Europa Ore 7

Boris Johnson fa due passi indietro sulla Brexit

Scholz e il suo consigliere che lanciano un avvertimento a Putin mentre Baerbock minaccia Nord Stream 2. I ministri degli esteri dell'Ue preparano le sanzioni, il G7 avverte l'Iran sul nucleare, Pektov nuovo premier in Bulgaria. Rutte vicino al suo quarto governo

David Carretta

Il governo britannico non esige più di rivedere il ruolo della Corte di giustizia dell'Ue in Irlanda del Nord

Sempre più in difficoltà in patria, il primo ministro britannico, Boris Johnson, sembra intenzionato a evitare una guerra commerciale con l'Unione europea sulle relazioni post Brexit. Venerdì la Commissione ha annunciato che il Regno Unito ha concesso altre 23 licenze ai pescherecci francesi per pescare nelle sue acque territoriali. Lo stesso giorno il ministro britannico per la Brexit, David Frost, per la prima volta ha evitato di minacciare l'utilizzo dell'articolo 16 per sospendere unilateralmente il Protocollo irlandese dopo un incontro con il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, sulla messa in opera dello stesso Protocollo. Nel frattempo, a Londra, Downing Street ha fatto un briefing riservato ai corrispondenti europei per annunciare "un'importante svolta": il governo Johnson non esige più di rivedere il ruolo della Corte di giustizia dell'Ue in Irlanda del Nord. Come spiega il Financial Times, si tratta di una concessione maggiore da parte di Johnson che vuole porre fine a una disputa diventata tossica.

 

Sul Protocollo irlandese "se i negoziati falliscono non sarà perché il Regno Unito insiste nel togliere la Corte di giustizia dell'Ue dal Protocollo", ha detto un funzionario del governo, riconoscendo che "nessuno manifesta nelle strade di Belfast" per la competenza dei giudici di Lussemburgo sull'Irlanda del nord. Appena il briefing ai corrispondenti europei è finito sui giornali britannici, Downing Street è stato costretto a correre ai ripari. "Questa è una caratterizzazione inaccurata della nostra posizione. Qualsiasi soluzione durevole deve affrontare tutta una serie di difficoltà create dal Prootocollo, inclusa la Corte di giustizia dell'Ue". Anche Frost, dopo il suo incontro con Sefcovic, ha voluto menzionare la Corte di giustizia tra i problemi su cui occorre trovare "una soluzione durevole". Gli altri sono le dogane, i controlli fitosanitari, i sussidi pubblici, l'Iva e le accise. Ma lo stesso Frost ha detto di spera di trovare un accordo "prima di Natale". Sefcovic ha annunciato che ci saranno altri due incontri questa settimana con il ministro britannico per la Brexit mercoledì e venerdì. Nel frattempo, la Commissione è pronta a fare concessioni maggiori per permettere il transito di medicinali dalla Gran Bretagna all'Irlanda del Nord.

 

Sulla pesca sabato la Commissione ha annunciato in un comunicato che il Regno Unito ha concesso ai pescherecci francesi altre 18 licenze per le sue acque territoriali e 5 licenze per quelle di Jersey. Complessivamente sono 83 le licenze che Londra ha accettato di concedere in due mesi di negoziati con la Commissione. Oggi potrebbero arrivare altre 7 licenze. Venerdì scadeva l'ultimatum della Francia, che aveva minacciato di chiedere dazi contro il Regno Unito per la violazione dell'accordo sulle relazioni future. Per la Commissione, le 23 nuove licenze sono “un passo importante”, anche se non tutte le imbarcazioni francesi hanno ancora ricevuto una licenza. I pescatori francesi sono meno soddisfatti e minacciano un blocco per le merci britanniche nei porti del nord della Francia.

