Europa Ore 7

Chi guiderà l'Europa dopo Merkel?

Perché l'arresto ad Alghero di Puigdemont è un guaio per l'Italia e gioca a suo favore. L'Ema prenderà una decisione su terza dose e si prepara ai vaccini per bambini. In Romania pochi vaccinati e molti ricoverati mentre la Polonia lascia morire migranti nella "no man's land"

David Carretta

Le elezioni di domenica in Germania sono le più importanti per l'Unione dell'ultimo decennio. A Bruxelles non solo non si sa chi sarà il successore della cancelliera, ma nemmeno cosa pensano di fare in caso di vittoria al loro primo Consiglio i favoriti alla sua successione, Olaf Scholz, Armin Laschet e Annalena Baerbock. Tutte le combinazioni di coalizione – tranne con Alternativa per la Germania – sono possibili

Domenica gli elettori in Germania vanno alle urne per quella che è l'elezione più importante per l'Unione europea dell'ultimo decennio. Più importante delle elezioni europee - secondo Politico.eu - perché si sta per chiudere l'era di Angela Merkel, al contempo leader prudente e pragmatica, ancora di stabilità e causa di immobilismo dentro l'Ue. Nessuno dei candidati alla sua successione ha la sua aura. Peggio. In questa lunga campagna elettorale l'Europa, le sfide che ha di fronte come il cambiamento climatico, la politica internazionale, comprese Russia e Cina, e l'autonomia strategica dell'Ue sono state espulse dal dibattito. A Bruxelles non solo non si sa chi sarà il successore di Merkel, ma nemmeno cosa pensano di fare in caso di vittoria al loro primo Consiglio europeo i favoriti alla sua successione, Olaf Scholz, Armin Laschet e Annalena Baerbock.

 

La Spd di Scholz è in testa nei sondaggi, ma il blocco Cdu-Csu di Laschet ha leggermente recuperato dopo il crollo delle scorse settimane. I Verdi di Baerbock raddoppieranno i voti, ma non sembrano poter ambire alla cancelleria. Tutte le combinazioni di coalizione – tranne con Alternativa per la Germania – sono possibili. Con ogni probabilità domenica alle 18 si aprirà un lungo periodo di incertezza per l'Ue. A proposito dei Verdi, sul Foglio Paola Peduzzi spiega che Baerbock aveva l'arma del cambiamento dalla sua parte ma non l'ha usata bene. Sempre sul Foglio Luciana Grosso racconta quello che è accaduto a Postdam dove il calore tutto verde per Baerbock è rimasto intatto nonostante il calo nei sondaggi. Infine Marco Cecchini è andato a guardare il programma economico e come l'idea dei Verdi di un mercato sociale ed ecologico sia rimasta schiacciata.
 

Un assaggio di quello che potrebbe succedere nei prossimi mesi - tra tempi per la formazione della coalizione e necessità per il nuovo cancelliere di affermarsi nell'Ue - si è avuto questa settimana con l'Aukus. Emmanuel Macron ha trasformato un problema nazionale in una crisi europea, nonostante il disinteresse o la contrarietà di gran parte degli altri partner ad aprire un conflitto con gli Stati Uniti. Alla fine è bastata una telefonata, qualche riga sull'importanza della difesa europea e un incontro a fine ottobre per riappacificarsi con il presidente americano, Joe Biden. La Commissione di Ursula von der Leyen è così riuscita a uscire dall'imbarazzo di sentirsi obbligata a boicottare Biden. Ieri il vicepresidente Valdis Dombrovskis ha annunciato che la riunione inaugurale del Consiglio commercio e tecnologia - l'organismo creato a giugno per coordinare le politiche transatlantiche di fronte alla Cina - non sarà cancellata.

 

“La prossima settimana (Margrethe) Vestager e io parteciperemo al primo Consiglio commercio e tecnologia tra Ue e Usa di sempre a Pittsburgh”, ha scritto Dombrovskis su Twitter: “Le alleanze strategiche servono a plasmare approcci comuni e anche a superare difficoltà”. L'annuncio è arrivato prima di una discussione prevista questo pomeriggio tra gli ambasciatori dei 27 al Coreper. All'ordine del giorno del Consiglio commercio e tecnologia ci saranno i semiconduttori. Per rimarcare comunque il disappunto dell'Ue per l'offesa alla Francia non sarà organizzata una conferenza stampa, ma ci sarà solo una dichiarazione congiunta.


Macron, che è già in campagna elettorale per la sua rielezione la prossima primavera, cercherà di occupare tutto lo spazio politico europeo. Il presidente francese ha costruito buoni rapporti con altri due leader che in questo momento sono una spanna sopra gli altri in Europa: il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il premier olandese, Mark Rutte. Il problema è che la Francia ha la brutta abitudine di confondere interessi francesi con interessi dell'Ue. Con l'uscita di Merkel verrà meno un contrappeso.

 

Per l'Ue i tempi della transizione a Berlino pongono un altro problema. Senza un governo con i pieni poteri, la Germania non sarà nella posizione di negoziare i principali dossier legislativi. Nell'agenda europea ci sono il Digital Market Act e Digital Service Act sul digitale e l'enorme pacchetto “Fit for 55” per il Green deal. La proposta della Commissione sulla revisione delle regole fiscali legate al Patto di stabilità e crescita rischia di slittare al prossimo anno (nei prossimi giorni sarà lanciata solo la consultazione pubblica). Il negoziato sul nuovo Patto su migrazione e asilo slitterà a dopo le presidenziali francesi. L'addio di Merkel rischia di portare a una paralisi europea.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 24 settembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Puigdemont arrestato ad Alghero - L'ex presidente della Catalogna e deputato europeo, Carles Puigdemont, ieri sera è stato arrestato ad Alghero, dove era arrivato da Bruxelles per partecipare all'AdiFolk e all'assemblea degli amministratori locali indipendentisti sardi. Puigdemont è stato fermato all'aeroporto dalla polizia di frontiera e ha trascorso la notte in carcere, in attesa di comparire questa mattina davanti al Tribunale di Sassari. Tra i collaboratori di Puigdemont c'è grande stupore. La scorsa settimana Clara Ponsatí, un'altra eurodeputata indipendentista catalana per la quale la Spagna ha emesso un mandato d'arresto europeo, era stata ad Alghero senza nessun problema. L'ex presidente catalano ha partecipato a un evento a Parigi. Alcune fonti ci hanno detto che in Italia Puigdemont è stato fermato da poliziotti in borghese.

 

Perché l'arresto di Puigdemont è un guaio per l'Italia - Se le autorità giudiziarie italiane confermeranno il fermo, o se dovessero eseguire il mandato d'arresto europeo emesso dalla Corte suprema spagnola contro di lui nel 2019, rischierebbe di scoppiare un'enorme crisi legale tra l'Italia e l'Unione europea. Il 9 marzo scorso il Parlamento europeo ha revocato l'immunità di Puigdemont. Ma di fatto il leader indipendentista catalano non può essere arrestato a seguito di una decisione della giustizia europea. In un'ordinanza del 30 luglio, il Tribunale dell'Ue ha confermato la revoca dell'immunità, ma solo perché ha ritenuto non ci fosse urgenza a seguito delle garanzie fornite dalla Spagna. In effetti, le autorità di Madrid hanno dichiarato che il mandato d'arresto e la sua esecuzione erano sospesi in attesa di una sentenza definitiva della Corte di giustizia europea su un altro caso. Secondo El Mundo, le autorità giudiziarie spagnole ora sperano che Puigdemont venga estradato dall'Italia in Spagna.

 

Perché l'arresto gioca a favore di Puigdemont - L'ex presidente catalano era in difficoltà sul piano politico, dopo la liberazione dei prigionieri politici indipendentisti, tra cui l'ex vicepresidente Oriol Junqueras, e le aperture del primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez. L'arresto rimette Puigdemont al centro sia sul piano politico sia su quello giuridico. Nella sua ordinanza, il vicepresidente del Tribunale dell'Ue riconosce a Puigdemont la possibilità di ricorrere di nuovo per far sospendere la revoca dell'immunità da parte del Parlamento europeo "in caso di arresto" da parte di "una autorità di esecuzione di uno stato membro o di messa  in opera di una procedura volta a consegnarlo alle autorità spagnole". Se l'Italia dovesse trattenere in carcere o estradare in Spagna Puigdemont, "violerebbe il diritto dell'Ue", ci ha detto uno dei suoi consiglieri.

 

L'Ema valuta terza dose e si prepara per vaccini per bambini - L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ieri ha annunciato che prenderà una decisione su una terza dose del vaccino contro il Covid-19 a inizio ottobre. L'Ema insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sta valutando l'andamento delle campagne di vaccinazione e della situazione epidemiologica per verificare se i livelli di protezione dei quattro vaccini attualmente autorizzati devono essere rafforzati con una dose di richiamo. Attualmente è in corso la valutazione per la terza dose del vaccino BioNTech-Pfizer almeno sei mesi dopo la seconda per le persone sopra i 12 anni. “I risultati sono attesi all'inizio di ottobre”, ha detto l'Ema. Anche se non ha ricevuto una richiesta, l'Ema si aspetta che Pfizer presenti i dati sui trial per i bambini  tra i 5 e gli 11 anni a inizio ottobre e Moderna a inizio novembre.


In Romania pochi vaccinati e molti ricoverati - La Romania ha il tasso di vaccinazione più basso dell'Unione europea, con appena il 28 per cento della popolazione completamente vaccinata. Risultato: le curve dell'epidemia di Covid-19 sono ripartite verso l'alto. Non solo quelle dei contagi, che si avvicinano ai livelli della seconda e terza ondata, ma anche quelli dei ricoveri. Come spiega Reuters, mercoledì in Romania c'erano solo 32 letti in terapia intensiva disponibili.


La Commissione vuole imporre caricatori USB-C - La Commissione ieri ha presentato una proposta di revisione della direttiva sulle apparecchiature radio per imporre le porte USB-C come formato standard per tutti gli smartphone, i tablet, le videocamere, le cuffie, gli altoparlanti portatili e le console portatili per videogiochi. La Commissione vuole anche imporre la vendita separata dei caricabatteria da quella dei dispositivi elettronici e armonizzare la tecnologia di ricarica rapida. L'obiettivo è duplice: ridurre i disagi per i consumatori (il risparmio previsto è di 250 milioni l'anno per l'acquisto di caricabatteria superflui) e l'ammontare di rifiuti elettronici (la stima è di quasi mille tonnellate l'anno). La proposta deve essere approvata da Parlamento europeo e governi. Il Parlamento europeo applaude: “Dobbiamo finalmente liberarci dell'ingombro dei cavi”, ha detto la presidente della commissione Mercato interno, Anna Cavazzini. Apple, che utilizza la tecnologia lightning per smartphone e tablet, ritiene invece che l'imposizione della porta USB-C danneggerà l'innovazione. La questione è pertinente: cosa succederà se sarà inventata una tecnologia più efficiente? A una nostra domanda ieri, il commissario al Mercato Interno, Thierry Breton, si è limitato a rispondere che non succederà e, comunque, i fabbricanti potranno mettere una porta diversa sui loro dispositivi portatili.


La Polonia lascia morire migranti nella “no man's land” - Negli scorsi giorni quattro migranti sono morti nella “no man's land" che la Polonia ha instaurato al confine con la Bielorussia per bloccare i flussi utilizzati da Alexander Lukashenka come arma politica contro l'Ue. “Ci dispiace per la perdita di vite umane”, ha detto un portavoce della Commissione. Ma “i tentativi di strumentalizzare le persone hanno creato una situazione difficile per gli stati membri”. Secondo la Commissione, la gestione delle frontiere “deve essere effettuato nel rispetto dei diritti umani e non al costo di vite umane”. Domani la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, parlerà con il ministro polacco competente per “sollevare le sue preoccupazioni”. In un editoriale il Foglio spiega che per l'Ue fare lo struzzo lasciando morire migranti in una foresta (come nel Mediterraneo) non è solo immorale: è un sintomo di debolezza.


