Fausto Brizzi (foto LaPresse)

Contro il metodo Iene

Redazione

Stamina, vaccini, Brizzi. E’ ora di ribellarsi all’informazione modello sciacalli

Il giudice ha accolto la richiesta della procura e archiviato le accuse di violenza sessuale. Fausto Brizzi è innocente. E’ sempre stato innocente. Anche se ha dovuto scontare una pena, feroce, quella dello stillicidio mediatico e della pubblica lapidazione che hanno demolito la sua immagine pubblica e distrutto la sua vita privata. Ora ci sarà una “riabilitazione”, un po’ come si faceva nei regimi comunisti con le vittime, sopravvissute o meno, delle purghe. Ma qui siamo oltre la logica staliniana. Non c’è riabilitazione che tenga. Brizzi non era innocente prima e non lo è neppure adesso, dopo l’archiviazione di tutte le accuse. Chi ha messo in piedi questa gogna, le “Iene”, vuol tenere ancora l’imputato Brizzi alla sbarra: “Se davvero ritiene di aver agito nella totale trasparenza e onestà – ribadisce il programma di Davide Parenti – Brizzi denunci le Iene, pretenda di essere risarcito da noi”. E alla fine il presunto colpevole è ancora tale persino dopo il proscioglimento: se non continua la sua battaglia in tribunale vuol dire che è un mostro, che le accuse archiviate sono vere.

 

La vicenda del regista romano, condannato in anticipo dalla Warner Bros alla sbianchettatura del suo nome dal trailer del suo film, proprio come nella migliore tradizione stalinista, dovrebbe però insegnare qualcosa riguardo a un certo metodo scandalistico e giustizialista di fare informazione o intrattenimento (non si è mai capito bene cosa sia). Le “Iene” ancora oggi rivendicano con orgoglio i loro metodi: “Noi abbiamo raccontato il peccato e non abbiamo fatto il nome del peccatore. A fare il nome di Brizzi è stata la stampa italiana”. Ancora peggio. A differenza della stampa americana con il “caso Weinstein”, le “Iene” non hanno avuto il coraggio di fare il nome, ma hanno costruito con diversi servizi il profilo di un mostro, di un predatore, su cui dopo hanno appiccicato la faccia del regista. Dal metodo Stamina ai vaccini, dalle cure miracolistiche alla lapidazione di Brizzi, questo metodo è stato usato troppo a lungo. E ha fatto troppe vittime, su cui iene e sciacalli hanno persino pensato di costruire una carriera politica.

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