Europa Ore 7
Lo Stato dell'Unione secondo Alex Stubb
Abbiamo provato a guardare l'appuntamento organizzato dall'Istituto Universale Europeo assieme all'ex premier finlandese che è anche un insider. Ci ha detto quali sono le prossime tre sfide globali, e una cosa su cui essere ottimisti
A proposito di Stati Uniti e Cina, da che parte deve stare l'Ue nella nuova guerra fredda? “75 per cento cooperazione transatlantica, 25 cooperazione con la Cina”, ci ha risposto Stubb, che vede “l'emergere di tre blocchi”
Un tempo era la grande messa annuale che coincideva con la festa dell'Europa il 9 maggio, anniversario della dichiarazione Schuman: lo Stato dell'Unione organizzato dall'Istituto Universitario Europeo. Con gli anni e il sentimento declinista prevalente nell'Ue ha perso un po' del suo smalto. Ma l'edizione di quest'anno ha un parterre di tutto rispetto e si respira una boccata di ottimismo. Si comincia domattina alle 9 con il discorso della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, introdotta dal presidente dell'Istituto Universitario Europeo, Renaud Dehaousse. Poi due giorni di sessioni tematiche a discutere di geopolitica, economica, tecnologie e futuro dell'Ue con la presidente della Bce Christine Lagarde, la direttrice del Fmi Kristalina Georgieva e quella della Wto Ngozi Okonjo-Iweala, la vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager, i commissari Thierry Breton, Mairead McGuinness e Maria Gabriel, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il primo ministro albanese Edi Rama, l'Alto rappresentante Josep Borrell e il suo predecessore Federica Mogherini. Noi siamo andati a chiedere a un insider, Alexander Stubb, qual è lo stato dell'Unione. Ed ecco la risposta.
Alex Stubb non è un insider solo perché è il direttore della Scuola di governance transnazionale dell'Istituto Universitario Europeo. Nella sua carriera, Stubb è stato parlamentare europeo, primo ministro della Finlandia, ministro delle Finanze, ministro degli Esteri e dell'Europa, ministro del Commercio e vicepresidente della Banca europea per gli investimenti. Nel tempo libero è anche un triatleta e un adepto dello sci di fondo. “Lo stato dell'Unione è abbastanza buono”, ci ha spiegato Stubb. “Alcune persone faticano a fare la differenza tra il rumore quotidiano e la fotografia più grande. Ma se si guarda alla fotografia più grande, siamo riusciti a uscire dalla crisi finanziaria, siamo usciti dalla crisi migratoria e ora in sostanza stiamo risolvendo la parte peggiore della crisi pandemica”, ha detto Subb: “Penso che l'Ue stia facendo abbastanza bene”. Inoltre, “le esternalità sono buone per le elezioni americane, le esternalità sono buone perché l'Ue è riuscita a gestire abbastanza bene la pandemia rispetto al resto del mondo e perché il Recovery fund viene implementato nel momento perfetto”. Insomma, “la palla sta rotolando a favore dell'Ue”, ha detto Stubb, confessando di essere un inguaribile ottimista.
Stubb vede tre grandi sfide globali per l'Ue. La prima e “più urgente è la pandemia e nella pandemia ci sono un paio di sottocategorie: come prevenire ulteriori vittime, come andare avanti con la vaccinazione e come avere successo nella ripresa economica”. Su questo l'Ue è “sui binari giusti”. La seconda sfida “c'è da molti anni ed è il clima”, su cui l'Ue è stata ed è all'avanguardia: “un trend setter”, secondo Stubb. “La terza grande sfida è la tecnologia: come essere forti nello sviluppo tecnologico, l'intelligenza artificiale e la robotizzazione” come lo sono Stati Uniti e Cina. Sulla sfida numero 3, “la giuria non ha ancora emesso il verdetto” sull'Ue, ci ha detto Stubb.
A proposito di Stati Uniti e Cina, da che parte deve stare l'Ue nella nuova guerra fredda? “75 per cento cooperazione transatlantica, 25 cooperazione con la Cina”, ci ha risposto Stubb, che vede “l'emergere di tre blocchi”. Il terzo è l'Ue che “avrà bisogno di un po' di ossigeno, flessibilità e spazio per lavorare da sola su alcune questioni. Non sarà facile nel mondo pazzo in cui vediamo”, ha detto Stubb. “Vengo da un paese, la Finlandia, che ha sempre cercato di stare lontano dai conflitti tra grandi potenze durante la guerra fredda tra Usa e Urss. Il mio consiglio all'Ue è difendere i propri valori, ma allo stesso tempo comprendere le nuove realtà di questo mondo. E la nuova realtà di questo mondo è che la Cina è una superpotenza. Il mio consiglio è 75 per cento e 25 per cento”.
