sgraziati, quei malvissuti che cercano smaniosamente di mimetizzarsi tra i ragazzi sperando di dar linfa fresca ai loro fallimenti di gioventù. Il problema è un altro: l’Italia è tuttora infestata da ideologie stantìe che rendono vecchi anche molti giovani. “Sedicenni”, ha scritto un professore quasi sessantenne per sminuire l’episodio. Alcuni forse lo sono. Ma sono sedicenni che sembrano sbucati da un museo di storia naturale del pensiero politico mummificato. Giovani antagonisti bolliti che rimestano slogan da vecchi gauchisti bolliti, rampognati da conservatori bolliti: un grande classico della cucina piemontese. L’unica variazione sulla ricetta è la dose abbondante di spezie mediorientali, ma fatico molto a chiamarla novità.