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Il Bi e il Ba
L'epoca delle religioni spurie. Il caso di Albanese e Rocco Tanica
La mobilitazione per Gaza ha rivelato il principale culto del nostro tempo: icone dei martiri, assemblee dei devoti, pianti rituali, pellegrinaggi e moltissima demonologia
La sinistra pretesca. La sinistra sacerdotale. La sinistra sacrale. La sinistra iconodula, ovvero adoratrice delle icone. La sinistra penitenziale e punitiva. Sono tutte formule che Alessandro Dal Lago adoperò in una postilla alla riedizione di Eroi di carta (Manifestolibri), il suo pamphlet contro il culto di Roberto Saviano e, più in generale, contro quella sinistra del “fantasy al potere” – tanto influente nel nostro piccolo mondo editoriale quanto politicamente velleitaria – che avrebbe poi alimentato, negli anni a venire, il culto di Michela Murgia. La replica di Dal Lago ai critici che lo accusavano di aver voluto “dissacrare” Saviano – intitolata, opportunamente, Non si scherza con i santi! Una postilla sul declino dello spirito critico in Italia – mi è tornata in mente ieri l’altro quando ho appreso la notizia che il festival friulano Terre Tagliamento aveva ritirato l’invito al musicista e umorista Rocco Tanica, reo di avere imbrattato il manto della madonna pellegrina della causa palestinese, ossia Francesca Albanese, chiamandola “una compagna antisemita che sbaglia”.
L’episodio in sé rivela poco, se non la disperante coazione a ripetere di un ceto medio riflessivo che farebbe bene a trovarsi una religione, e di corsa. La mobilitazione per Gaza lo sta rivelando in modo abbagliante, e in scala gigantografica. Sta prendendo forma sotto i nostri occhi una religione spuria, che delle religioni genuine ha quasi tutti gli ingredienti – icone dei martiri, assemblee dei devoti, pianti rituali, moltissima demonologia, e poi pellegrinaggi, mantra, scongiuri, testi sacri. E forse è in questa luce che dovremmo leggere la contesa esasperante sulla parola “genocidio”: se tanti s’industriano a imporla, è perché c’è in ballo la possibilità di clonare un’altra e più sobria religione sotto mentite spoglie, quella nata dagli anni Settanta intorno alla memoria della Shoah. “I nostri atei sono gente pia”, diceva l’anarchico Max Stirner, che con i santi scherzava eccome.

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