Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Editoriali

Chi se ne frega degli assolti

Redazione

Prosciolta la madre di Renzi, ma ai giornali interessa di più il figlio indagato

Laura Bovoli, madre di Matteo Renzi, è stata assolta dal tribunale di Cuneo “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta. E’ interessante osservare come i grandi quotidiani hanno dato la notizia. Repubblica pubblica un’intervista a Renzi sulle nuove indagini sulla sua visita ad Abu Dhabi, e solo sopra il titolo si può leggere: “L’ex premier indagato, assolta a Cuneo la madre. Il Corriere della sera fa una pagina sotto al titolo “Renzi sotto inchiesta anche per un convegno negli Emirati Arabi”, mentre all’assoluzione della madre viene dedicato un trafiletto a lato. Insomma l’assoluzione, che è una sentenza, va in seconda linea mentre si insiste su indagini ancora in corso. Difficile sottrarsi all’impressione che contro Renzi si stia scatenando una sorta di persecuzione mediatico-giudiziaria che ricorda quella messa in atto (e per qualche verso ancora in corso) contro Silvio Berlusconi.

 

Però Berlusconi era il federatore del centrodestra e rappresentava uno dei poli principali della politica italiana, insomma era un bersaglio grosso, il che può spiegare (ma naturalmente non giustificare) l’accanimento delle procure nei suoi confronti. Renzi, invece, ha vissuto solo una stagione da leader di uno schieramento maggioritario, ma ora capeggia una minuscola formazione che, se anche mantiene una presenza parlamentare significativa, raccoglie un consenso elettorale trascurabile.

 

Anche per questo, l’insistenza ossessiva sulle sue vicende giudiziarie sembra un po’ maramaldesca. Naturalmente le indagini dovrebbero basarsi sulle notizie di reato da accertare e non sul peso politico degli indagati, l’informazione dovrebbe dare più risalto alle sentenze che alle indagini e gli avvisi di reato dovrebbero arrivare agli interessati prima che alla stampa. Dovrebbero… dovrebbero. Ma l’andazzo reale è quello che è sotto gli occhi di tutti e diventa sempre più deprimente.

 

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