Monica Rizzi alla presentazione del Giro di Padania (LaPresse) 

gran Milano

Memorie da Report

Fabio Massa

Dove l’abbiamo già vista la testimone di Ranucci sul call center di Ignazio? Ah già…

Basta avere un po’ di memoria, neppure troppo lunga, una decina d’anni o al massimo quindici. E tutto torna nella giusta prospettiva. Così, mentre “Report” di Ranucci ri-mandava in video come fosse un inedito la storia stra-raccontata del call center della sanità lombarda di Paternò – che tutti i giornalisti (lombardi e non), hanno documentato a profusione negli ultimi vemt’anni – c’è chi è balzato (e forse non solo in Lombardia) dalla sedia a vedere intervistata dalla trasmissione Rai nientemeno che Monica Rizzi, ex consigliera regionale ed ex assessora nell’ultima giunta Formigoni. Rizzi dichiara che il call center a Paternò ci finì per via di un accordo politico, sul quale lei però non era d’accordo, tanto che “ovviamente” votò contro. Niente di più, niente di meno.

 

Il telespettatore che non ha ovviamente memoria potrebbe pensare di lei tutto il bene possibile: la donna politica con la schiena dritta che non si piega ad accordi di partito. Poi però basta fare una ricerca sul web mettendo Monica Rizzi - Iene e ci si ricorda tutto: l’epica fuga dell’allora assessora regionale, che era finita al centro di una polemica perché avrebbe dichiarato di avere una laurea che invece non aveva mai conseguito. La compianta Nadia Toffa la inseguì in una corsa serale davvero epica, con Rizzi che entrava in un ristorante e si metteva la borsetta davanti alla faccia in riprese che, viste allora, fecero ridere l’Italia tanto da meritarsi anche qualche imitazione spassosa. Sulle vicende giudiziarie regna il più rigoroso garantismo, del resto basterebbe aggiungere che, come spessissimo nel nostro paese disgraziato, furono tutte archiviate.

 

Non è male invece ricordare che fu proprio “Report” a occuparsi anche di Monica Rizzi nella puntata “Il Papa Re” del lontano 2012. Ci arrivarono le evoluzioni politiche, che ne determinarono la caduta insieme al cerchio magico di Bossi. Anni di silenzio, per poi rispuntare alle ultime regionali insieme a Letizia Moratti, che proprio martedì ha annunciato il suo ingresso in Forza Italia. Il 12 e 13 febbraio ha totalizzato 423 preferenze, seconda più votata nella lista Moratti in provincia di Brescia. E, ora, “Report” la iscrive nella schiera degli accusatori di Ignazio La Russa, che è la seconda carica dello stato e alleato politico proprio di quella Forza Italia nella quale è entrata, con tutti gli onori Letizia Moratti.