I 30 miliardi di Macron per rilanciare la Francia

Mauro Zanon

 “Dobbiamo ricostruire i termini di un’indipendenza produttiva francese ed europea”, ha detto il presidente. A partire da quella energetica: il nucleare non si tocca

Riconciliare l’industria e le start-up per far emergere “i campioni di domani” e preparare il futuro della Francia. Questa mattina, dall’Eliseo, il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha presentato “France 2030”, un piano di investimento da 30 miliardi che riguarderà i settori tecnologici, la transizione ecologica, il nucleare, la reindustrializzazione, e accompagnerà il paese verso l’uscita definitiva dalla crisi sanitaria. “Dobbiamo ricostruire i termini di un’indipendenza produttiva francese ed europea”, ha detto Macron davanti ad alcuni membri dell’esecutivo, studenti e imprenditori, ricordando i problemi legati alla penuria di mascherine nei primi mesi della crisi del coronavirus. “Avevamo delegato la produzione a dei paesi che ne producevano di più ad un costo minore”, ha spiegato il capo dello stato francese, sottolineando la necessità di riprodurre a livello europeo “quello di cui abbiamo bisogno per oggi e per domani”. Dinanzi ai concorrenti cinesi e americani, “c’è bisogno di ritrovare il filo della coppia innovare-produrre”, ha detto l’inquilino dell’Eliseo, precisando che il piano svelato oggi “permetterà di rilocalizzare” e “ricostruire una sovranità di produzione”.

 

Per tornare a essere “una grande nazione di innovazione”, secondo Macron, la Francia deve mettere fine all’opposizione tra industria e start-up. “Il nostro paese si reindustrializzerà grazie alle start-up e all’innovazione”, ha dichiarato. Il primo tema messo in avanti da Macron è la produzione dell’energia, che passa dagli Small Modular Reactor, ossia da “reattori di piccola taglia innovativi” e da “una migliore gestione dei rifiuti”. Per lo sviluppo di queste “tecnologie di rottura” e per la riduzione delle scorie nucleari verrà sbloccato 1 miliardo di euro. Il nucleare, insomma, non si tocca, anzi, sarà sempre più importante, perché “le energie rinnovabili non saranno mai sufficienti in Europa”. In materia di energie rinnovabili, Macron ha annunciato 500 milioni di euro di investimenti e la costruzione di due gigafactories in Francia entro il 2030.

 

“Il mio secondo obiettivo è che la Francia diventi leader nel settore dell’idrogeno verde all’orizzonte 2030”, ha affermato il capo dello stato francese. Il terzo obiettivo di Parigi è “décarboner notre industrie”, ha continuato Macron, ossia zero emissioni di carbonio da qui al 2050. “Nella nostra strategia per il 2030, ci siamo impegnati a ridurre del 35 per cento le nostre emissioni nel settore industriale rispetto al 2015. Siamo nel 2021 e la riduzione è del 4 per cento. Dobbiamo dunque investire”, ha insistito il presidente francese. Per raggiungere questi obiettivi, Parigi ha previsto di utilizzare 8 dei 30 miliardi del piano “France 2030”. Due milioni di vetture ibride in Francia entro i prossimi dieci anni, un primo aereo a basse emissioni di carbonio, una “rivoluzione agro-alimentare” per un’alimentazione più sana e sostenibile e una “rivoluzione medica” (7,5 miliardi) figurano tra le priorità. “Vivere meglio, significa anche curarsi meglio (…). Abbiamo le capacità umane, di ricerca e di pratica. Dobbiamo porci come obiettivo di avere almeno 20 biofarmaci contro i tumori e le malattie croniche creati in Francia da qui al 2030”, ha dichiarato Macron.

 

In conclusione, il presidente francese ha evocato le sfide nel settore spaziale. Secondo l’inquilino dell’Eliseo, “non si può immaginare la Francia del 2030 senza prendere parte alla nuova avventura spaziale”, e “la Francia deve riuscire a essere innovativa nelle nuove esplorazioni nello spazio”, con i piccoli veicoli di lancio riutilizzabili e con i minisatelliti. Allargando il discorso all’Europa, Macron ha evocato la necessità di una “strategia europea e francese” per “raddoppiare la nostra capacità elettronica da qui al 2030”. “L’Europa produce soltanto il 10 per cento dei componenti elettrici mondiali”, ha deplorato. 6 miliardi del piano “France 2030” saranno destinati ad aumentare in maniera esponenziale la capacità elettronica interna. 2,5 miliardi, infine, saranno investiti sui talenti, “per consentire di accelerare la formazione sulle nuove filiere e favorire l’accelerazione di alcune formazioni nei settori di punta delle nuove tecnologie”. Permettere alla Francia di ritrovare la sua indipendenza industriale, tecnologica, ambientale e sanitaria, tornando protagonista in Europa e nel mondo: è questa la volontà di Macron.