Nei prossimi dodici mesi ci sono anche due appuntamenti elettorali, le elezioni politiche in Germania e le presidenziali in Francia, che potrebbero scuotere gli equilibri dell'Ue. Ci sono rischi o l'ondata anti-europea è alle spalle? “Parte della democrazia è il cambiamento”, ci ha detto Stubb: “Si vuole sempre che il cambiamento vada nella direzione che si preferisce”. Nel caso di Stubb è “un centrodestra pro-europeo, transnazionale e liberale. Ma in un democrazia non va sempre come vuoi tu” e “la minaccia del populismo anti-europeo non scomparirà: ci dovremo condividere per molto tempo. Vedremo cosa succederà. Per ora sono fiducioso che il buon senso prevarrà. Ma non credevo alla Brexit e non credevo all'elezione di Trump. Quindi ,con il senno del poi, tutto può accadere alle elezioni”. Secondo Stubb, “la chiave è essere pronti. Qualsiasi cosa succede, non preoccupatevi: sopravviveremo”.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 5 maggio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
La Commissione congela l'accordo sugli investimenti con la Cina - Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dormbovskis, ha annunciato ieri che il lavoro per firmare e ratificare l'accordo sugli investimenti con la Cina, concluso a dicembre 2020, è stato sospeso. "Abbiamo sospeso le attività politiche da parte della Commissione", ha detto Dombrovskis all'Afp. "Con le sanzioni dell'Ue in vigore contro la Cina e le constrosazioni cinesi incluse constro membri del Parlamento europeo, il clima non è favorevole alla ratifica dell'accordo", ha spiegato Dombrovskis. In un editoriale il Foglio spiega che è l'ennesimo segnale di un avvicinamento dell'Ue a Joe Biden sulla Cina.
Vestager prende di mira i sussidi della Cina alle sue imprese - Il collegio dei commissari oggi adotterà una proposta legislativa per bloccare i sussidi pubblici da parte di governi stranieri che hanno un effetto distorsivo sul mercato dell'Ue. Nella proposta non ci sarà il nome del paese preso di mira, ma il bersaglio della vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, è chiaramente la Cina. L'Ue vuole difendersi da quella che è considerata come concorrenza sleale cinese nel suo mercato interno. La proposta di regolamento dovrebbe permettere alla Commissione di bloccare le acquisizioni di imprese europee da parte di società che ricevono sussidi da stati extra-Ue. Ci saranno paletti anche per la partecipazione agli appalti per le imprese che ricevono sussidi pubblici stranieri. La proposta della Commissione include soglie per le acquisizioni e i contratti di appalto oltre le quali le operazioni devono essere notificate.
L'Ue supera la tappa delle 150 milioni di dosi somministrate - La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ieri ha annunciato il superamento di una tappa simbolica nella campagna di vaccinazione dell'Ue: 150 milioni di dosi somministrate. Per l'esattezza 151,8 milioni, secondo il contatore della stessa Commissione: il 25 per cento della popolazione adulta europea ha ricevuto almeno una dose. Al contempo 40 milioni di persone sono completamente vaccinate. Finora sono state distribuiti 191,4 milioni di dosi. “Le forniture di vaccini stanno accelerando”, ha spiegato una portavoce della Commissione. “Avremo abbastanza dosi per vaccinare il 70 per cento degli adulti dell'Ue in luglio”, ha spiegato von der Leyen.
L'Ema lancia la rolling review del vaccino cinese Sinovac - L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ieri ha annunciato di aver avviato la rolling review (revisione continua) del vaccino contro il Covid-19 sviluppato dalla cinese Sinovac. La decisione è stata presa sulla base dei risultati degli studi di laboratorio e degli studi clinici. La rolling review dell'Ema dovrebbe consentire un via libera più rapido quando Sinovac chiederà formalmente l'autorizzazione all'immissione nel mercato. Sul Foglio, Giovanni Rodriquez spiega che l'interesse del via libera dell'Ema per i vaccini russo e cinese è soprattutto turistico. Attualmente sono in corso le rolling review dell'Ema per Novavax, CureVac, Sputnik V e Sinovac. A proposito di CureVac, secondo lo Spiegel la società ha difficoltà ad approvvigionarsi di alcune materie prime necessarie a produrre il suo vaccino a causa del divieto di esportazione degli Stati Uniti. Il vaccino di CureVac è nelle fasi finali della sperimentazione e potrebbe essere approvato tra fine maggio e inizio giugno.
Il Belgio e il freno del Ramadan sui vaccini - Il Belgio ieri ha rivendicato di essere al terzo posto tra i paesi europei che hanno somministrato prime dosi del vaccino contro il Covid-19, dopo che il paese ha superato la soglia di 4 milioni. Ma, come spieghiamo sul Foglio, nella regione di Bruxelles c'è stato un problema inatteso: il Ramadan ha rallentato la vaccinazione della comunità musulmana, fortemente concentrata in alcuni comuni della capitale belga. Nel frattempo, sempre a Bruxelles le autorità hanno deciso di usare il vaccino Johnson&Johnson per i senza tetto e i sans papier. In un editoriale il Foglio spiega che è un'idea semplice e con il vaccino giusto per vaccinare gli invisibili: una puntura e via.