 

Tra la contestazione interna ai Tory per le restrizioni attuali contro il Covid-19 e lo scandalo della festa di Natale a Downing Street in violazione delle regole sanitarie lo scorso anno, Johnson è sempre più in bilico. Ieri sera Johnson ha parlato alla televisione per dire che è in arrivo "un'ondata" di casi Omicron che potrebbe mettere in difficoltà il sistema sanitario nazionale e provocare "molti più morti". Il primo ministro ha deciso di accelerare con la terza dose di richiamo, offrendo la possibilità di un booster a tutta la popolazione adulta entro la fine dell'anno. Nel frattempo, un sondaggio Opinium per l'Observer ha dato il Labour al 41 per cento delle intenzione contro il 32 per cento dei Tory. Secondo lo stesso sondaggio, il 57 per cento degli intervistati ritiene che Johnson debba dimettersi. Forse per questo Johnson ha deciso di fare un passo indietro sulla Brexit. I sondaggi mostrano il sorpasso del Labour sul suo partito conservatore. Le relazioni con il resto d'Europa sono pessime. Dall'altra parte della Manica il più critico nei confronti di Johnson è Emmanuel Macron, che dal primo gennaio avrà la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue.

 

Presentando il programma giovedì, Macron ha di fatto auspicato un cambio di primo ministro a Londra. “Le relazioni sono difficili perché... perché il governo attuale – e spero possa cambiare – semplicemente non fa quello che dice”, ha detto Macron. “Amo la Gran Bretagna. Amo il suo popolo. Ma ho terribilmente voglia di avere un governo che semplicemente sia in grado di lavorare in buona fede con noi”. Anche l'arrivo di Olaf Scholz alla cancelleria in Germania potrebbe aver spinto Johnson a cambiare i suoi calcoli. Se Angela Merkel aveva sempre cercato soluzioni pragmatiche, la coalizione semaforo sembra più propensa ad adottare la linea dura con Londra sulla Brexit. Rimane il fatto che molti a Bruxelles temono una brutta sorpresa. Per Johnson, uno scontro con l'Ue potrebbe essere un facile modo per distrarre la sua opinione pubblica.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 13 dicembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Scholz l'europeista e il suo super consigliere - Il nuovo cancelliere tedesco, Olaf Scholz, venerdì è stato a Parigi e Bruxelles per mostrare il suo impegno a favore dell'Unione europea. "Il governo è formato da tre partiti che sono tutti tre pro-europei. La Germania un grande paese al cuore dell'Ue ha una responsabilità. Non possiamo stare in disparte e commentare quello che accade. Dobbiamo dare un contributo per assicurare progressi", ha detto Scholz, durante una conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Sul Foglio Paola Peduzzi spiega che c'è un nome da segnarsi quando Scholz parla d'Europa: Jörg Kukies, il suo super consigliere. Ieri il nuovo cancelliere è volato a Varsavia per incontrare il premier polacco, Matuez Morawiecki. La visita è particolarmente significativa perché mostra che anche la nuova coalizione semaforo intende mantenere buone relazioni con la Polonia, malgrado le divergenze su Nord Stream 2 e sullo stato di diritto. Nel contratto di coalizione la relazione con Varsavia viene subito dopo quella franco-tedesca. Del resto Scholz ha usato toni merkeliani sullo stato di diritto, spiegando di preferire una soluzione "pragmatica" nel conflitto sullo stato di diritto.

 