La Polonia finisce in Corte per l'indipendenza dell'Autorità sulle  telecomunicazioni – La Commissione ieri ha deciso di deferire la Polonia alla Corte di giustizia per la violazione del diritto dell'Ue che salvaguarda l'indipendenza dell'Uke (Ufficio delle comunicazioni elettroniche), l'autorità nazionale di regolamentazione del settore. Nel maggio 2020, utilizzando una procedura d'urgenza, Varsavia ha modificato alcune disposizioni della legge nazionale sulle telecomunicazioni relative alla nomina e alla revoca dei responsabili dell'Ufficio delle comunicazioni elettroniche. Con lo stesso atto, il governo polacco ha rimosso anticipatamente il capo dell'autorità nazionale di regolamentazione a decorrere dal maggio 2020, mentre il suo mandato avrebbe dovuto durare fino al settembre 2021. In base alle norme dell'Ue, le condizioni che possono comportare la rimozione anticipata di un responsabile della autorità devono essere stabilite prima dell'inizio del mandato. Per la Commissione, si tratta di una misura di salvaguardia importante per garantire l'indipendenza dell'autorità nazionale di regolamentazione dalle pressioni politiche.


Riparte la procedura contro l'Italia sui lettori stranieri - Nel pacchetto di infrazioni adottato ieri dalla Commissione c'è una procedura contro l'Italia vecchia quasi quanto le quote latte. La Commissione ha inviato una lettera di messa in mora per il mancato rispetto delle norme sulla libera circolazione dei lavoratori per i lettori stranieri delle università italiane. L'Italia era già stata condannata dalla Corte di giustizia dell'Ue nel 2001 e nel 2004 per le discriminazioni contro i lettori stranieri, ma nella seconda sentenza aveva ritenuto che la nuova legislazione consentisse di adeguare la retribuzione, l'anzianità e i corrispondenti contributi previdenziali a quelli di un ricercatore con un contratto a tempo parziale. Problema: la legge italiana impone di sottoscrivere un contratto collettivo e la maggior parte delle università non lo ha firmato. Così la maggior parte dei lettori stranieri non ha ancora ricevuto il denaro cui ha diritto. Secondo la Commissione, l'Italia continua dunque a discriminare i lettori stranieri. Ora ha 2 mesi di tempo per rimediare alle carenze individuate dalla Commissione.


Le altre procedure contro l'Italia - La Commissione ha annunciato altri quattro pareri motivati contro l'Italia. Il primo parere motivato, che prefigura il deferimento alla Corte di giustizia dell'Ue, riguarda la mancata notifica delle misure di recepimento nell'ordinamento nazionale della direttiva "soluzioni rapide" in materia di Iva. Il secondo parere motivato è dovuto alla mancata attuazione della direttiva sui servizi di media audiovisivi nei rispettivi ordinamenti nazionali. Il terzo parere motivato è relativo al mancato recepimento del codice europeo delle comunicazioni elettroniche che dovrebbe facilitare il dispiegamento di banda larga e 5G.


L'Italia rischia la multa per le concessioni autostradali - La Commissione ieri ha inviato anche una lettera di messa in mora all'Italia aver prorogato la durata di concessioni autostradali senza aver prima indetto procedure di gara. Secondo il diritto dell'Ue, la proroga di un contratto di concessione equivale a una nuova concessione, che può essere aggiudicata solo mediante gara d'appalto. Il caso italiano è già stato oggetto di una sentenza emessa nel settembre 2019, nella quale la Corte di giustizia dell'Ue ha stabilito che, prorogando la durata della concessione autostradale alla Società Autostrada Tirrenica senza prima indire una procedura di gara, l'Italia ha violato la direttiva sugli appalti pubblici. A due anni dalla constatazione della Corte - secondo la Commissione - l'Italia non ha ancora adottato le misure per garantire la tempestiva esecuzione della sentenza. Ora il governo ha due mesi di tempo per rispondere in modo soddisfacente ai rilievi. In caso contrario la Commissione potrà deferire nuovamente l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue per imporre una multa.


