Europa Ore 7

Il futuro dell'Europa secondo Angela Merkel

In un dibattito organizzato dal Partito popolare europeo, la cancelliera lascia intravere alcune evoluzioni della sua dottrina europea, alcune sorprendenti

David Carretta

La vera sorpresa nel dibattito di ieri al Ppe è venuta sulla politica della concorrenza. La visione di Merkel è diventata molto francese. "Le nostre regole sulla concorrenza sono troppo focalizzate sulla questione di come la concorrenza tiene sotto controllo i prezzi per i cittadini. Abbiamo bisogno di grandi imprese globali oggi che facciano investimenti che permetta loro di tenere il passo con i loro concorrenti”

Angela Merkel come vede il futuro dell'Unione europea? A pochi mesi dalla fine di un regno durato 16 anni, mentre si sta per aprire il 9 maggio la Conferenza sul Futuro dell'Europa, la cancelliera tedesca ieri ha parlato della sua visione in un dibattito organizzato dal Partito popolare europeo. Merkel non ha proposto ricette rivoluzionarie. Al contrario. Ha confermato il suo approccio prudente e consensuale, tenere tutti a bordo, prendere tutto il tempo che è necessario per adottare decisioni in settori sensibili, evitando di dividere l'Ue. Ma Merkel ha lasciato intravedere anche alcune evoluzioni della sua dottrina europea, a volte sorprendenti, in parte dovute alla pandemia di Covid-19. Modificare il trattato? “Nell'area della salute l'Europa ha bisogno di più poteri, cosa che che potrebbe richiedere una modifica del trattato. Sono sempre aperta a cambiamenti del trattato, se hanno senso”, ha risposto Merkel. Anche se... Andiamo con ordine.

Merkel si è lanciata in una difesa della strategia dell'Ue sui vaccini. E' sbagliato vedere "tutto bianco o tutto nero" e parlare di "successo o fallimento". “Da sola la Commissione non può agire. Se gli stati membri non seguono non si può fare molto. Il processo è stato un po' lento. Ma ci sono molte cose dette che non sono vere”. Il fatto è che “è stato corretto comprare vaccini insieme”, ha detto la cancelliera. “All'interno dell'Ue ci sono alcuni paesi che hanno una loro produzione”. Per esempio la Germania con BioNTech a Marburg. “Avremmo potuto dire che noi (Germania) esporteremo vaccini solo una volta che avremo vaccinato tutti i cittadini tedeschi”, ma “questo non avrebbe funzionato in Europa. Ci sarebbe state tensioni”. Senza l'Ue “molti paesi europei non avrebbero avuto la possibilità di comprare vaccini da soli” e “ci sarebbe stato una gara tra grandi paesi e piccoli paesi”. Per Merkel, “sarebbe stato disastroso lavorare da soli”. Vale anche a livello intenzionale. “Dobbiamo dire che Israele non sarebbe stato vaccinato se l'Europa non avesse esportato in Israele”, ha ricordato la cancelliera. Merkel ha bocciato l'Ungheria che va per conto suo con Sputnik e Sinopharm. “Alcuni paesi usano i vaccini cinesi e russi senza un'autorizzazione dell'Ema. Non penso che sia un bene”.

Sulla pandemia Merkel ha riconosciuto che l'Europa non era “sufficientemente preparata” e ha ribadito la necessità di “un approccio europeo su lockdown, confinamenti e misure restrittive. Quando ci sono minacce transfrontaliere, bisogna avere una politica sanitaria meglio coordinata a livello europeo”. Serve una modifica del trattato? “Nell'area della salute l'Europa ha bisogno di più poteri, cosa che potrebbe richiedere una modifica del trattato. Sono sempre aperta a cambiamenti del trattato, se hanno senso”. Ma “cambiare i trattati non deve essere fine a sé stesso” e ci può anche “essere maggiore coordinamento tra i governi”, ha detto Merkel, cercando di non esporsi troppo. “Si può parlare di poteri addizionali o competenze per l'Europa e se questo richiede cambiamenti del trattato potrebbero esserci”.

Anche sullo stato di diritto, Merkel ha scelto una linea consensuale. E' vero, “alcuni sviluppi sono delicati”. Per la cancelliera, in alcuni paesi “ci sono maggioranze al potere che non rispettano i valori e ci sono carenze nella sfera della giustizia o della libertà di stampa”. Ma in quegli stessi paesi “ci sono ampie parti della popolazione che non sono d'accordo con i loro governi”. Secondo Merkel, “nei prossimi anni queste questioni potrebbero diventare ancora più importanti”. Ma con l'est europeo bisogna essere attenti e smettere di dare lezioni. “La mia esperienza è che questi paesi stanno diventando sempre più fiduciosi di sé stessi. Dicono che vogliono essere presi sul serio” e “che non vogliono un'Europa sempre più stretta. Dobbiamo tenerne conto nel contesto del futuro dell'Europa”, ha spiegato Merkel. E' necessario “guardare alle diverse esperienze che risultano dalla guerra fredda in Europa”. E “non possiamo continuare a dire che quelli che sono nell'Ue da più tempo sanno cosa sia la democrazia, mentre gli altri devono fare come diciamo noi”.

La vera sorpresa nel dibattito di ieri al Ppe è venuta sulla politica della concorrenza. La visione di Merkel è diventata molto francese. "Le nostre regole sulla concorrenza sono troppo focalizzate sulla questione di come la concorrenza tiene sotto controllo i prezzi per i cittadini. Abbiamo bisogno di grandi imprese globali oggi che facciano investimenti che permetta loro di tenere il passo con i loro concorrenti”, ha detto la cancelliera. Il messaggio a Margrethe Vestager è chiaro nel momento in cui la Commissione si prepara a rivedere le regole antitrust: occorre abbandonare l'ortodossia. Per contro Merkel rimane tedesca sulla difesa. “Questa discussione sulla sovranità europea deve essere realistica”, ha avvertito la cancelliera: “Oggi l'Europa non può difendersi militarmente da sola. Dipendiamo dalla Nato”.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 22 aprile, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Gli ultimi dati sui vaccini nell'Ue - La Commissione ieri ha pubblicato gli ultimi dati sui vaccini nell'Ue. Complessivamente sono state consegnati 140,5 milioni di dosi, mentre gli stati membri ne hanno somministrati 112 milioni. In una settimana le forniture sono aumentate di 24 milioni di dosi. Ma, nonostante un'accelerazione, le somministrazioni non tengono il ritmo: in sette giorni le somministrazioni sono aumentate di appena 12 milioni e nei frigoriferi ci sono 27,5 milioni di dosi. Anche le esportazioni aumentano. Dal 30 gennaio sono state esportate dall'Ue 136 milioni di dosi verso 43 paesi. Su 700 richieste di esportazione solo una è stata negata (la fornitura di 250 mila dosi AstraZeneca all'Australia). Il dato delle esportazioni la scorsa settimana era di 113,5 milioni di dosi.

Valvena rinuncia al contratto con l'Ue - La biotech francese Valvena ieri ha annunciato di aver abbandonato i negoziati con la Commissione per la conclusione di un accordo di acquisto anticipato per 60 milioni di dosi. "Abbiamo consacrato molto tempo e sforzi per cercare di rispondere alle esigenze del processo di acquisto centralizzato della Commissione", ma non ci sono "progressi significativi", ha spiegato l'amministratore delegato di Valvena, Thomas Lingelbach. "Ora concentriamo i nostri sforzi verso gli Stati membri dell'Ue e le parte interessate fuori dall'Ue". Un portavoce della Commissione ci ha riposta che “come principio generale, la strategia sui vaccini dell'Ue non permette negoziati paralleli con sviluppatori il cui candidato vaccino è soggetto a negoziati per l'inclusione nel portafoglio del'Ue”. Tradotto: gli stati membri non potrebbero negoziare direttamente con Valvena, il cui virus si basa sulla tecnologia del virus SARS-CoV-2 inattivato. Secondo il portavoce gli stati membri “non hanno considerato accettabili” le condizioni poste da Valvena e ora decideranno “congiuntamente” cosa fare.

I vaccinati possono abbassare la mascherina tra loro, dice l'Ecdc - Le persone completamente vaccinate possono togliere la mascherina e abbandonare alcune altre misure di distanziamento sociale quando stanno tra loro, secondo le linee guida provvisorie pubblicate ieri dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Il documento sottolinea che esistono prove limitate che gli individui completamente vaccinati, se infettati, potrebbero avere meno probabilità di trasmettere il virus ai loro contatti non vaccinati, anche se rimangono incertezze sulla durata della protezione e contro le varianti. In questo contesto "quando individui completamente vaccinati incontrano altri individui completamente vaccinati, il distanziamento fisico e l'uso di mascherine possono essere allentati", dice l'Ecdc. Inoltre "quando un individuo non vaccinato o individui non vaccinati della stessa famiglia o bolla sociale incontrano individui completamente vaccinati, il distanziamento fisico e l'uso di mascherine possono essere allentati se non ci sono fattori di rischio per malattie gravi o minore efficacia del vaccino per chiunque sia presente".

