Europa Ore 7

Ungheria e Polonia perdono l'anticipo del Recovery

Von der Leyen avverte Putin sull'Ucraina e il suo appello sul vaccino obbligatorio cade nel vuoto. Omicron, l'Austria libera dal lockdown solo i vaccinati mentre l'Ema raccomanda la vaccinazione eterologa. Il balzo nei sondaggi di Pécresse

David Carretta

Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ieri ha annunciato che è “improbabile” che riuscirà a dare il via libera ai piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) di Varsavia e Budapest prima della fine dell'anno

A forza di giocare con il fuoco dello scontro con l'Unione europea sullo stato di diritto, i governi nazionalisti di Polonia e Ungheria si sono scottati. Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ieri ha annunciato che è “improbabile” che riuscirà a dare il via libera ai piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) di Varsavia e Budapest prima della fine dell'anno. La ragione? Mateusz Morawiecki e Viktor Orbán continuano a rifiutarsi di applicare le raccomandazioni di Bruxelles. Per la Polonia il problema fondamentale è l'indipendenza della giustizia e il regime disciplinare dei giudici (questione che comprende anche la supremazia del diritto dell'Ue). Per l'Ungheria i problemi riguardano l'efficacia del sistema giudiziario nella lotta alla corruzione, la trasparenza degli appalti, la prevedibilità del processo decisionale e i meccanismi di audit e controllo di come vengono spesi i fondi dell'Ue. Concretamente questo significa che Polonia e Ungheria non riceveranno la quota di prefinanziamento del Recovery fund. E non sono pochi soldi. La quota di prefinanziamento vale 4,5 miliardi di euro per la Polonia e quasi 1 miliardo per l'Ungheria.

 

In un editoriale il Foglio spiega che la linea dura della Commissione è una buona notizia: i contribuenti europei non devono finanziare la deriva illiberale di Varsavia e Budapest. Nelle scorse settimane a Bruxelles circolava voce che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, fosse pronta a dare il via libera al Pnrr della Polonia come gesto di appeasement nei confronti di Varsavia. Per Polonia e Ungheria i fondi non necessariamente sono persi per sempre. Ma Morawiecki e Orbán non potranno spendere subito una quota sostanziale delle risorse pre-allocate ai loro paesi (il 13 per cento del totale) e saranno costretti a rispettare scrupolosamente gli impegni se vorranno ricevere le diverse tranche dei 36 miliardi destinati alla Polonia e dei 7,2 miliardi promessi all'Ungheria. Orbán, che deve fronteggiare elezioni la prossima primavera, griderà al complotto e cercherà di capitalizzare sul vittimismo per raccogliere voti. In Polonia si vota solo nel 2023, ma il governo Morawiecki farà più fatica a irrorare rapidamente di fondi dell'Ue le regioni dell'Est dove si concentra la base elettorale del Partito Legge e Giustizia.

 

Alla fine, il segnale più importante è che la Commissione non è pronta a fare concessioni in nome della realpolitik. Con l'arrivo del nuovo governo in Germania – Olaf Scholz e la sua squadra si insedieranno oggi – il braccio di ferro su stato di diritto e democrazia rischia di intensificarsi. L'accordo della coalizione semaforo a Berlino è molto esplicito sullo stato di diritto e potrebbe aver fatto pendere l'ago della bilancia alla Commissione. Nel testo socialdemocratici, verdi e liberali hanno detto che la Germania approverà gli esborsi del Recovery fund per Polonia e Ungheria solo se “precondizioni come una giustizia indipendente sono rispettate”. Il governo Scholz chiederà alla Commissione di usare anche gli altri strumenti sullo stato di diritto – in particolare il nuovo meccanismo di condizionalità – in modo “più coerente e rapido” per tagliare i fondi dell'Ue ai paesi che non rispettano i principi fondamentali.

 

Orbán ha già minacciato di aggravare lo scontro con l'Ue dopo l'arrivo del nuovo governo in Germania. Nel suo Samizdat (foglietto clandestino) numero 14, il primo ministro ungherese ha espresso una sorta di rimpianto per Angela Merkel e accusato i tedeschi di aver scelto (con il nuovo governo) "l'altra strada della civiltà europea, verso una sorta di stato post cristiano e post nazionale. Noi ungheresi abbiamo capito che i tedeschi non lo considerano un problema. Non considerano questa malattia una malattia della civiltà a cui porre rimedio, ma un risultato naturale, persino desiderabile e persino moralmente superiore. Il tessuto dell'unità europea si sta disfacendo e non c'era modo di fermarlo. Migrazione, gender, Unione europea federalizzata, germanizzazione dell'Europa. Il ripristino della cooperazione europea richiederà sforzi sovrumani nell'era post Merkel", ha scritto Orbán, accusando il governo Scholz di di avere un'agenda "pro immigrazione, pro gender, federalista e pro tedesca". Orbán ha promesso di togliersi "i guanti nel momento in cui entriamo in una nuova era".

 

Il prossimo incontro di pugilato potrebbe esserci lunedì prossimo, quando Emmanuel Macron sarà a Budapest per un summit tra il gruppo di Visegrad e la Francia. Il presidente francese avrà anche un bilaterale con Orbán, prima di una conferenza stampa e una cena di lavoro. Il tema principale dovrebbe essere la presidenza francese del Consiglio dell'Ue. Macron presenterà il suo programma domani in un'altra conferenza stampa. In ogni caso quello tra Macron e Orbán sarà un incontro interessante.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 8 dicembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Von der Leyen avverte Putin sull'Ucraina - Di fronte all'ammassamento di soldati russi alla frontiera ucraina, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ieri ha avvertito Vladimir Putin che l'Ue risponderà “in modo appropriato a qualsiasi aggressione” contro l'Ucraina. “Voglio sottolineare ancora una volta il totale e risoluto sostegno dell'Ue all'Ucraina di fronte a questa aggressione alla sua integrità territoriale e sovranità”, ha detto Von der Leyen di fronte alla Conferenza degli ambasciatori dell'Ue. “Assistiamo anche al palese tentativo di intimidire il governo riformista della Moldavia, manipolando le forniture di gas in un periodo di alti prezzi dell'energia. Dobbiamo proteggere le nostre società e democrazie da questo tipo di cinico gioco di potere geopolitico”, ha spiegato la presidente della Commissione. In caso di aggressione russa all'Ucraina, l'Ue amplierà “i regimi di sanzioni esistenti. E siamo pronti ad adottare ulteriori misure restrittive”, ha avvertito von der Leyen, sottolineando che “le scelte deliberate e le azioni aggressive della Russia continuano a destabilizzare la sicurezza in Europa”. Molto più importante dell'avvertimento di von der Leyen è stata la telefonata ieri tra Joe Biden e Vladimir Putin. Sul Foglio Micol Flammini spiega i dettagli delle due ore di video-incontro di Biden con Putin, che non ha rassicurato Kiev.

 

L'appello di von der Leyen sul vaccino obbligatorio cade nel vuoto - La scorsa settimana Ursula von der Leyen aveva chiesto un dibattito sull'obbligo vaccinale nell'Unione europea, ma ieri i ministri della Sanità dei 27 hanno snobbato l'appello della presidente della Commissione. Durante il Consiglio Salute, solo il rappresentante austriaco ha menzionato l'obbligo vaccinale per tutta la popolazione per informare gli altri ministri sulle intenzioni del suo governo. “Non era all'ordine del giorno”, si è giustificata la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides. Dal lungo dibattito tra i ministri non sono emersi orientamenti comuni, ma un semplice scambio di informazione su ciò che stanno facendo i diversi stati membri. Dopo che Portogallo e Francia hanno annunciato l'intenzione di imporre dei test alle persone che entrano sul loro territorio da altri stati membri anche se sono vaccinate o guarite, il rischio è che salti l'impianto del Certificato Covid dell'Ue.

 

Per l'Ecdc, metà dei casi saranno Omicron in pochi mesi - Il direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Andrea Ammon, ha presentato ai ministri della Sanità un quadro molto nero della situazione epidemiologica nell'Ue. A causa della variante Delta “la situazione epidemiologica è peggiorata considerevolmente in gran parte dell'Ue e dello Spazio economico europeo”, ha detto Ammon. L'Ecdc considera il livello di preoccupazione come “alto o molto alto” in gran parte degli stati membri. Se non saranno attuate subito misure non farmaceutiche, l'incidenza dei casi positivi sarà “molto alta in dicembre e gennaio”, ha avvertito Ammon. L'altro allarme riguarda la variante Omicron, che nei prossimi mesi potrebbe provocare “più della metà delle infezioni” nell'Ue. Per l'Ecdc il livello di rischio legato a Omicron è “da alto a molto alto”. Ammon ha spiegato che finora ci sono 265 casi confermati in 20 paesi europei. In realtà sono molti di più. La sola Danimarca, che sequenzia tutti i tamponi molecolari positivi, ha annunciato 398 casi Omicron sul suo territorio. La maggior parte dei casi in Danimarca non sono più importati dall'estero, ma legati a grandi manifestazioni pubbliche nel paese come grandi concerti. Di fronte a Omicron “abbiamo bisogno di prendere misure precauzionali subito”, ha detto Ammon.

 

L'Austria libera solo vaccinati e guariti dal lockdown - Il governo austriaco ha deciso di porre fine al lockdown per le persone vaccinate o guarite dal Covid-19, continuando tuttavia a mantenere le restrizioni per chi rifiuta il vaccino, dopo un netto calo dei contagi registrato nelle ultime tre settimane. "Il lockdown per i non vaccinati rimarrà", ha detto ieri il nuovo cancelliere austriaco, Karl Nehammer: "Se volete accettare i risultati scientifici, vi vaccinate e proteggete gli altri, allora riconquisterete la vostra libertà". L'incidenza dei positivi su 100.000 persone si è dimezzata passando da 1.110 il 22 novembre a 530 il 7 dicembre. La pressione sul sistema sanitario austriaco rimane comunque forte con 670 pazienti attualmente in terapia intensiva contro i 562 al momento dell'introduzione del lockdown. L'Austria è il primo paese ad aver introdotto l'obbligo vaccinale a partire dal mese di febbraio.

 

L'Ema raccomanda la vaccinazione eterologa per i richiami - L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ieri hanno dato il via libera per effettuare i richiami con la cosiddetta vaccinazione eterologa. Secondo l'Ema e l'Ecdc, usare i vaccini mRNA per le persone che sono state vaccinati con i vaccini a vettore virale "produce buoni livelli di anticorpi contro il virus del Covid-19 e una risposta più alta delle cellule T che usare lo stesso vaccino" sia nella vaccinazione primaria sia nel regime dei richiami.

 

Niente accordo all'Ecofin sul codice di condotta sulla tassazione delle imprese - I ministri delle Finanze dell'Ue ieri non hanno trovato un accordo sul nuovo codice di condotta sulla tassazione delle imprese. A far mancare l'unanimità sono stati Ungheria e Estonia. Il gruppo dei Socialisti&Democratici al Parlamento europeo ha chiesto di abbandonare la regola dell'unanimità in materia fiscale per superare lo stallo all'Ecofin. I ministri delle Finanze, per contro, hanno trovato un'intesa unanime sull'aggiornamento delle regole per i tassi dell'Iva. Gli stati membri avranno più flessibilità per applicare i tassi ridotti o zero su alcune categorie di merci o servizi. Le nuove regole prevedono anche di abbandonare gradualmente i trattamenti preferenziali Iva per le merci che danneggiano l'ambiente.

 

Gentiloni riceve la benedizione sulle sfide dell'economia post-Covid - Il trio della presidenza del Consiglio dell'Ue, formato da Slovenia, Portogallo e Francia, ha espresso il suo sostegno per il mandato del Gruppo di Alto livello sulle sfide economiche e sociali post Covid che è stato creato su iniziativa del commissario Paolo Gentiloni. Il gruppo di esperti indipendenti sarà chiamato a pubblicare dei contributi su come rispondere ai seguiti di questa crisi e promuovere il potenziale di crescita in Europa, tenendo conto delle transizioni climatica e digitale e facendo suggerimenti sulle misure e le riforme strutturali necessari a rafforzare l'Ue. I dettagli si trovano in questo comunicato.

 

Oggi la proposta della Commissione per bloccare i ricatti economici - Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, oggi presenterà la proposta di strumento anti-coercizione economica che dovrebbe permettere all'Ue di rispondere con sanzioni ai ricatti commerciali di paesi terzi. In un editoriale il Foglio spiega che il primo destinatario delle rappresaglie dell'Ue potrebbe essere la Cina: Pechino ci senti?

 

Pécresse davanti a Zemmour, Le Pen e... al secondo turno Macron - Valérie Pécresse, la candidata dei Républicains per le elezioni presidenziali in Francia, ha fatto un balzo nei sondaggi dopo aver ottenuto la nomina nel fine settimana. Ma la grande sorpresa è arrivata ieri con una ricerca di Elabe Opinion 2022 per l'Express. Secondo il sondaggio, con il 20 per cento Pécresse si piazzerebbe al secondo posto al primo turno delle presidenziali dietro a Emmanuel Macron (23 per cento) e davanti ai due candidati dell'estrema destra Marine Le Pen (15 per cento) e Eric Zemmour (14 per cento). L'altra sorpresa è il sorpasso di Macron al ballottaggio. Secondo il sondaggio, Pécresse otterrebbe il 52 per cento delle intenzioni di voto contro il 48 per cento del presidente uscente.

 


Accade oggi in Europa

– Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

– Commissione: conferenza stampa del vicepresidente Dombrovskis sullo strumento anti-coercizione economica

– Commissione: conferenza stampa dei commissari Schinas e Johansson sul pacchetto cooperazione di polizia

– Commissione: audizione del commissario Gentiloni alla commissione per gli Affari europei del Parlamento italiano

– Commissione: il commissario Breton partecipa al European Tech Alliance (EUTA) CEO Forum

– Commissione: discorso della commissaria Simson al Citizens' Energy Forum

– Parlamento europeo: conferenza dei Presidenti

– Parlamento europeo: conferenza stampa dei deputati novax Terhes, Jakeliunas, Donato, Sincic e Anderson sull'obbligo vaccinale

– Consiglio: riunione del Coreper

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Comitato economico e sociale: sessione plenaria

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza nella causa Dyson contro Commissione sull'etichettatura energetica degli aspirapolvere

– Corte dei conti dell'Ue: rapporto sulle misure dell'Ue per combattere la disoccupazione di lungo periodo

– Eurostat: dati sul commercio internazionale di auto ibride ed elettriche nel 2020; dati sulla spesa  sanitaria nel 2019; dati sulla sicurezza marittima nel 2020