Il processo mediatico ha raggiunto una nuova e inquietante frontiera. È quella in cui una persona che non è mai stata indagata, imputata, né tantomeno sentita come testimone o persona informata dei fatti viene giudicata sul piano morale da un magistrato all’interno di una sentenza di condanna che riguarda altri imputati, per poi essere messa alla gogna dai giornali e persino da una commissione parlamentare d’inchiesta. La prima vittima di questa nuova forma di tritacarne mediatico-giudiziario è Giorgio Mulé, giornalista,...
Accedi per continuare a leggere
Se hai un abbonamento, ACCEDI.
Altrimenti, scopri l'abbonamento su misura per te tra le nostre soluzioni.
E' assai poco onorevole che un giudice, nel testo di una sentenza, esprima giudizi morali, senza alcun riferimento alle norme di legge, nei confronti di cittadini estranei al procedimento.Anzi è un autentico scandalo che il CSM dovrebbe sanzionare severamente.
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Il Foglio
Commenti all'articolo
albertoxmura
03 Dicembre 2019 - 12:54
E' assai poco onorevole che un giudice, nel testo di una sentenza, esprima giudizi morali, senza alcun riferimento alle norme di legge, nei confronti di cittadini estranei al procedimento.Anzi è un autentico scandalo che il CSM dovrebbe sanzionare severamente.
Report
Rispondi