L'Avvocato generale della Corte contro il Dieselgate - L'installazione di un software integrato che modifica, a seconda della temperatura esterna e dell'altitudine, il livello delle emissioni di gas inquinanti dei veicoli è contraria al diritto dell'Unione e un veicolo del genere non è conforme al contratto di vendita. E' questo l'opinione espressa dall'Avvocato generale, Athanasios Rantos, in una serie di cause davanti alla Corte di giustizia dell'Ue che coinvolgono Volkswagen e Porsche. Secondo l'Avvocato generale, la cui opinione non è vincolante per la sentenza finale, il software in questione riduce è un "impianto di manipolazione". Un dispositivo del genere non può essere giustificato da ragioni di protezione del motore da danni o avarie e di funzionamento sicuro del veicolo, come sostenuto dalle case automobilistiche. Secondo l'Avvocato generale, un consumatore medio normalmente informato e ragionevolmente attento e avveduto può attendersi che i requisiti normativi siano rispettati. Di conseguenza, i veicoli dotati del software non sono conformi al contratto di vendita e il consumatore ha diritto di chiederne la risoluzione.


Lussemburgo e Italia i paesi con più auto per abitanti - Il Lussemburgo e l'Italia guidano la classifica degli stati membri con più automobili per numero di abitanti, secondo i dati pubblicati mercoledì da Eurostat. Nel 2019 il Lussemburgo ha registrato 681 auto ogni mille abitanti, l'Italia 663, Cipro 645, Finlandia e Polonia 642. Il tasso di motorizzazione più basso è stato registrato in Romania (357), Lettonia (381) e Ungheria (390). In termini assoluti la Germania è il paese con più automobili (48 milioni), seguita dall'Italia (40 milioni) e dalla Francia (32 milioni). Tra il 2015 e il 2019 solo un paese ha registrato un calo delle automobili: la Bulgaria con meno 11 per cento. Gli stati membri con la più alta quota di auto nuove (meno di 2 anni) sono l'Irlanda (28,8 per cento), il Lussemburgo (23,7 per cento) e il Belgio (22,9 per cento). La flotta più vecchia (auto con più di 20 anni) è stata registrata in Polonia (37,9 per cento), Estonia (31,5 per cento) e Finlandia (26,9 per cento).


Nell'Ue 10,8 milioni di lavoratori nei trasporti - Nel 2020 10,8 milioni di persone sopra i 15 anni erano occupati nel settore dei trasporti nell'Ue, con un calo del 6 per cento rispetto agli 11,6 milioni del 2019, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. Gli autisti di mezzi pesanti e bus sono il 35 per cento del totale. Quelli di automobili, pulmini e motociclette rappresentano il 19 per cento. Le regioni con il più alto numero di lavoratori nel settore dei trasporti sono in Romania, Bulgaria e Lituania.


EuroNomine - Il Consiglio dell'Ue ha nominato il Contrammiraglio Stefano Turchetto comandante dell'operazione navale militare dell'Ue Eunavfor Med Irini. Prenderà il posto del Contrammiraglio Fabio Agostini a partire dal 1 ottobre.

 


Accade oggi e nel fine settimana in Europa

Venerdì 24 settembre

 

– Conferenza sul futuro dell'Europa: secondo panel dei cittadini a Strasburgo dedicato a valori, diritti, stato di diritto, democrazia e controllo democratico

– Presidenza slovena: riunione informale dei ministri per la Protezione dei consumatori

– Consiglio europeo: il presidente Michel a New York per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite

– Commissione: il commissario Gentiloni interviene a un dibattito di alto livello sulle donne nelle doganali e a una conferenza di alto livello sull'infrastruttura finanziaria per la ripresa

– Consiglio: riunione del Coreper I

– Eurostat: dati sulle malattie respiratorie nel 2019; dati sull'asilo nel secondo trimestre del 2021; dati sull'apprendimento di lingue straniere nel 2019

 

Sabato 25 settembre

– Conferenza sul futuro dell'Europa: secondo panel dei cittadini a Strasburgo dedicato a valori, diritti, stato di diritto, democrazia e controllo democratico

– Commissione: la presidente von der Leyen partecipa a un evento del Global Citizen su un piano di ripresa per il mondo

 

Domenica 26 settembre

– Conferenza sul futuro dell'Europa: secondo panel dei cittadini a Strasburgo dedicato a valori, diritti, stato di diritto, democrazia e controllo democratico

– Commissione: il commissario Hahn partecipa al 17o Salzburg Europe Summit