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Editoriali

Bruxelles vaccina gli invisibili

Redazione

Sans papier e senzatetto vanno immunizzati, J&J può essere la soluzione

In Belgio le autorità sanitarie della regione di Bruxelles hanno deciso di utilizzare le poche dosi di Johnson & Johnson che hanno a disposizione per vaccinare le persone senza fissa dimora o gli immigrati irregolari a rischio di espulsione. In collaborazione con le associazioni e organizzazioni non governative che si occupano abitualmente dei senzatetto e dei sans papier, delle squadre mobili gireranno la città per somministrare i vaccini. Il programma dovrebbe partire il 15 di maggio. La scelta potrebbe apparire assurda nel momento in cui a Bruxelles solo il 72 per cento degli over 85 anni ha ricevuto una prima dose contro una media nazionale dell’87 per cento. Per la classe di età tra i 75 e gli 84 anni, la capitale belga è al 73 per cento contro il 91 per cento di tutto il paese. Alcuni potrebbero pensare che ci sono altre priorità rispetto ai senza tetto e ai sans papier. Eppure l’operazione ha perfettamente senso dal punto di vista sanitario e la scelta del vaccino è quella giusta per queste due categorie.

 

Le persone senza fissa dimora e gli immigrati irregolari – in Belgio sono stimati a oltre 100 mila, in gran parte sono concentrati a Bruxelles – spesso non hanno documenti e si ritrovano fuori dalla rete sanitaria ufficiale. Nessuna possibilità di ricevere una convocazione postale per i primi e  paura di essere espulsi per i secondi. Poi c’è il problema di un secondo appuntamento per il richiamo dei vaccini di AstraZeneca, Pfizer-BioNTech e Moderna. Come convincerli a recarsi presso un centro di vaccinazione? Come ritrovarli se la prima somministrazione è avvenuta con le squadre mobili? Johnson & Johnson è monodose: un’iniezione e via. Il Belgio finora ha ricevuto 66 mila dosi di questo vaccino, che non faranno la differenza per la popolazione generale. Anche gli “invisibili” che non rientrano nei database si ammalano, contagiano e muoiono. Vanno vaccinati usando bene le risorse che abbiamo.
 

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