 

I due giorni in cui ha tremato l'Europa del calcio - Oggi è giovedì e sul Foglio c'è la rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini si sono immerse nelle 48 ore del blitz contro la Superlega: la guerra del calcio europeo ha usato un format che conosciamo bene, quello del “popolo contro élite”. E' il finale che non è quel che sembra. Tutto da leggere.

 

Karlsruhe libera il Recovery fund -  L'Ue ieri ha tirato un sospiro di sollievo, dopo che la Corte costituzionale in Germania ha annunciato il via libera alla ratifica della decisione sulle risorse proprie, rimuovendo uno degli ostacoli maggiori alla partenza del Recovery fund. Il timore di Bruxelles non era tanto la bocciatura, ma i tempi della decisione che, se fosse arrivata a estate inoltrata, avrebbe compromesso i piani di iniziare a far arrivare i 750 miliardi già a luglio. Ora il presidente della Repubblica federale, Frank Walter Steinmeier, può firmare la ratifica. Rimane il problema polacco sulla ratifica. Si avvicina la scadenza del 30 aprile per presentare i piani nazionali di Recovery. Ma in un editoriale il Foglio spiega che la piccola svolta europeista di Karlsruhe è positiva.


Accordo sulla Legge climatica - La presidenza portoghese del Consiglio dell'Ue e i negoziatori del Parlamento europeo ieri hanno trovato un accordo sulla Legge climatica che fissa gli obiettivi intermedi per il 2030 per raggiungere la neutralità nelle emissioni di CO2 entro il 2050. Quali obiettivi? In teoria, un taglio netto delle emissioni del 55 per cento. Ma il testo legislativo concordato è più complicato. Ci sarà una riduzione diretta del 52,7 per cento, ma una nuova proposta della Commissione sull'utilizzo dei terreni e delle foreste dovrebbe portare la riduzione complessiva delle emissioni dell'Ue al 57 per cento nel 2030. “C'è un prima e un dopo la legge climatica”, ha detto Pascal Canfin, il presidente della commissione Ambiente al Parlamento europeo. “Quando si compara il ritmo di riduzione delle emissioni di CO2 dal 2010 al 2020 e quello che sarà fissato dalla legge climatica, ci muoveremo 2,5 volte più velocemente”. Secondo Canfin, “è un'accelerazione drammatica della velocità di riduzione delle CO2”.

Nucleare e gas fuori dalla tassonomia - La Commissione ieri ha presentato l'atto delegato relativo agli aspetti climatici della tassonomia, uno degli elementi centrali per realizzare il Green Deal promuovendo gli enormi investimenti necessari a realizzare la neutralità climatica. La tassonomia mira a promuovere gli investimenti sostenibili chiarendo quali attività economiche contribuiscono di più al conseguimento degli obiettivi ambientali dell'Ue. Il campo di applicazione dell'atto delegato comprende le attività economiche di circa il 40 per cento delle società quotate in borsa, in settori che in Europa sono responsabili di quasi l'80 per cento delle emissioni dirette di gas a effetto serra. Sono inclusi settori quali l'energia, la silvicoltura, l'industria manifatturiera, i trasporti e l'edilizia. Ma sono esclusi nucleare e gas, per le divisioni politiche dentro l'Ue sul loro contributo per realizzare la transizione climatica. La Commissione farà una proposta a parte nella seconda metà dell'anno. Nel frattempo, “la tassonomia non vieta di finanziare altre attività dell'economia”, ha detto il vicepresidente Valdis Dombrovskis. Anche l'agricoltura è rimasta fuori dalla tassonomia della Commissione.

L'Ue vuole essere l'hub globale dell'AI a misura d'uomo - La Commissione ieri ha lanciato la prima proposta al mondo per regolamentare l'Intelligenza artificiale con l'obiettivo di rafforzare la fiducia dei cittadini, spingere l'innovazione, inquadrare gli abusi e alla fine cercare di imporre uno standard per il settore al resto del mondo. Tra le misure più attese c'è il divieto per le autorità pubbliche di utilizzare sistemi di identificazione biometrica da remoto in tempo reale. “Non c'è spazio per la sorveglianza di massa nella nostra società”, ha detto la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager. Il modello che si vuole bandire è quello della Cina, dove un'immensa rete di telecamere e altri strumenti digitali permette alle autorità di identificare e controllare tutti i cittadini nello spazio pubblico. Ma sul Foglio spieghiamo che ci sono troppe eccezioni che rischiano di compromettere il divieto di sorveglianza di massa. “In pratica le eccezioni concesse alle forze dell'ordine sono troppo ampie per definire questo provvedimento un divieto”, ha detto l'europarlamentare dei Verdi, Alexandra Geese, che su Twitter ha fornito una lunga analisi critica di tutta la proposta della Commissione.

