Nikita Kruscev in uno scatto del 1956 (foto LaPresse)

E' il rapporto segreto dell'Anm o di Kruscev?

Guido Vitiello

La rigenerazione morale auspicata dall'Associazione nazionale magistrati viene espressa con una solennità sovietica

Mi è arrivato tra le mani, al termine di peripezie degne di un romanzo di John Le Carré, il Rapporto segreto che sarà discusso nel prossimo Congresso dell’Anm. Ne riporto uno stralcio: “Dai fatti risulta che Palamara, facendo uso del suo potere illimitato, si permise molti abusi, agendo a nome del Comitato centrale, senza mai consultarne i membri e senza interpellare la Giunta esecutiva; spesso non li informava neppure sulle sue decisioni personali relative a importanti affari dell’Associazione e del governo”. L’estensore del Rapporto lamenta la degenerazione del quadriennio 2008-2012, che rinnegò i princìpi della direzione collegiale e instaurò il culto della personalità. Dopo la fine del palamarismo, una commissione interna indagò sul tiranno decaduto, e per mezzo dei trojan entrò in possesso di “numerosi dati che rivelavano una brutale sopraffazione nei confronti dei quadri dell’associazione”. Il Rapporto indica la via della rigenerazione morale dell’Anm, che passa per lo sradicamento del culto della personalità, e si chiude su una nota di speranza: “Il XXXV Congresso dell’Anm ha dimostrato con nuova forza l’incrollabile unità della nostra associazione, la sua coesione intorno al Comitato Centrale, la sua ferma volontà di portare a compimento il grande compito di edificare la Repubblica giudiziaria”. (Legenda: ho sostituito il nome di Stalin con quello del compagno Palamara, il Politburo con la Giunta dell’Anm e poco altro, che il lettore troverà facilmente da sé; per il resto, tutti i virgolettati sono tratti dal Rapporto segreto di Kruscev al XX Congresso del Pcus).

Di più su questi argomenti: