Europa Ore 7

I prezzi dell'energia rilanciano il conflitto sul nucleare

Il vetrice tra Ue e Ucraina; Gazprom riduce il gas alla Moldavia e von der Leyen annuncia un pacchetto di sostegno di 1 miliardo di euro per il popolo afghano. David Frost chiede di riscrivere il Protocollo sull'Irlanda del nord e Morawiecki assicura che la Polexit è fake news

David Carretta

La Commissione europea oggi presenterà la sua “tool box”, ma dietro il dibattito sull'aumento dei prezzi, è in corso uno scontro più ampio sulle tecnologie del Green deal. La questione centrale è: il nucleare è indispensabile per la decarbonizzazione dell'Ue? 

La Commissione europea oggi presenterà la sua “tool box” (scatola degli attrezzi) per affrontare l'aumento del prezzo dell'energia. La commissaria Kadri Simson ha già anticipato che non sarà una bacchetta magica. Le proposte su acquisti comuni e riserve strategiche di gas saranno rinviate a dicembre (e comunque non risolverebbero il problema attuale dei livelli record dei prezzi). La Commissione non vuole modificare il funzionamento del mercato dell'energia, come chiesto da Francia e Spagna, perché scoraggerebbe gli investimenti nelle rinnovabili. La “tool box” dovrebbe limitarsi a dare indicazioni a governi nazionali su cosa possono fare per limitare la bolletta di famiglie e imprese, rispettando le regole dell'Ue sulla politica climatica e sugli aiuti di stato. Ma, dietro il dibattito sull'aumento dei prezzi, è in corso uno scontro più ampio sulle tecnologie del Green deal. La questione centrale è: il nucleare è indispensabile per la decarbonizzazione dell'Ue?

 

Sul Foglio spieghiamo che l'Ue è divisa in due campi sul nucleare e il suo ruolo nel Green deal. La Germania ha puntato sul gas come tecnologia di transizione, che dovrebbe compensare le forniture delle rinnovabili. Insieme ad Austria, Danimarca e Lussemburgo, la Germania è schierata contro il nucleare. Dall'altra parte, la Francia ha assemblato un'alleanza di dieci paesi a favore del nucleare, che ha scritto una lettera alla Commissione sostenendo che deve essere “parte della soluzione”. Dall'esito dello scontro dipendono investimenti per miliardi di euro. La Commissione deve decidere se inserire il nucleare (ma anche il gas) con tecnologia “green” nella tassonomia sulle attività economiche sostenibili. Il momento della verità si avvicina.

 

Ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato che il primo obiettivo del suo programma di investimenti “France 2030” da 30 miliardi sarà lo sviluppo di “reattori nucleari di piccole dimensioni”. Sul Foglio Mauro Zanon spiega i dettagli di “France 2030”, il piano per ricostruire l'indipendenza produttiva del paese. I cosiddetti “small modular reactors” potrebbero essere venduti ad altri paesi dell'Ue per compensare le rinnovabili e ridurre la dipendenza dal gas. Il Financial Times spiega che il rinascimento del nucleare in Francia è il risultato di un'evoluzione dell'opinione pubblica. L'evoluzione non c'è solo in Francia. I Verdi in Finlandia hanno cambiato posizione e adottato la “neutralità tecnologica” per realizzare gli obiettivi climatici. La radio-televisione pubblica Yle ha i dettagli dell'accordo segreto con cui i Verdi hanno permesso al governo di Sanna Marin di fare campagna a favore del nucleare nell'Ue.

 

Anche la lobby del gas (russo) è passata all'azione. In un intervento su Handelsblatt, l'ex cancelliere tedesco, Gerhard Schröder, dice che la Russia non è un nemico e occorre evitare una guerra fredda del gas. Secondo Schröder, che è presidente del consiglio di amministrazione dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 e della compagnia petrolifera russa Rosneft, l'aumento dei prezzi dell'energia è dovuto all'Asia. Gazprom ha effettivamente rispettato i contratti. Ma - secondo quanto ci hanno riferito fonti dell'Ue - non ha aumentato le forniture malgrado le richieste di diversi operatori europei.

Nel frattempo la Commissione ieri ha realizzato la sua prima emissioni di “green bond” per finanziare NextGenerationUe, raccogliendo 10 miliardi di euro che saranno destinati esclusivamente a investimenti verdi e sostenibili. Si tratta della più grande emissione di obbligazioni verdi al mondo mai realizzata. Per il titolo a 15 anni, la domanda di sottoscrizione ha superato 11 volte l'offerta, con ordinativi superiori ai 135 miliardi di euro. Il commissario al Bilancio, Johannes Hahn, ha spiegato che l'Ue vuole diventare “il più grande emittente di green bond al mondo”.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 13 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Il vertice delle perenni aspettative tra Ue e Ucraina - Oltre alla promessa di lavorare insieme sul gas con potenziali riserve comuni e flussi invertiti, nel vertice di ieri tra Unione Europea e Ucraina non sono emerse grandi novità, se non un accordo sull'aviazione. Sul Foglio Micol Flammini spiega che, come a ogni incontro tra Ursula von der Leyen, Charles Michel e Volodymyr Zelensky, il vertice è stato un gioco di aspettative. Dopo aver ascoltato i leader delineare le promesse e le linee rosse, i giornalisti ucraini presenti alla conferenza stampa sembravano lì più per mostrare a Zelensky che anche questa volta Kiev ha ottenuto poco di pratico. Ci sono date, una roadmap sull’adesione? C'è una strategia per l’energia? Che si fa al confine orientale? Le risposte dell'Ue non sono quelle che si aspettano gli ucraini.

 

Gazprom riduce il gas alla Moldavia - A proposito di Gazprom, la Moldavia ha chiesto aiuto all'Ue dopo che la società russa ha ridotto le forniture al paese per la mancata conclusione di un nuovo contratto. Gazprom chiedeva prezzi molto più alti, con un aumento "non giustificato e non realistico", secondo il vicepremier Andrei Spinu. E' difficile escludere completamente motivazioni politiche. I cittadini moldavi hanno eletto una presidente pro-occidentale, Maia Sandu, nel 2020. La stessa Sandu ha ottenuto una schiacciante vittoria alle elezioni legislative di luglio. Nel frattempo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ieri ha annunciato la possibilità di creare una riserva strategica comune tra Ue e Ucraina.
 

Dall'Ue 1 miliardo per l'Afghanistan - La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato un pacchetto di sostegno da circa 1 miliardo di euro per il popolo afghano e i paesi vicini durante il vertice straordinario del G20 sull'Afghanistan. “Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare un grave collasso umanitario e socio-economico in Afghanistan. Dobbiamo farlo in fretta”, ha detto von der Leyen. “Siamo stati chiari sulle nostre condizioni per qualsiasi dialogo con le autorità afghane, compreso il rispetto dei diritti umani. Finora, le notizie parlano da sole. Ma il popolo afghano non dovrebbe pagare il prezzo delle azioni dei talebani”, ha spiegato von der Leyen. Sul Foglio Daniele Raineri spiega come è andato il G20 sull'Afghanistan: Mario Draghi guida gli aiuti dei responsabili di fronte al rischio tracollo.

 

Frost spara contro il protocollo di Boris Johnson - Come abbiamo anticipato ieri, il ministro per la Brexit del governo di Boris Johnson, David Frost, ha chiesto di riscrivere il Protocollo sull'Irlanda del nord. La risposta della Commissione è scontata: il Protocollo non si tocca, ma oggi il vicepresidente Maros Sefcovic presenterà quattro documenti per cercare di risolvere i problemi in Irlanda del nord. Le parole di Frost sono state dure. Ma i toni sono stati morbidi. Una delle frasi chiave: "Il protocollo rappresenta un momento in cui l'Ue si è spinta troppo oltre, quando la mano negoziale del Regno Unito era legata, e quindi non può ragionevolmente durare nella sua forma attuale", ha detto Frost. La realtà storica è molto diversa. Il Protocollo sull'Irlanda del nord era stato chiesto da Johnson per cestinare il “backstop” concordato da Theresa May con l'Ue e realizzare la sua “hard Brexit”. Lo ha ammesso lo stesso Frost: la “hard Brexit” era “l'unica forma di Brexit che ci avrebbe permesso la libertà di sperimentare e la libertà di agire”.

 

Morawiecki assicura che la Polexit è fake news - Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha accusato l'opposizione di mentire sulla volontà del suo governo di uscire dall'Unione Europea. "La nostra cara opposizione sta cercando di insinuare che vogliamo indebolire l'Unione lasciando l'Ue", ha detto Morawiecki durante un summit del gruppo di Visegrad a Budapest. "Questa ovviamente non è solo una fake news, è qualcosa di peggio: è una menzogna". La Commissione europea discuterà della possibile risposta alla sentenza del Tribunale costituzionale polacco nella riunione di oggi del collegio dei commissari. Secondo Morawiecki, "Bruxelles dovrebbe concentrarsi su sicurezza, fermare il terrorismo e collaborazione economica con altri paesi". Il governo polacco ha deciso di andare avanti nell'escalation sulla primazia del diritto nazionale. Alcuni a Bruxelles speravano in un espediente, come la mancata pubblicazione in Gazzetta ufficiale della sentenza del Tribunale costituzionale. Ieri pomeriggio la decisione è stata pubblicata ed è dunque in vigore. “Ci saranno e ci devono essere reazioni da parte nostra", ha assicurato il commissario al Bilancio, Johannes Hahn.


Polonia e Ungheria alla Corte dell'Ue contro lo stato di diritto - Mentre la Commissione valuta sul da farsi sulla sentenza dei giudici costituzionali polacchi, Polonia e Ungheria ieri hanno contestato apertamente il meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto davanti ai giudici della Corte di giustizia dell'Ue. Nella seconda e ultima giornata di udienza, gli avvocati di Varsavia e Budapest hanno sostenuto che il regolamento non è sufficientemente chiaro e prevedibile per permettere alla Commissione di bloccare i fondi ai paesi che non rispettano lo stato di diritto con implicazioni per il bilancio dell'Ue. La prossima tappa sarà il parere dell'Avvocato generale, annunciato per il 2 dicembre. La sentenza dovrebbe arrivare all'inizio del 2022. Per chi vuole rileggere le fasi cruciali del dibattimento John Morijn, professore di diritto e politica nelle relazioni internazionali, lo ha raccontato su Twitter.


Un macroniano presidente di Renew - Il francese Stéphane Séjourné sarà il nuovo presidente del gruppo di Renew al Parlamento, dopo le dimissioni del rumeno Dacian Cioloș e il ritiro dell'unica candidatura concorrente, quella dell'olandese dei D66, Sophie in'T Veld. Anche se sarà una formalità, il gruppo voterà sul nuovo presidente la prossima settimana durante la sessione plenaria di Strasburgo. In'T veld ha annunciato a sorpresa di ritirarsi dalla corsa durante una riunione con gli altri parlamentari di Renew ieri. Le sue chance di vittoria erano ridotte al minimo, visto il peso schiacciante della delegazione di En Marche dentro il gruppo. Stéphane Séjourné è considerato molto vicino al presidente francese, Emmanuel Macron.


CureVac si ritira dalla corsa dei vaccini contro il Covid-19 - L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ieri ha annunciato di aver posto fine alla revisione continua dei dati sul vaccino contro il Covid-19 di CureVac, dopo che la società ha annunciato di volersi ritirare e concentrarsi su un programma diverso di sviluppo di vaccino. L'Ema ha spiegato che alcune questioni legate alla qualità del vaccino e alla modesta efficacia negli adulti non erano state ancora risolte in modo soddisfacente. Nel 2020 CureVac era stata oggetto di uno scontro tra Stati Uniti e Unione Europea, quando l'amministrazione Trump sembrava intenzionata a comprarsi la società con base in Germania. Il governo tedesco aveva investito direttamente in CureVac, che ha ricevuto anche un prestito da 75 milioni di euro dalla Banca europea per gli investimenti. In novembre, la Commissione aveva approvato un contratto per la fornitura anticipata di oltre 400 milioni di dosi.

 

 


Accade oggi in Europa

– Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

– Commissione: conferenza stampa della commissaria Simson sulla comunicazione sui prezzi dell'energia

– Commissione: conferenza stampa del commissario Sinkevičius sull'aggiornamento della strategia sull'Artico

– Commissione: conferenza stampa del vicepresidente Sefcovic sul Protocollo irlandese dell'accordo Brexit

– Commissione: la presidente von der Leyen partecipa al Malmö International Forum on Holocaust Remembrance and Combating Antisemitism

– Consiglio europeo: il presidente Michel partecipa al Malmö International Forum on Holocaust Remembrance and Combating Antisemitism

– Commissione: la vice-presidente Jourová in visita a Roma incontra il presidente dell'AGCOM, Giacomo Lasorella, e partecipa a un evento all'Università Roma Tre

– Commissione: il commissario Gentiloni a Washington partecipa alle riunioni autunnali di Banca mondiale, Fondo Monetario internazionale, G20 e G7

– Commissione: discorso della commissaria Simson al High-level meeting of the Clean Energy Industrial Forum

– Consiglio: riunione del Coreper

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Eurostat: dati sulla produzione industriale ad agosto 2021; statistiche sulla produzione, il commercio e l'uso di petrolio; dati sull'età mediana nel 2020; dati sui soggiorni turistici a giugno 2021