Il tasso di occupazione colpito dal Covid-19 - Il mercato del lavoro nell'Ue ha subìto un forte impatto a causa della pandemia Covid-19 nel 2020, con il tasso di occupazione per le persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni che è sceso dello 0,7 per cento a quota 72,4 per cento, secondo un rapporto pubblicato ieri da Eurostat. Tra gli stati membri, solo tre paesi hanno visto aumentare il loro tasso di occupazione: Malta (+0,6 per cento), Polonia (+0,6 per cento) e Croazia (+0,2 per cento). L'Italia è rimasta penultima nell'Ue dopo la Grecia per tasso di occupazione, che tra il 2019 e il 2020 è passato dal 63,6 al 62,6 per cento.

Nell'Ue 281 mila richieste di asilo approvate nel 2020 - Lo scorso anno gli stati membri dell'Ue hanno concesso lo status di protezione internazionale a 281.000 richiedenti asilo, con un calo del 5 per cento rispetto al 2019, secondo i dati pubblicati da Eurostat. In testa alla classifica dell'Ue per il numero di persone a cui è stato concessa protezione è la Germania (98.000 o il 35 per cento del totale dell'Ue), davanti alla Spagna (51.200 o il 18 per cento), la Grecia (35.800 o il 13 per cento), la Francia (29.400 o il 10 per cento) e l'Italia ( 21.300 o l'8 per cento). I principali beneficiari sono i siriani (74.700 decisioni positive, di cui il 60 per cento in Germania), seguiti dai venezuelani (47.100 di cui il 96 per cento in Spagna) e dagli Afgani (42.200, di cui il 35 per cento in Germania).

Il Tribunale dell'Ue salva il marchio Huawei da Chanel - “Le 'U' incrociate del marchio di Huawei non assomigliano alle "C" incrociate del marchio di Chanel e dunque il colosso cinese delle telecomunicazioni potrà registrare il suo marchio nell'Ue. Lo ha stabilito il Tribunale dell'Ue in un ricorso che era stato presentato da Chanel contro Huawei. Secondo i giudici di Lussemburgo, i marchi in conflitto presentano talune somiglianze, ma le loro differenze visive sono rilevanti. Per i marchi di Chanel, le curve delle "C" sono più arrotondate, i loro contorni sono   più spessi e la loro disposizione è orizzontale, mentre quella del marchio di Huawei è verticale. Di conseguenza, il Tribunale ha concluso che i marchi sono differenti.

EuroNomine - Il Consiglio dell'Ue ha proceduto ieri a una serie di nomine alla Corte di giustizia. L'irlandese Eugene Regan è stato confermato come giudice della Corte, mentre il greco  Athanasios Rantos è stato rinominato Avvocato generale. Il greco Dimitrios Gratsias è stato nominato giudice della Corte, mentre il cipriota Nicholas Emiliou è stato scelto come Avvocato generale.

Accade oggi in Europa

- Clima: il presidente del Consiglio europeo Michel e la presidente della Commissione von der Leyen partecipano al Global Leaders Summit sul clima organizzato da Joe Biden

- Banca centrale europea: conferenza stampa della presidente Lagarde al termine del consiglio dei governatori

- Consiglio: riunione informale dei ministri dell'Energia

- Commissione: dibattito di orientamento del collegio dei commissari sulle iniziative “Pronti per 55”

- Commissione: il commissario Gentiloni incontra l'Ad di Nexi, Paolo Bertoluzzo

- Commissione: il vicepresidente Schinas partecipa a un dibattito sul nuovo Patto su migrazione e asilo organizzato dal King's College di Londra

- Commissione: la presidente von der Leyen e le commissarie Gabriel e Ferreira partecipano a una conferenza sul Nuovo Bauhaus Europeo

- Commissione: il commissario Reynders partecipa al Cortina Digital Forum 2021

- Parlamento europeo: il presidente Sassoli partecipa alla conferenza sul Nuovo Bauhaus Europeo

- Parlamento europeo: audizione della commissaria Kyriakides alla commissione Ambiente

- Parlamento europeo: audizione del premier dell'Autorità palestinese, Mohammad Shtayyeh alla commissione Affari esteri

- Parlamento europeo: audizione della commissaria Urpilainen alla commissione Sviluppo

- Parlamento europeo: audizione pubblica delle commissioni Occupazione e Donne sulla direttiva sulla trasparenza dei salari

- Corte di giustizia dell'Ue: sentenza su compensazioni per i passeggeri di un volo dirottato verso un altro aeroporto rispetto a quello di destinazione

- Eurostat: dati sul deficit e il debito nel 2020; dati sul consumo di pesticidi nel 2019; dati sull'integrazione dei migranti nel 2019