Merkel non vola a Porto per il Summit sociale - La cancelliera tedesca, Angela Merkel, non si unirà agli altri capi di stato e di governo dell'Ue per la due giorni di summit sociale e vertice con la Cina venerdì e sabato a Porto. Merkel, che parteciperà in teleconferenza, ritiene che le condizioni sanitarie non consentano ancora di fare uno spostamento fisico. Altri leader - tra cui l'olandese Mark Rutte, il belga Alexander De Croo e la danese Mette Frederiksen - starebbero ancora valutando se fare il viaggio in Portogallo oppure seguire i vertici in videoconferenza.
Il prezzo del CO2 mai così alto (e salirà ancora di più) - Il prezzo del diritto di emissione per una tonnellata di CO2 è salito sopra i 50 euro ieri, per la prima volta dalla creazione del sistema dello scambio di emissioni (ETS) da parte dell'Ue. Cinque anni fa il prezzo era sotto i 5 euro a tonnellata. L'impennata è destinata a proseguire con le iniziative dell'Ue per ridurre le emissioni e accelerare la transizione energetica. Il sistema prevede che le imprese dispongano di un numero limitato di diritti di emissione e siano costrette a comprarne se emettono più CO2 durante la produzione. L'aumento degli ultimi giorni segnala anche la ripresa dell'attività industriale nell'Ue dopo la crisi del Covid-19.
Le prime elezioni del Regno Unito nell'era post Brexit - Il Regno Unito va alle urne domani per eleggere il nuovo Parlamento scozzese, l'Assemblea gallese, il sindaco di Londra, un seggio vacante dei Comuni nel Nord dell'Inghilterra, 143 consigli comunali e decine di capi della polizia. Per quanto locale, il voto sarà un banco di prova per Boris Johnson, che può vantare il successo della sua campagna di vaccinazione ma è contestato su decine di altri fronti. Sono le prime vere grandi elezioni dopo la Brexit e la fine del periodo transitorio che aveva permesso al Regno Unito di restare nel mercato interno e nell'unione doganale dell'Ue. E l'altra unione - quella tra Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord - traballa. Sul Foglio Guido De Franceschi spiega che in Scozia il vincitore sarà il Partito nazionalista scozzese di Nicola Stugeon, ma quel che conta è se i numeri apriranno la strada a un referendum sull'indipendenza. Come racconta sempre sul Foglio Gregorio Sorgi, anche in Galles è crescita la spinta per una exit dal Regno Unito, alimentata soprattutto dai giovani che si fanno domande identitarie.
La tarma della farina arriva nei piatti dell'Ue - La Commissione europea ieri ha autorizzato la commercializzazione come alimento delle larve gialle essiccate del tenebrione mugnaio, conosciute in Italia come tarme della farina. Si tratta del primo via libera da parte dell'Unione europea all'utilizzo di un insetto come alimento, dopo la valutazione scientifica positiva da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare.
Accade oggi in Europa
- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari
- Commissione: conferenza stampa dei vicepresidenti Vestager e Dombrovskis sulla proposta di regolamento sulle sovvenzioni straniere distorsive e l'aggiornamento della strategia industriale dell'Ue
- Commissione: la presidente von der Leyen riceve il re di Giordania Abdullah II
- Commissione: l'Alto rappresentante Borrell partecipa al G7 dei ministri degli Esteri
- Consiglio: riunione del Coreper
- Comitato delle regioni: sessione plenaria (intervento del premier portoghese, Antonio Costa; dibattito con il presidente del Parlamento europeo,
Lo 0,5 per cento della spesa pubblica dell'Ue contro gli incendi - Gli stati membri dell'Unione europea nel 2019 hanno speso 30,9 miliardi, l'equivalente dello 0,5 per cento della spesa pubblica totale, nei servizi antincendio, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat in occasione della giornata internazionale dei pompieri. L'Italia è nella media dell'Ue con lo 0,5 per cento. In cima alla classifica c'è la Bulgaria con lo 0,9 per cento della spesa pubblica, seguita da Romania (0,8 per cento) e dalla Repubblica ceca (0,7 per cento). Agli ultimi posti ci sono Danimarca (0,1 per cento), Malta (0,2 per cento), Austria e Slovenia (0,3 per cento). Nel 2020 Eurostat ha registrato 262 mila pompieri in 22 stati membri in cui i dati erano disponibili, pari allo 0,1 per cento degli occupati di questi paesi. Quasi tutti sono uomini (97 per cento) di età compresa tra i 35 e i 49 anni (47 per cento).