Scholz avverte Putin (e Baerbock minaccia Nord Stream 2) - Nelle sue conferenze stampa a Bruxelles, Scholz ha lanciato un avvertimento a Vladimir Putin per scoraggiarlo dal procedere con l'invasione dell'Ucraina. E' necessario “fare in modo che le frontiere dell'Europa restino inviolabili”, ha detto Scholz in una conferenza stampa con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. “Se c'è violazione dell'integrità territoriale di un paese, reagiremo”, ha detto Scholz, che tuttavia non ha risposto alle domande sulla possibilità di bloccare il gasdotto “Nord Stream 2”. Per molti aspetti, von der Leyen è stata più esplicita. “Ci attendiamo a che la Russia entri in una de-escalation e rispetti la sovranità dei suoi vicini, altrimenti a l'Ue è pronta non solo a rafforzare le sanzioni esistenti, ma adottarne altre tangibili in altri settori che vanno dall'economia alla finanza”, ha detto la presidente della Commissione: “Se c'è aggressione, è necessario che ci sia un prezzo da pagare”. Interrogata su Nord Stream 2, von der Leyen ha risposto così: “L'energia non può essere usata come mezzo di pressione. La sicurezza energetica dell'Europa e dei suoi vicini deve essere garantita”. Ieri sera è stata il ministro degli Esteri, Annalena Baerbock, a dire le prime parole chiare del nuovo governo Scholz su Nord Stream 2. "E' stato concordato tra gli americani e l'ex governo tedesco (quello di Angela Merkel, ndr) che in caso di nuova escalation questo gasdotto non potrà entrare in serizio", ha spiegato Baerbock alla ZDF. Inoltre, viste le regole dell'Ue sul mercato dell'energia, "allo stato attuale questo gasdotto non può essere approvato così com'è", ha detto Baerbock.

 

I ministri degli Esteri dell'Ue preparano le sanzioni - Il tema delle potenziali sanzioni contro la Russia in caso di violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina sarà discusso oggi dai ministri degli Esteri dell'Ue. La linea l'ha data la riunione dei ministri degli Esteri del G7. “La Russia non deve avere dubbi che un'ulteriore aggressione militare contro l'Ucraina avrebbe conseguenze massicce e un costo severo”, hanno detto i capi della diplomazia del G7 nella loro dichiarazione congiunta, riaffermando “il diritto di ciascuno stato sovrano di determinare il proprio futuro”. In attesa di vedere se la minaccia di sanzioni funziona come deterrente, al Consiglio Affari esteri di oggi  i ministri dei 27 annunceranno sanzioni contro il gruppo Wagner.

 

Il G7 avverte l'Iran sull'ultima chance sul nucleare - I ministri degli Esteri del G7 ieri hanno anche lanciato un avvertimento alla Repubblica islamica sull'accordo sul nucleare. I negoziati che sono ripresi a Vienna sono “l'ultima chance per tornare al tavolo negoziale con una soluzione seria”, ha detto il ministro britannico degli Esteri, Liz Truss. Le potenze occidentali hanno accusato Teheran di aver fatto marcia indietro su alcuni progressi che erano stati realizzati prima della ripresa dei negoziati.

 

La Polonia minaccia il veto su tutto nello scontro sullo stato di diritto - Il ministro della Giustizia, Zbigniew Ziobro, ha minacciato il veto della Polonia in tutti i settori in cui c'è l'unanimità nell'Ue se la Commissione bloccherà i fondi europei destinati a Varsavia per la disputa sullo stato di diritto. "La Polonia dovrebbe rispondere al ricatto dell'Ue con un veto su tutte le questioni che richiedono l'unanimità", ha detto Ziobro al Financial Times: "La Polonia dovrebbe anche rivedere i suoi impegni sulla politica climatica ed energetica, che risultano in aumenti drastici dei prezzi dell'energia". Se la Commissione userà il meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto, Ziobro ha annunciato che chiederà che "la Polonia sospenda il suo contributo" al bilancio dell'Ue. "Sarebbe giustificabile dato che l'Ue ci nega illegittimamente fondi da un bilancio comune a cui anche noi contribuiamo". Ziobro ha anche bollato come "inaccettabile" la richiesta della Commissione di restaurare 600 giudici che sono stati esclusi dalla magistratura dopo le riforme della giustizia dell'attuale governo per sbloccare i fondi del Recovery fund.

 

Petkov nuovo premier in Bulgaria mette fine al regno di Borissov - La Bulgaria è sul punto di chiudere una lunga crisi politica, che ha portato il paese tre volte alle urne in meno di un anno, con l'arrivo al governo di una coalizione totalmente inedita che al centro del suo programma ha la "tolleranza zero" per la corruzione. Sabato il primo ministro designato e leader del partito "Continuiamo il cambiamento", Kiril Petkov, ha presentato la composizione del nuovo governo in vista del voto in Parlamento che si terrà nella giornata di oggi. La coalizione di Petkov comprende quattro partiti (oltre a "Continuiamo il cambiamento", ci sono i socialisti, il partito populista ITN e la formazione di centrodestra Bulgaria democratica) e può contare su 134 seggi su 240 in Parlamento. Il conservatore Boyko Borissov, tre volte primo ministro, è costretto a passare all'opposizione. "Tu e i partner di coalizioni avete una responsabilità di riformare il cattivo modello di potere ereditato da 12 anni di regime autoritario per affrontare la corruzione e l'anarchia, le disuguaglianze e la povertà", ha detto il presidente Rumen Radev a Petkov, dopo l'accordo di coalizione. Imprenditore di 41 anni, Petkov è laureato a Harvard come l'altro leader di "Continuiamo il cambiamento", Assen Vassilev, che a 44 anni diventerà il nuovo ministro delle Finanze.

 

L'olandese Rutte vicino all'accordo per il suo quarto governo - Il primo ministro olandese, Mark Rutte, nei prossimi giorni potrebbe annunciare un'intesa con i liberali di sinistra dei D66, i cristiano-democratici della CDA e il partito dei Cristiani-Uniti per formare il suo quarto governo. Secondo Bloomberg, l'accordo di coalizione dovrebbe arrivare a inizio settimana. Malgrado il fatto che i partiti impegnati nei negoziati siano gli stessi della precedente coalizione, sono passati nove mesi dalle elezioni. Le trattative sono state complicate dall'estrema frammentazione in Parlamento e dalle divergenze sui temi sociali tra i D66 e il partito dei Cristiani-Uniti. A Bruxelles c'è grande attenzione sul nome del prossimo ministro delle Finanze. Secondo alcune indiscrezioni, il leader della CDA, Wopke Hoekstra, che è considerato un falco sull'austerità, non conserverà l'incarico. Il ministero delle Finanze potrebbe finire dunque ai D66, che sulle regole di bilancio hanno una posizione più flessibile. Sulla revisione del Patto di stabilità “tenete d'occhio quello che succederà nei Paesi Bassi nei prossimi giorni”, ci ha detto una fonte francese.

 

Andreas Schwab vuole un accordo rapido con i governi sul DMA - Il Parlamento europeo questa settimana approverà la sua posizione sul Digital Markets Act (DMA), il regolamento destinato a rivoluzionare la normativa per le grandi piattaforme che operano sul mercato dell'Ue. Dopo il voto a Strasburgo, inizieranno i negoziati con il Consiglio dell'Ue per l'adozione finale. Un'intesa è urgente “perché il mercato digitale va a una velocità tale che per poter dare una risposta tempestiva ed effettiva ai problemi esistenti serve che l’attuazione di questo regolamento avvenga il prima possibile”, ci ha detto Andreas Schwab, deputato europeo del Ppe e relatore sul DMA. L'obiettivo è “come sopperire alla mancanza di una concorrenza leale nel mondo delle piattaforme digitali. Per il DMA questo ha implicato per esempio una definizione del campo di applicazione chiara, una designazione dei gatekeeper focalizzata sulle società che realmente hanno un impatto negativo sul mercato digitale e misure ex-ante mirate”, ci ha spiegato Schwab. Toccherà alla presidenza francese dell'Ue cercare l'intesa finale. “Non vedo particolari ostacoli nei negoziati, nonostante il Consiglio abbia delle differenti posizioni relative per esempio alla governance e alla lista degli obblighi” per le piattaforme”, ci ha detto Schwab.

 

 


Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 13 dicembre

– Consiglio Affari esteri

– Consiglio Agricoltura e Pesca

– Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti sulla cyber violenza di genere; e sull'uguaglianza uomo-donna nell'Ue)

– Parlamento europeo: audizione del commissario Schmit alla commissione Occupazione e Affari sociali

– Commissione: discorso della vicepresidente Jourova sullo Stato della democrazia in Europa nel 2021 al webinar di IDEA

– Commissione: il commissario Gentiloni partecipa alla riunione dei ministri delle Finanze e banchieri centrali del G7

 

Martedì 14 dicembre

– Consiglio Affari generali

– Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

– Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti sul Digital Markets Act; sull'Anno europeo della gioventù; sulla situazione in Ucraina; sulla situazione in Nicaragua; sui nuovi orientamenti dell'azione umanitaria dell'Ue; sulla cooperazione nella lotta contro il crimine organizzato nei Balcani occidentali; sul Processo di Kimberley; sul Summit globale sulla nutrizione)

– Parlamento europeo: discorso solenne del presidente del Ghana, Nana Akufo-Addo

– Parlamento europeo: conferenze stampa dei leader dei gruppi politici

– Parlamento europeo: conferenza stampa di Christel Schaldemose sul risultato del voto in commissione sul Digital Services Act

– Servizio europeo di azione esterna: l'Alto rappresentante Borrell riceve il presidente del Ghana, Nana Akufo-Addo

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla registrazione di due madri come genitori

– Corte dei conti dell'Ue: relazione sul sostegno dell'Ue al turismo

– Eurostat: dati sui trasferimenti personali nel 2020; dati sulle tasse ambientali nel 2020

 

Mercoledì 15 dicembre

– Summit della partnership orientale

– Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti sul Consiglio europeo del 16 dicembre; sulla risposta dell'Ue alla ripresa del Covid-19; sulle linee guida della Commissione sul linguaggio inclusivo; sullo stato dell'arte della Recovery and Resilience Facility; sulle misure di emergenza proposte dalla Commissione al confine con la Bielorussia; e sui diritti fondamentali in Polonia)

– Parlamento europeo: consegna del premio Sakharov e conferenza stampa

– Parlamento europeo: il presidente Sassoli incontra la nipote di Alexey Navalny, Daria Navalnaya, e il suo consigliere politico, Leonid Volkov

– Commissione: la commissaria Urpilainen riceve la rappresentante speciale per il Sahel, Emanuela del Re

– Consiglio: riunione del Coreper

– Eurostat: dati chiave sulla catena alimentare europea; dati sulla produttività del lavoro e del capitale nel 2020; dati sulla parità del potere d'acquisto nel 2018-2020

 

Giovedì 16 dicembre

– Consiglio europeo

– Banca centrale europea: conferenza stampa della presidente Lagarde al termine del Consiglio dei governatori

– Parlamento europeo: conferenza stampa del presidente Sassoli dopo il suo intervento al Consiglio europeo

– Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti su MeToo e le conseguenze per le istituzioni dell'Ue; sul divieto dell'Ue sull'uso di animali selvatici nei chichi; sulle violazioni dei diritti umani in Russia e il caso Memorial; sulla situazione a Cuba; sul lavoro forzato in Serbia; e sulle barriere alla libertà di movimento delle merci)

– Commissione: i commissari Reynders e Johansson a Washington partecipano all'incontro ministeriale Giustizia e Affari Interni Ue-Usa

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla revoca di un'amnistia, il principio Ne bis in idem e il mandato d'arresto europeo; sentenza sull'obbligo in Italia di immatricalare un veicolo per le persone residenti da più di 60 giorni; conclusioni dell'Avvocato generale sugli aiuti di Stato concessi dal Lussemburgo a Fiat; conclusione dell'Avvocato generale sull'esecuzione di un mandato d'arresto europeo da parte della Polonia

– Eurostat: stime sui conti economici del settore agricolo nel 2021; dati sui pernottamenti di breve periodo offerti dalle piattaforme nel 2020; dati sul commercio internazionale di merci nell'ottobre del 2021

 

Venerdì 17 dicembre

– Eurostat: dati sull'inflazione di novembre; dati sulle emissioni nel 2019-2020; dati sulla produzione nel settore delle costruzioni di ottobre; dati sui permessi di soggiorno e lavoro nel 2020; dati sui bambini nelle migrazioni nel 2019-2020